sabato 8 novembre 2014

Pamukkale, Hierapolis e ultima tappa turca

Ormai non manca molto alla fine, le tappe si fanno più corte e posso dedicare più tempo per me e alle visite.
La tappa per Pamukkale è di soli 300km, in 4 ore penso di sbrigarmela.
Parto dalla città di Antlya con 23° con la felicità di colui che non ha tolto l'imbottitura invernale sulla tuta. La strada che prendo è una superstrada che va incontro alle montagne, già da pochi km uscito dal paese comincio a salire, il panorama e la strada sono uno spettacolo, in mezzo ai monti mi inerpico pennellando curve veloci, con il kappa è davvero divertente, non si scompone mai!

Il programma è di fare un giro a Pamukkale e la mattina dopo vedere la città di Hierapolis, arrivo di pomeriggio appena iniziato così penso che si, posso fare così.
Trovato l'albergo, sistemato tutto e presa la macchina fotografica posso andare: faccio il biglietto e mi dicono che vale sia per la risalita a piedi sul bianco del calcare che per il sito di Hierapolis.

Appena arrivi inoltre ti fanno togliere le scarpe e così salgo sulla rupe (c'è un dislivello di 160m) e lì capisco perchè il biglietto è singolo. La città venne costruita proprio al di sopra e appena si arriva in cima si può vedere tutto il sito di fronte.

Sono le 3 e quindi posso visitarmelo con tutta la calma di questo mondo, ormai ho preso a camminare e me la giro tutta da nord a sud.


Al centro della vecchia città c'è una stazione termale dove centinaia di turisti si godono un bel bagno rilassante, sono tentato ma non ho nemmeno il costume, cacchio dovevo comprarlo in paese! Va bè, mi consolo con la pedicure, come i vecchi :D



La sera andrò a fare un giro, i turisti del giorno non ci sono più e il posto è un deserto, fa freddo e così tornerò in albergo. Lì di fianco la mia ci saranno altre 2 moto, da enduro 250, a cena scoprirò che sono di 2 tedeschi che le hanno noleggiate ad Antalya e ora se ne vanno a zonzo per i boschi della turchia. Riusciremo a capirci comunque!

Il giorno successivo è la volta di Cesme, da lì poi il traghetto che mi porterà in Grecia. Mi godo la strada sapendo che sarà l'ultima per questo viaggio, o meglio l'ultima in Turchia e ringraziando il cielo che finora è andato tutto liscio come l'olio.
Da qui in poi non c'è molto da dire, mi godo un po' di mare fuori stagione, il sole non spacca le pietre  e c'è un po' di vento. Un po' è noioso, non c'ero abituato a star fermo.


Degna di nota invece è il paesino vicino a quello dove ho l'albergo: Alacati, è semplicemente splendido, sono tutti piccoli vicoli con sanpietrini e tanti locali, ristoranti e alberghi, musica che risuona per le strade in un atmosfera davvero romantica, dovrò tornarci in futuro quando sarò in compagnia.

Peccato non aver con me la macchina fotografica...

mercoledì 5 novembre 2014

Gobekli tepe e costa sud

La mattina mi alzo con l'intento di portare qualcosa ad Hasan. La pasticceria che avevo visto ieri sera è chiusa ma c'è un negozietto di frutta secca lì di fianco, opto così per un sacchetto di roba mista che so che gradirà perchè la sera precedente l'avevo visto sgranocchiarla di gusto. Provo a cercare casa, non è semplice non mi ricordo, era buio con i negozi chiusi mentre ora è tutto aperto. Provo a bussare su quello che mi sembra il portone giusto, busso per un po', lo chiamo ma del vecchietto non vi è traccia. Con rammarico lascio il presente attaccato alla porta e me ne vado.

Imposto il navigatore e segna 20km per il sito che da tanto aspetto di vedere. Al posto di seguire il navigatore guardo i cartelli che segnano Gobekli tepe lungo la via.

Imbocco una delle vie principali della città e da lontano noto il centro Yamaha, proprio quello del biglietto da visita che mi aveva dato Kemal (non Jamal sorry). Quando lo sto passando chi ti trovo sulla porta? Kemal, lui che quando mi vede è sorridente e mi viene incontro, subito mi offre un Chai, la colazione già l'ho fatta e rifiuto un altro lauto pasto da quel che vedo. Provo a spiegargli che è stato un caso ma il suo inglese lascia un po' a desiderare, ci capiamo però con qualche gesto in più. Provo a raccontargli pure del mio intento mattutino, capisce e mi dice: lavora fino alle 2-3 di notte con le moto e sicuro ora dorme. Insomma il contrario dei vecchietti tradizionali.
Di tutti i viaggi che mi diceva ieri ne sono testimone, su facebook mi fa vedere tutte le foto con i vecchi BMW in Kazakistan, favoloso! Allora è peggio di me...
(Kemal è quello alla mia sinistra, dietro c'è il boss e poi dietro ancora penso sia il buon Fabio turco)


Qui il video di Hasan in Vespa: http://www.youtube.com/watch?v=0Uo8gZzpWD0

Dopo pochi minuti si esce dalla città e per 5 lire turche (se non mi sbaglio) si entra nel sito di Gobekli Tepe, il più antico complesso templare dell'umanità, datato sui 10000 anni fa. Non è chissà poi cosa, è piccolo, in meno di mezz'ora si è fuori ma non è lì per competere con città romane ma è straordinario se si pensa da quale età ne sia uscito. Ne è valsa la pena!



Finita la visita prendo l'autostrada e punto le ruote ancora verso ovest.
Passa tutta la giornata e non sono stanco, così mi dico che voglio guidare anche un po' di notte, sto per arrivare alla costa, la vedo, finalmente sono tornato a vedere il mediterraneo.
Verso le 5 entro in un paese, ad un tratto si forma un po' di coda, mi faccio largo e mi trovo davanti ad un incidente, solo che c'è un ragazzo a terra che non si muove più e una macchina con il frontale segnato dall'incidente. C'è già la polizia ma niente ambulanza, nessuno dei presenti compreso il poliziotto si avvicina al ragazzo steso sull'asfalto, spero di non aver capito ma se ho capito la cosa non è piacevole. Non so se fermarmi o no, non sono tipo da fare il guardone e così opto per un lento allontamento. Fra me e me comunque ripenso alla scena e alla finaccia che secondo me quel ragazzo ha fatto. Me ne starò 10 minuti in silenzio a ripensarci.

è ormai buio quando la strada si discosta dal mare e sale per i monti, non ci voleva, ora voglio fermarmi e non c'è più un albergo, prima la costa ne era piena.
Verso le 6 e 30 trovo un paesino e mi ci fermo, per 50 lire trovo un bell'albergo. Sono stanco e dopo cena vado a dormire.

L'indomani scopro che non era il solito paesino sperduto e tetro come mi era sembrato dalle poche luci ma di nuovo mi trovavo vicino al mare, bellissimo, non c'è una nuvola e i riflessi creano begli effetti.


La strada poi diventa tutta curve ed è veramente divertente. Se pure l'asfalto fosse buono come il panorama.
Dopo una curva vedo una motoretta carica e il tizio è vestito di tutto punto, mi fa segno di venire lì e io mi fermo. Un saluto a te straniero.
è un vecchietto tutto arzillo, non parla inglese ma... parla tedesco, bene uguale, ha lavorato tanti anni in Germania, in più è maestro di arti marziali, fuma come un turco e gli piacciono le donne tanto da avere una seconda vita con una un po' più giovane, capito il vecchio ;)


La strada da fare oggi non è molto lunga però con tutte quelle curve bisogna andare lenti e ci sto mettendo troppo tempo. Quando voglio arrivare mi spazientisco e da lì a breve mi ritroverò alle porte di una grande città turistica, ogni chilometro un semaforo che sti stro**i fanno diventare rossi proprio per fermare le macchine di continuo, mi innervosisco così ma devo contenermi, ho la voglia matta di passare con il rosso comunque.
Ad Antalya arriverò senza problemi e la sera riuscirò pure a trovare una (ehm molte) birra.

Mi piace la Efes!

domenica 2 novembre 2014

Sanliurfa

Come al solito prima che faccia buio riesco a trovare un albergo, sono a Sanliurfa e contrattando sono riuscito a scendere a 80 lire dalle 100 che mi chiede. Parcheggio semiprivato e wifi e una bella camera, sono soddisfatto.
Ho bisogno di fare un po' di ordinaria manutenzione, devo tirare la catena. ingrassarla e vedere il livello dell'olio. 
Nel mentre un signore si mette a guardare la moto, stava bevendo Chai vicino all'albergo e mi ha visto arrivare. Inizia a parlare, dice di avere un GS (bmw) ma vecchio e che con il suo amico viaggia spesso per l'europa dell'est e mi racconta di quanto sia bello il Kazakistan. Ho qualche dubbio ma dei particolari nel racconto li conosco quindi anche se in principio non ci credo alla fine penso sia vero. 

Mi manca una chiave (del 13) per la catena e così visto che è lì gli chiedo se me la può procurare, tutto contento annuisce e discute con l'amico che mi inviterà nell'officina Yamaha a prenderla (mi ha dato il biglietto da vista con il logo yamaha). Penso comunque che sia troppo il disturbo per una sola chiave, poi ci penso e inizio a cercare nella borsa, bingo! ma io la chiave del 13 ce l'ho. Li ringrazio per la gentilezza ma alla fine come cotto e mangiato ho fatto tutto da solo, dal problema (inesistente) alla soluzione. Che pirla però che sono!

Dopo una doccia rilassante scendo per fare 4 passi e li ritrovo sempre vicino all'albergo a parlare, c'è un miniminimini ristorantino e sono amici con il padrone. Per l'aiuto gli dico che voglio offrire un Chai, caffè o comunque qualcosa da bere. Sono contenti e dicono che mi portano in un bel posto. 
Mi sembrano tipi apposto e per non accettare caramelle dagli sconosciuti ovviamente li seguo!

Non molto lontano prendono per un vicolo, non sono in allarme però son pur sempre da solo con 2 estranei anche se hanno l'aria chiacchierona e curiosa più che ostile e a dire la verità in questo viaggio mi sono detto di dire si nel limite del possibile a queste situazioni. Qualche metro dopo bussano ad un portone e mi dicono: Hassan House! Sono sicuri che gradirò.
Nell'atrio inizio col vedere 2 Vespe mezze smontate, si si proprio Vespe Piaggio.
A sinistra mi fanno entrare in una specie di seminterrato/cantina dove c'è un vecchietto, vedo subito che è bello arzillo e gli occhi sono vivi, non sembra un anziano qualsiasi. 
Dall'altra parte della stanza un telo grande, sotto la sagoma di altre 3 Vespa. 
Si presenta: Hasan. Parla un po' di inglese e qualche parola di tedesco, iniziamo a parlare e mi racconta della sua passione, la Vespa appunto. E dei viaggi, ancora adesso viaggia in vespa, mi racconta dei viaggi nei Balcani, quasi non ci credo e mi sembra assurdo. In più mi dice: hai già un albergo? perchè io ospito gente, ho couchsurfing. COSA???? avrà più di 70 anni. Eppure il computer ce l'ha, c'è un portatile vicino a lui. Devo rifiutare l'invito perchè l'albergo già l'ho preso.

Nota: proprio ora sto controllando... c'è sul sito. è un couchsurfer con 30 referenze positive. Mamma mia. 

E' davvero un piacere parlare con lui, gli si legge passione negli occhi ed è orgoglioso di quello che fa, poi con me che sono italiano in mezzo a mezzi del genere ci va perfetto.
Mi porta in un tour dei suoi mezzi e mi racconta di tutto, giuro che non mi aspettavo minimamente una cosa del genere, sono rimasto a bocca aperta.




Comunque quella della foto è una BMW non so di quanti anni fa...

Alla fine ci salutiamo e sono così contento che dico ai 2 accompagnatori (Jamal e non ricordo il nome dell'altro) che vorrei ringraziarli offrendogli qualcosa come avevo detto prima. Accettano, davanti all'albergo c'è quel locale!
Prima però mi fanno fare un tour intorno la cattedrale. C'è uno dei due che si vede è appassionato di storia ed è felice che la sua città come dice lui: ha origini romaniche. Ogni 3 metri si ferma e mi dice: Historical. Historical. è tutto storico, l'ho capito! 
Raggiungiamo il locale e prendiamo nuovamente Chai, non mi fanno pagare... Provo allora io a fare qualcosa, è ora di cena e ho fame, di fianco c'è l'ennesimo kebabbaro e ordino per 3, mi fermano ringraziando tanto ma uno dice di essere vegetariano e l'altro dice di non aver fame, parlando di storia e roma mi fa: non ho fame, sto sognando Roma (??? vuole venire in viaggio in moto in Italia mi dirà). Mi dite come cacchio faccio a sdebitarmi? Proprio ieri ho detto al turco al posto di blocco che gli iraniani sono ospitali come nessuno, con la sua risposta che fa: e i turchi no? Pare quasi che stia pagando "l'affronto". 
Rimaniamo a parlare ancora un po' e poi si congedano, è ora di tornare a casa. Li saluto e li ringrazio non poco per la serata. 

Mi sembrava di aver pregato ieri che il viaggio non fosse finito e avrei voluto vivere altre esperienze... Diciamo che anche oggi mi è stata servita su un piatto d'argento!


sabato 1 novembre 2014

Sguardo a occidente

è ora dei saluti, le nostre strade si dividono e la mia avventura in terra persiana è al capolinea.
Un grande abbraccio e siamo tutti nuovamente in strada...


Mentre sono in strada e sto per raggiungere il confine ripenso a questi giorni, a cosa mi hanno dato e alle esperienze vissute, faccio un check della situazione e mi sento bene, carico non penso di aver potuto desiderare niente di meglio, ho avuto TUTTO.

Saluto per l'ultima volta il volto che mi accompagnato in ogni paese e in ogni casa



Così corre la strada, la dogana è abbastanza veloce e indolore, nessuno mi chiede un soldo e in men che non si dica sono in Turchia. Dell'argentino nemmeno l'ombra.
Nemmeno 10km dopo inizia a piovere, poco ma piove. Mi fermo e prendo l'impermeabile. Nemmeno un minuto più tardi verrà giù davvero tanta acqua e devo procedere piano visto che la strada è tutta curve e si snoda tra le montagne. Arrivo a quota 2600m e qui trovo questo:


Indescrivibile

Raggiungo la città di Yuksekova, avevo immaginato sempre questa città dato il nome come un paese della steppa siberiana ed ecco che è perfettamente come me l'ero immaginato. A me sembra proprio uscita da lì, dal nome alle case all'ambiente è siberia, c'è neve e ha piovuto, ho sbagliato strada e sono finito in Russia! Assurdo. Poi è la prima città dove le donne non sono più coperte, meglio così.

Poco dopo la strada si biforca, a sinistra si va in Iraq e a destra prosegue per Van. Lì c'è un posto di blocco militare e tò chi si incontra! Passo il posto di blocco e vado a salutare l'argentino. Parliamo e poi vogliamo farci la foto, c'è un piccolo corazzato e sarebbe bello ma ci danno un categorico NO e quindi bisogno allontanarsi di qualche centinaia di metri. Qui foto di rito e tante chiacchiere, è un tipo davvero simpatico e quello che sta facendo è semplicemente WOW!


Per me è sempre una specie di onore, un piacere parlare con queste persone... entusiasmante!

Purtroppo il tempo è tiranno, lui viene da Tatvin e deve andare ad Urmia, io l'esatto opposto. Ci salutiamo!
Rientro nel posto di blocco e il ragazzo dice che devo aprire la borsa, parla inglese e mi sembra solo un pretesto per attaccar bottone. Mi dice che è un ingegnere di Istanbul e che obbligatoriamente deve fare leva di 6 mesi lì in quel posto, dall'altra parte della Turchia. Parla bene inglese, mi sembra un tipo sveglio e molto curioso. Mi chiede come sono gli iraniani: il popolo più ospitale finora incontrato. Lui: Più di noi turchi? ehm! In turchia ci sono stato troppo poco. ok.
Mi chiede: hai mangiato? No, ancora non ho mangiato. Anche noi siamo ospitali. Mi porta nel baracchino dove altre 5 persone stanno mangiando e mi offre un panino dei loro con frittata e salsiccette. Poi mi da del Chai, sono tutti contenti, salutano e sorridono. Unico limite che mi da è di non entrare, ci sono armi e non mi posso avvicinare, ovviamente comprendo e ringrazio. Ospitalità.

Dopo molta strada riuscirò ad arrivare al paese prefissato un attimo prima che faccia buio, mi va di lusso 30€ ma albergo a 4 stelle! Penso che stasera mangerò un boccone in un ristorante e mi metterò in pari col blog. Esco, trovo l'ennesimo locale che fa il kebabi, non c'è altro in giro e per 10 lire (3€) me ne daranno uno. Sto per uscire e il padrone inizia a parlare inglese, cerca il dialogo e ne sono contento. Rimarremmo a parlare per almeno un ora, si comincia a fare tardi, grazie per le tante parole ma devo rimettermi in pari. Devo, che parolone, voglio... Meglio dire così.

è mezzanotte e ci sono riuscito, quindi in diretta vi do la buonanotte, a domani! Anche se sono in fase di rientro non significa che l'avventura è finita, o almeno spero che non sia così, quindi vediamo il viaggio cosa ci riserva ancora...

Hossein Guesthouse

Per cena ce ne andiamo fuori noi 3 a mangiare un kebab e per il dopocena Hossein ci chiede se vogliamo presenziare ad una funzione in moschea, per noi va bene (pensiamo: se ci lasciano entrare).
è la ricorrenza della morte del 3° imam Hossein e c'è una cerimonia diversa dalla solita preghiera, siamo curiosi e così con macchina fotografica andiamo nella moschea vicino casa del nostro amico.

Capisco ora il senso di comunità che ruota intorno alla moschea, sono tutti amichevoli e sono tutti contenti di stringerci la mano e curiosi di sapere di dove siamo. Italiano e tedesco, Welcome!!!
Ci passano del Chai al quale non possiamo dire di no, e non diciamo di no.
Una vita che non vado in chiesa e qui me ne sto quasi 2 ore a sentire una funzione in farsi in moschea. Non mi sto convertendo tranquilli...



A fine serata ci offriranno, a noi come al resto della comunità merendina e succo di frutta.
Quando è ora di andare via proprio non riusciamo, ci vorrà mezz'ora in più del previsto per uscire da quel luogo... Continuiamo a stringere mani, con tutti che chiedono chi siamo e da dove veniamo, è uno spettacolo. Io, diciamo tra virgolette, conosco la trafila ma per Tobias è la prima sera in Iran, si diverte un casino e mi chiede: ma è sempre così? Si, preparati, è sempre così. Dopo mezz'ora e dopo aver conosciuti tutti, dal boss dei boss al ragazzino, fatto mille foto riusciamo a tornare a casa!

Per il giorno successivo devo fare una premessa.

In Iran è proibito ai locali di guidare moto sopra i 250cc, non chiedetemi il perchè proprio perchè una motivazione non c'è, ho provato a chiedere in lungo e in largo ma le risposte per quanto vaghe convergono tutte in un: non so ma è così.
C'è un però... e anche qui non trovo una spiegazione logica e razionale ma neanche lontanamente immaginabile. Il venerdì loro possono farlo, cioè è permesso guidare moto di grande cilindrata. Ma c'è un ulteriore questione. Tali grandi moto non sono vendibili in Iran e devono essere importate illegalmente (da Dubai mi diranno). Insomma ricapitolando. Loro non possono guidare moto grandi, anzi si, ma solo di venerdì e solo moto importate illegalmente perchè di legali non ne esistono visto che non ne vendono. Così chi ce l'ha non ha ne targa ne numero del telaio, nulla. Come dirà Tobias, puoi guidarle, toccarle ma non vederle.
E in tutto questo la polizia: saluta! si esatto, non dice nulla, è tutto legale, ehm non legale, non ci capisco nulla, diciamo permesso.
Ah si, un'ultima cosa, posso fare sta cosa solo nella loro città, cioè non possono "sconfinare" in altre.

Ok, possiamo continuare.
La mattina dopo con la nuova moto di Hossein possiamo incontrare quella che definirò la scatenata dozzina.
C'è un solo club di moto a Urmia e io e Tobias stiamo per diventarne special guest per un giorno.
Ci si incontra in un piazzale sotto gli occhi dei passanti attoniti nel vedere questa rarità, ovvero è già difficile vederne una ma tante insieme è moooolto raro.


Mettete nelle mani di ragazzi in astinenza da una settimana moto del genere e capite cosa può venirne fuori. Delirio di motori!
Ce ne andremmo per tutta la mattina in giro, a me sembra così strano che si permetta a tutti loro di girare senza targa e senza nulla ma è uno spettacolo (e la sera rideremo come dei beoti pensando alla scena) vedere la polizia che quando passi fa ciaociao con la mano come i bimbi! è tutto permesso, tutto tollerato! Io personalmente non perdo occasione per farlo, straordinario!
Non penso di aver fatto mai così tante foto, io a loro, loro a noi, io sulle moto degli altri e gli altri sulla mia. Il kappa ha anche riscosso un notevole successo. L'hanno provata e ne sono rimasti colpiti (e giù di altre migliaia di foto). Uno di loro mi farà pure il pieno dicendo che offriva lui! (va bè 1,25€ :) )


Una delle giornate più enigmatiche ma divertenti che ho mai passato, non finirò mai di dire come tutto questo quadretto sia diciamo semplicemente strano! Quando la realtà supera la fantasia! Io ne sono rimasto strabiliato. Mille domande ma alla fine mi sono goduto il tutto con la consapevolezza che difficilmente la rivivrò... 10 e lode

La sera usciamo di nuovo e quello che avevamo visto in moschea nella serata odierna è per strada. A distanza di poche centinaia di metri c'è la stessa funzione, come fosse del quartiere e ne vedremo 3 diverse.

Con malinconia il tempo a nostra disposizione sta per terminare, domani si riparte, io verso ovest e Tobias verso est, il bello e il brutto del viaggio è questo. L'incontro, la condivisione e poi nuovamente ognuno per la propria strada ma con una differenza: un amico in più!

Inoltre Hossein mi dirà che domani per strada facilmente incontrerò un altro viaggiatore. è Martin, argentino e sta facendo il giro del mondo!

Nota: verso l'ora di pranzo uno dei ragazzi chiede a Tobias: -Ma non è noioso viaggiare in moto da solo? M'è rimasta impressa perchè la penso allo stesso modo precisamente e la prima parte della risposta sarà: No, perchè così ho incontrato te...


Ali Sadr e aimè l'ultima tappa


Alle 8 sono già davanti la biglietteria e con piacere noto che non c'è nessuno, giro per l'ufficio turistico (lì dietro) e mi faccio fare il ticket da uno svogliato commesso che se ne esce al freddo con il Chai in mano per venirmi ad aprire.

Le grotte sono molto particolari, si tratta della più grande al mondo con lago sotterraneo e infatti là sotto è pieno di barche, sogno di farmela in pedalò ma arriva il mio Caronte con il barca con il motore elettrico :( uffa!



Il percorso come detto inizia con un attraverso in barca per poi proseguire a piedi lungo un tratto più o meno di 500m che si snoda tra diverse "stanze". Caronte mi aspetta da un'altra parte, alla fine di questo percorso. Non passa molto che finisco e devo riprendere la barca, trovo così il traghettatore insieme ad altri "lavoratori" intenti a fare colazione con pane, marmellata e l'immancabile Chai. Vuoi che voleva finire o vuoi che lo fanno per gentilezza mi invitano al banchetto e visto che dire no non si può faccio la seconda colazione dentro la grotta. Sono davvero di una gentilezza unica sti iraniani! Alla fine mi fa: Go! e si torna al punto di partenza. Ringrazio ed esco.

Sono le 10 e sono tranquillo, devo fare 480km di strada normale ma sono tranquillo perchè non devo cercarmi un Hotel, quando sarò nei pressi di Urmia (la mia ultima tappa) dovrò solo chiamare Hossein e lui mi porterà a casa sua.

La zona che costeggia il confine iraniano è caratterizzato da un cambiamento nelle montagne, sono più alte e diverse rispetto a quelle delle altra zone del paese. Con esse cambia pure l'abbigliamento delle persone, gli uomini hanno dei vestiti che mi ricordano tanto il vecchio Saddam. Dovrò approfondire, so che qui vivono anche i curdi e forse è il loro abbigliamento ma devo verificare.

La strada è soggetta a diversi cantieri e non raramente mi devo fare qualche pezzo di strada sterrata come deviazione. All'ennesimo sento un botto forte... i primi 10 millesimi di secondo sono sicuro di essere sbiancato, ho pensato: che c-a-z-z-* è successo? Poi guardo dallo specchietto e vedo rotolare LA BORSA LATERALE. Si è sganciata sta str***! Torno indietro e verifico i danni, niente, si è davvero solo sganciata, la rimonto e posso ripartire. Danni 0 ma ora è tutta rigata e in condizioni estetiche non certo eccellenti, pazienza, non ci posso fare niente.

Arrivo finalmente ad Urmia (Orumieh), mi ero accordato con Hossein e lui mi aspetta all'entrata della città. Lo vedo subito, in troppe foto ho visto quel giacchetto e lo riconosco da distante. Tanti saluti, lo conosco su facebook da un anno e più e troppi viaggiatori ho visto passare da lui. Mi porta a casa e smonto i bagagli, da lui resterò 2 notti. Mi dice che sta per arrivare un tedesco che condividerà la stanza con me per le 2 notti, mi va benissimo e lo andiamo a prendere.

Tobias è un ragazzo sulla trentina, è da 3 mesi in viaggio e si è fatto l'est Europa con Russia, Georgia e Armenia, ora inizia il suo tour iraniano, con piacere scoprirò che è pure di una simpatia unica!

Isfahan e rotta verso nord

Isfahan è davvero un perla, è una città moderna e anche se una delle più grandi dell'Iran non è molto caotica (rispetto ai loro standard), si viaggia sempre su bei viali alberati e non da l'impressione di oppressione.
Imam square è un posto unico, una piazza immensa e tenuta in perfetto ordine con famiglie che si rilassano sdraiate sul prato, una moschea con decorazioni uniche, il ponte sul fiume che di notte è ancora più elegante. Insomma non sto a fare la guida ma posso affermare con tranquillità che è la città persiana più bella.
Incontro anche diversi italiani, un gruppo mentre sto entrando nella moschea, ci salutiamo e partono le domande: perchè sei solo, ecc... Mi fanno stare con loro, o meglio mi intrufolo visto che hanno la guida e così mi becco pure la spiegazione gratis :D
Passerò la giornata così, a fare il turista fai da te cercando di camminare il più possibile (ne ho bisogno) e godendomi la tranquillità di questa città.




Quando è la volta di ripartire la bussola segna NORD e ho da fare 500km che mi separano dalla prossima meta: grotte di Ali Sadr nei pressi della città di Hamedan.
La strada scorre tranquilla per tutto il giorno, mi ritrovo ad un certo punto anche a costeggiare una base militare con aeroporto, vedo per tutto il tempo atterrare e ripartire aerei da guerra in formazione di 2, dopo che due di loro atterrano poco tempo dopo altri 2 ripartono. Segno che l'Iraq non è molto lontano e il controllo delle frontiere non è un discorso semplice. La strada inizia a salire e io di conseguenza inizio a sentire freddo, sempre di più, alla fine arriveremo a toccare i 2000m di altitudine. Arriverò per fortuna prima che faccia buio, l'hotel è a 100m dall'entrata delle grotte ma siamo fuori stagione e non c'è anima viva, almeno però è aperto. Fuori un freddo tremendo e me ne starò a guardare con il receptionist a vedere un film cinese (poliziesco) in lingua farsi. Non ho nemmeno internet, pazienza.
Alle 8 già sarò sul letto, meglio dormire presto così domattina posso andare appena aprono. Ho anche molta strada da fare e non posso perdere tempo...

lunedì 27 ottobre 2014

Persepolis

Prima di arrivare al sito di Persepolis faccio una capatina a Pasargade, ad una cinquantina di km di distanza, mi è di strada quindi va benone una piccola deviazione.
In questa località si trova la tomba di Ciro il Grande, c'è poco altro e la visita si concluderà in pochi minuti (da profano lo dico).
Giusto il tempo di farmi sgridare dalla guardia, per la foto ho portato la moto vicino il monumento e da buon italiano gli dico: una foto e vado via.



Al distributore incontro un pulmino di italiani, solite domande e complimenti mentre la guida mi fa: di dove sei? Gubbio, Perugia. -Uh, la conosco. Salutami i Colajacovo e i Cappuccini (espressione mia -.-)
Arrivo a pomeriggio inoltrato a Persepolis, c'è un hotel esattamente ad 1km di distanza. Sono le 4 e la guida dice che il sito è aperto fino le 19 così scarico tutto, prendo la moto e mi avvio. Proprio all'entrata dell'hotel incontro una coppia di austriaci che mi dicono che la chiusura invece è alle 5. perfetto, allora la visita salta a domani.

La mattina sarò davanti la biglietteria alle 8, cioè appena aperta così da evitare le flotte di turisti pullman muniti che di solito arrivano un po' più tardi. La scelta è azzeccata, solo quando io avrò finito le masse cominceranno ad arrivare.
La visita ha pienamente soddisfatto la mia curiosità, il sito è ben conservato e devo dire che mi è piaciuto davvero. Per info c'è sempre internet ;)




Appena esco incontro un ragazzo e ci mettiamo a parlare, e alla fine se ne esce con il discorso della politica e della religione, mi dice un po' di nascosto e a bassa voce che lui non è credente e come lui molti altri ma che non si espongono, in più mi dice di come la pensa sul governo usando l'espressione: crazy, crazy, crazy!
Sono le 11 e devo ripartire, voglio arrivare a Isfahan prima di sera, e ci riuscirò tranquillamente, avevo fatto male i conti, oggi erano solo 380km.
L'hotel lo becco al primo colpo e così dopo una doccia posso godermi la città di sera. Da quello che ho potuto notare in poco tempo Isfahan è una perla... vedremo col sole!


sabato 25 ottobre 2014

Chak Chak

Mi ritrovo la mattina dopo colazione con il ragazzo dell'albergo, ancora ringrazia per ieri, credo che la curiosità della gente derivi dal fatto che non possono viaggiare come vorrebbero, sono affascinati da ciò che è diverso e vorrebbero saperne di più. L'Europa è un sogno per molti e lo capisco per questo mi sento fortunato.


Quando arrivo alla moto vedo un qualcosa attaccato al manubrio. è una cartina dell'Iran e su c'è scritto:
Buon Viaggio 
Maria da Venezia
Questi sono quei piccoli gesti che mi mettono davvero il buonumore.
Dopo 300km arrivo nei pressi della grotta Chak Chak, una ventina prima inizia la strada verso le montagne, dopo tanta pianura andarci in mezzo fa impressione, sono montagne di roccia di uno spettacolo inaspettato, mi piacciono davvero. Quando la strada 5km prima di arrivare fa una deviazione mi fermo, faccio due foto e mi gusto il silenzio che appena spenta la moto è assoluto. Poco dopo si accosta una macchina, proprio non mi ero accorto che stava arrivando qualcuno, la moto è quasi in mezzo alla strada. Si ferma e un vecchietto mi fa: Mister, problem? Lo ringrazio per la premura ma gli dico che sto solo facendo due foto. Lui: Wait... e tira fuori da una busta un pacchetto di patatine, poi consultata la donna di fianco mi da tutta la busta!!! Non ci credo, un dono così dal nulla. Senza parole nuovamente, come sempre. 

Per quanto riguarda la grotta e una descrizione vi rimando a questo sito: http://www.nikonphotographers.it/natale_de_risi/index.php?module=site&method=reportage&id=11151

E comunque per quanti pochi gradini abbia quel posto, sono arrivato in cima con un fiatone assurdo, complice il caldo 28° e i calzoni della moto.



Arriverò a Yazd nel primo pomeriggio e me lo dedicherò ad aggiornare il blog, fare piccole manutenzioni alla moto e al riposo. Domani si arriva a Persepolis, meta finale del viaggio che segna il giro di boa del tour iraniano...

Full immersion nel paese

Metto la moto in strada di prima mattina, cerco ma non trovo più il caricatore del cellulare, a voler essere maligni direi che il padrone dell'hotel mi ha aperto il cassettino e s'è preso l'unica cosa che ha trovato o forse non lo trovo semplicemente anche se la cosa mi puzza. Bah!
La strada dove avevo mangiato è piena di negozi ed è pure di fianco all'albergo così casco sotto al braccio vado in cerca, tanto sono pochi metri e qui non lo mette nessuno. Pochi metri e mi rendo conto che è un senso unico e così mi fermo dopo nemmeno 20 metri e inizio a guardarmi attorno, da un lato ci sono 2 poliziotti che mi fanno cenno di andare lì... alè, adesso approfittano che sono senza casco.
Partono invece le solite domande, sono affascinati dalla moto e vogliono sapere che giro faccio, poi uno dei due tira fuori il blocchetto delle multe, mi sembrava troppo bello!!! invece... strappa il cartoncino dietro e ci scrive il suo nome, vuole l'amicizia su Facebook. Sono uno stronzo e con l'aria innocente gli faccio notare: is not forbidden in Iran Facebook? Il suo volto cambia espressione, ha capito che lui, autorità pubblica, si è esposto troppo e in teoria non dovrebbe ne dirlo ne farlo, c'è rimasto male così rimedio, gli prendo il cartoncino, sorrido e gli dico: in europa non è proibito. Lui si rasserena.
Il paesaggio dall'autostrada è sempre lo stesso, l'Iran è un deserto, non c'è sabbia ma roccia e polvere quasi monotono se non fosse per delle colline che ogni tanto appaiono e devo dire danno un tocco di "belvedere".
[Quarto stereotipo iraniano da sfatare: Se hanno qualcosa da mangiare te lo regalano col sorriso. E' VERO] Io proseguo per l'autostrada e ad ogni sorpasso c'è chi saluta o da un colpo di clacson o chi accenna alle solite domande stavolta a 120 all'ora. All'ennesimo sorpasso di una macchina questa rallenta e mi fa cenno di affiancarla. Ne spunta un braccio con un pacco di biscotti tutto per me. In piena corsa vale la pena rischiare per prenderlo :) mi metterò a ridere come un deficiente.

E' l'ora di pranzo e mi fermo come ogni 150km devo fare, stessa scena di curiosi intorno alla moto, dall'inizio alla fine un ragazzo mi fa mille domande e quando sto per ripartire mi dice: vuoi mangiare? Lo ringrazio ma gli dico di no. Un Chai almeno? Ma si dai, senza disturbare vada per il Chai. Mettiamola così: con tutte le storie sull'Iran paese di terroristi non vuoi seguire un estraneo (meglio, 2, padre e figlio su un furgone) per le vie di un paese a caso? Ovvio che si.

Sto per imparare la lezione dell'ospitalità iraniana. Il ragazzo parla giusto qualche parola di inglese, gli altri nemmeno quelle. Ci sono i due fratelli del padre, una signora anziana, una donna (la moglie), il fratello quindicenne e una bambina che mi diranno avere 4 anni (ma mi ha fatto vedere il libro di scuola mah).
La casa è un seminterrato, ottimo per l'estate ed è come fosse composta da 3 cubi vuoti, c'è la cucina, il soggiorno e un altro spazio dove ci sono i giochi, il tutto ricoperto da tappeti.
Beviamo il thè e senza darmi possibilità iniziano ad apparecchiare (per terra) e in un lampo mi ritrovo il piatto pieno di riso, una scodella di zuppa di carne e bottiglia di pepsi.
Mi tocca mangiare, ma questo mi riesce sempre bene...
Finito e sparecchiato riportano il Chai (il thè ndr) e dai che si beve ancora. Non contenti portano e mi spezzano davanti un melograno. Basta pietàààà, anche i buzzi hanno un fondo.
La bambina fa la spola dall'entrata alla stanza (una rampa di scale) per dire ai vicini e ai bambini di non toccare la moto. Per darmi tranquillità addirittura prendono un tv piccolino, lo mettono nel soggiorno e con un cavo lunghissimo portano una telecamera fuori cosicchè possa vedere con i miei occhi la situazione, premurosi fino in fondo non ho parole.
Dopo qualche tempo hanno pure il coraggio di portarmi una ciotola piena di una specie di arachide che io sgranocchierò tutto intero facendo ridere tutti. No, va addentato, si rompe il guscio e dentro c'è il buono. Che figura!
Accendono la tv e mettono vecchi video Divx di trasmissioni iraniane girate ad Antalia (turchia) perchè in Iran non possono, sto parlando di trasmissioni di danza e ci sono avvenenti donne senza velo in balli tradizionali. Il regime li mette in condizioni di non fare niente ma loro hanno tutti una scappatoia, quando il governo smetterà sta pantomima per me gli iraniani ne godranno tantissimo.

Lo zio è attratto dalla mia tuta, inizieranno a ridere come matti (nuovamente) quando gliela farò provare (il giubbotto) con i stivali e il casco. Per provare le protezioni iniziano a dargli cazzotti sulla schiena e lui giù a ridere!





Mi inviteranno a rimanere anche la notte ma non voglio osare oltre e verso le 5 dirò che ho diversa strada da fare e che proprio devo andare.
Ultimo gesto di questi pazzi estremisti. La bimba prende dal suo portafoglio una banconota da 5000 rial e me la porge, il padre annuisce contento mentre io non so che dire, non accettare sarebbe uno sgarbo perchè lo stanno proprio facendo col sorriso, accettare un dono così da una bambina però mi sembra troppo. Il padre mi fa cenno di prenderli e dice: iranian money. Allora io apro il portafoglio, ringrazio e prendo a mia volta una banconota e porgendola alla bimba dico: italian money. Felici tutti e 3 ce ne stiamo lì. Poco dopo è giusto davvero il momento dei saluti. Un abbraccio lungo e un bacio è il saluto finale, ce l'hanno messa tutta per dare ospitalità e io non ho saputo come contraccambiare, veramente non ci sono parole per descriverlo, non ci sono proprio stavolta. Ospitalità allo straniero.

La sera arriverò a Kashan, trovo un albergo molto elegante, me la rischio e vado a sentire quanto vogliono. 680.000 rial, ottimo direi a giudicare dalla hall che sembra quella di un 4-5 stelle. In camera mi dovrò ricredere, quella della hall era tutta apparenza, la porta di chiude male e la carta da parati sta per venire via ma in compenso è pulito e comodo. Il letto dell'albergo di ieri era una tavola, quello di oggi ti fa sprofondare, che belle sensazioni! Alla reception sento delle persone chiacchierare, sono un gruppo di Firenze e dopo qualche battuta ci salutiamo, io me ne rimango un po' su internet che in camera non c'è il wifi. 
Vorrei aggiornare il blog quando uno dei tuttofare dell'albergo mi piazza davanti e mi fa: Mister (in iran ti chiamano tutti così) posso vedere le foto del viaggio e di dove vivi in Italia? L'Iraniano in generale è curiosissimo, vuole vedere da dove vengono gli ospiti e capire come la pensi tu sul loro paese. Per gentilezza mi porterà una bottiglia d'acqua, un Chai e un bicchiere di aranciata. Io gli faccio vedere le foto del viaggio e di Gubbio. Rimane impressionato dall'albero di Natale sul monte ma non capisce bene che è per la festività "Christmas" nemmeno quando gli spiego che è la nascita di Gesù. boh. 
Starà seduto con me un paio d'oretta buone e ringrazia davvero per la compagnia, mi prega addirittura di non andare via l'indomani prima che lui attacchi con il turno di lavoro. Certo! Basta che non arrivi tardi, domani mi aspetta la ChakChak!

venerdì 24 ottobre 2014

Parte il: Discover Iran

La mattina puntuali ci si vede e facciamo colazione insieme. Parte la chiaccherata che protrarrà fino all'1 dopodichè purtroppo le nostre strade si devono separare (per ora spero). Scendiamo e mentre ci prepariamo, io con la moto e lui con il carretto siamo circondati da una folla di curiosi. [Primo stereotipo iraniano da sfatare: Folla intorno alla moto. E' VERO] Stavolta le attrazioni sono 2, un signore sulla quarantina è quello che parla più inglese di tutti e inizia a fare domande, su di me, su Mattia e sui viaggi. Il suo risultato convinto sarà: Daniele è intelligente perchè va in moto e Mattia è pazzo perchè è a piedi, il suo monito sarà: COME ON!!! a dire, smetti che non ha senso! Scena irripetibile.




Ho più poco tempo e la strada sarà corta. Da Tabriz inizia l'autostrada [Secondo stereotipo iraniano da sfatare: Autostrada gratuita a stranieri in moto. E' VERO]. Mi era stato detto ma volevo vederlo di persona. Al casello la prima cosa che ti chiedono: Where are you from? ITALIA, e si passa con un sorriso.

Si perchè mi sono dimenticato di dire di un altro stereotipo [Terzo stereotipo iraniano da sfatare: Ti salutano tutti e tutti sono curiosi e ti fanno le stesse domande. E' VERO]. Che tu sia fermo, al semaforo, in coda, dal benzinaio o a 120 in autostrada il copione è lo stesso con solo la variante finale: Where are you from? ITALIA Opzione 1: Welcome in Iran Opzione 2: Thank you (?) Sorriso finale e saluto.
è un'altra cosa che ti fa apprezzare questa gente, ma seriamente e profondamente.


La sera arriverò in un paesino dove dormirò con 12€ e andrò a cena in un locale (dove o prendi quello o niente) che con 2 bottigliette d'acqua e pane e carne (e 1/4 di cipolla cruda???) spenderò 75000 rial, meno di 2€.
Non avrò internet ma va bene così! Non pretendiamo ogni volta tutto!
L'Iran si sta aprendo di fronte a me e sono proprio curioso di cosa altro mi potrà regalare! intanto GRAZIE

Alle porte dell'Iran

Il giorno successivo faccio colazione insieme ai tedeschi e ai proprietari di Happydocia e quando avrò caricato tutto oltre ai saluti e foto di rito (che andranno perdute causa scheda non presente) posso partire.
L'altopiano anatolico l'ho paragonato alla piana di Castelluccio, ma elevata all'ennesima potenza, vallate immense ma che ti regalano panorami immensi perchè sovrastati da montagne sui 4-5000m di questo periodo con tanto di neve per metà. Uno spettacolo che ti si apre ad ogni cambio d'orizzonte.
La sera già con il buio arriverò a Erzurum, il panorama è lo stesso e ti ritrovi una schiera di montagne sulla destra coperte di neve e una vallata coperta di milioni di luci, siamo a quota 1800m ed è abbastanza freddo e non vedo l'ora di fare una doccia calda. Dopo diversi tentativi e strade prese trovo un albergo che mi offre wifi anche se devo lasciare la moto sul marciapiede sorvegliata dalla telecamera dell'entrata. Alla fine il conto sarà di 40 lire turche (15€) e la stanza nemmeno brutta. A cena trovo in un vicolo un localino che mi offre quello che ha più una pepsi a 18 lire, una differenza dai luoghi turistici abissale.

La notte passerà tranquilla sia per me che per il kappa!

Riparto con la convinzione di arrivare a Tabriz anche se la distanza è di 600km. Per strada mi si affianca una moto, sono in 2, ci fermiamo e mi dicono di essere iraniani che tornano a teheran dopo aver comprato una moto da 1000cc (poi la caricheranno su un bus che a loro è proibito guidarle, vi dirò meglio).
Gli dico: tra un po' fermiamoci a fare benzina che vi offro la colazione. Appena compriamo biscotti e preso il Chai uno mi blocca e l'altro paga al posto mio, non serve chiedere per favore visto che io ho invitato loro, la risposta rimane Sei tu nostro ospite... se queste sono le premesse!!!
Una delle tappe del viaggio è il monte Ararat, conto i km, non vedo l'ora di vederlo. Sono sotto di lui, è una vera emozione, è imponente maestoso e metteteci tutti gli aggettivi che conoscete. Desideravo vederlo e ora ne sono davanti... un groppo in gola


La strada che porta in Iran è di una bellezza unica, il panorama comincia a stringersi e si passa in mezzo a canion costeggiando un fiume che non ha nulla da invidiare ai nostri torrenti di montagna. Arrivo in dogana alle 12 e ne uscirò solo un paio d'ore dopo. Non sapevo e nessuno mi aveva avvertito che dovevo passare la moto ai raggi X (addirittura). Ci metto un po' a trovare il posto, poi il tempo di fare i documenti e sono fuori. La città appena uscito dalla dogana è bruttissima, traffico e polvere. Avevo un'altra idea dell'Iran e al momento quello che vedo non mi piace, anche se ogni città di frontiera è così. Comunque sono consapevole che le cose cambieranno.

è buio quando arrivo a Tabriz, sono riuscito a fare la strada che volevo e riesco pure a trovare al primo colpo l'albergo con wifi a 800.000 rial (20€) niente male.
E' ora di cena e vado al ristorante, lo trovo al secondo piano e resisto alla tentazione di andarmene fuori, mi metto seduto e mi portano il loro piatto standard, carne (kebabi?) con riso in bianco (una costante ultimamente). Dietro di me sento un ragazzo al telefono e parla italiano. Aspetto la fine e poi mi avvicino al suo tavolo. Mi fa accomodare e iniziamo a parlare.
Potrei star qui a raccontare e raccontare ma dico solo di aver trovato uno dei ragazzi con più "spirito", voglia di vivere e godersi il mondo, allegria, serenità, umiltà e luminosità che io abbia mai visto. E stiamo parlando alla pari, è veramente un onore e un piacere stare lì e scambiarsi pareri, vicende e sensazioni del Viaggio. Faremo serata insieme e penso che sia stato uno di quegli incontri che ti cambiano, sono felicissimo, sono lì in quel momento e non vorrei essere da nessun'altra parte. Ora che ci penso mi sono dimenticato di dire chi è. Andate a vederlo, il suo nome è Mattia Miraglio (http://www.mattiamiraglio.it/) e sta facendo il giro del mondo A PIEDI...

Si è fatto davvero tardi, ci si da appuntamento la mattina seguente per colazione e vado a dormire...

lunedì 20 ottobre 2014

Istanbul e Cappadocia

Arriva mattina, sul tetto dell'albergo mi gusto la colazione e il panorama, a poche centinaia di metri c'è la grande moschea, girandosi dall'altra parte il mare, alcuni gabbiani volano e garriscono molto rumorosamente. Vado in centro, inizia ora il mio momento turista... e ovunque mi giri ci sono colonne infinite di turisti: Aya Sofia, Cisterna, Moschea Blu e Palazzo Tokapi. è una vera invasione e l'idea di mettermi in fila, metri e metri di coda non mi attira proprio. Per come sono fatto decido comunque che la prima cosa che farò è visitare il museo archeologico della città e per fortuna qui non c'è un filo di coda, tutti i gruppi sono nelle principali attrazioni di mattina, meglio così.


Mannaggia a me che ho lasciato il mio archeologo di fiducia a casa. Per informazioni andate su internet ;)

Anche in tarda mattinata le file non si placano e così tocca aspettare. La cisterna, 10 e lode anche se non vale. Con le carpe qualsiasi posto diventa bellissimo.


E la moschea blu


La sera inizia a piovere ma rimango a fare qualche foto e dopo cena mi chiama Giampiero (altro motoviaggiatore incallito) che sta per arrivare in piazza. Alla fine si fermerà sul mio albergo e mi darà buoni consigli per l'Iran.

Il giorno successivo è la volta di riprendere la strada per Goreme, si parte dai 20° di istanbul, bellissimo il passaggio sul ponte del Bosforo, ora sono passato dall'Europa all'Asia. Proseguo per un po' con le nuvole che minacciano pioggia a destra e l'azzurro del cielo limpido a sinistra. La linea è netta e io ci sto proprio in mezzo. In autostrada un tizio col rimorchio e una moto da enduro sopra mi fa cenno di seguirlo e vuole che accosti, ovviamente lo faccio e mi dice solo che i suoi amici sono i proprietari di ktm istanbul e se avessi problemi (mi tocco) mi può aiutare con pezzi o altro. Mi lascia il numero, lo saluto e riparto. Inizia l'altopiano anatolico e me ne accorgo perchè sto congelando, in cima ad un passo sono a 3,5° e mi devo fermare al primo autogrill a mangiare e imbottirmi il giacchino. Mentre sono al tavolo dentro un turco che stava al tavolo di fronte alla moto si alza e la va a vedere da vicino, non sono in allarme ma lo tengo d'occhio. Guarda dentro e mi accenna un sorriso, lo vedo che gira la manopola del gas e poi mi guarda. Se ne va e quando torna ha con sè uno straccio. inizia a pulirmi il cupolino, gli specchietti e addirittura il casco, effettivamente erano pieni di moscerini e altri insetti indefinibili oramai. Finisco di mangiare e lo raggiungo, sembra soddisfatto. Lo ringrazio e gli chiedo se vuole un Chai (thè) o un caffè. Si mette la mano sul cuore e poi mi da la mano. Insisto, lui pure. Non aggiungo altro.
Dopo molta strada e diverse ore arrivo all'albergo consigliato da Giampiero, Happydocia con i due proprietari un sacco "mattacchioni" di una simpatia più unica che rara.
La sera proverò ad andare in giro ma non c'è nessuno e la temperatura è prossima allo 0, giusto il tempo di andare a mangiare. L'aria mi ricorda tantissimo il freddo che c'era a casa dei nonni sulle dolomiti, appena uscito dall'albergo m'è venuto questo flash.

Il giorno dopo è dedicato alla Cappadocia, è semplicemente meravigliosa. E farla a piedi per ore anche se non sei allenato non ha prezzo. Continua ad essere freschino anche se c'è il sole ma va benissimo, finchè non piove...