Metto la moto in strada di prima mattina, cerco ma non trovo più il caricatore del cellulare, a voler essere maligni direi che il padrone dell'hotel mi ha aperto il cassettino e s'è preso l'unica cosa che ha trovato o forse non lo trovo semplicemente anche se la cosa mi puzza. Bah!
La strada dove avevo mangiato è piena di negozi ed è pure di fianco all'albergo così casco sotto al braccio vado in cerca, tanto sono pochi metri e qui non lo mette nessuno. Pochi metri e mi rendo conto che è un senso unico e così mi fermo dopo nemmeno 20 metri e inizio a guardarmi attorno, da un lato ci sono 2 poliziotti che mi fanno cenno di andare lì... alè, adesso approfittano che sono senza casco.
Partono invece le solite domande, sono affascinati dalla moto e vogliono sapere che giro faccio, poi uno dei due tira fuori il blocchetto delle multe, mi sembrava troppo bello!!! invece... strappa il cartoncino dietro e ci scrive il suo nome, vuole l'amicizia su Facebook. Sono uno stronzo e con l'aria innocente gli faccio notare: is not forbidden in Iran Facebook? Il suo volto cambia espressione, ha capito che lui, autorità pubblica, si è esposto troppo e in teoria non dovrebbe ne dirlo ne farlo, c'è rimasto male così rimedio, gli prendo il cartoncino, sorrido e gli dico: in europa non è proibito. Lui si rasserena.
Il paesaggio dall'autostrada è sempre lo stesso, l'Iran è un deserto, non c'è sabbia ma roccia e polvere quasi monotono se non fosse per delle colline che ogni tanto appaiono e devo dire danno un tocco di "belvedere".
[Quarto stereotipo iraniano da sfatare: Se hanno qualcosa da mangiare te lo regalano col sorriso. E' VERO] Io proseguo per l'autostrada e ad ogni sorpasso c'è chi saluta o da un colpo di clacson o chi accenna alle solite domande stavolta a 120 all'ora. All'ennesimo sorpasso di una macchina questa rallenta e mi fa cenno di affiancarla. Ne spunta un braccio con un pacco di biscotti tutto per me. In piena corsa vale la pena rischiare per prenderlo :) mi metterò a ridere come un deficiente.
E' l'ora di pranzo e mi fermo come ogni 150km devo fare, stessa scena di curiosi intorno alla moto, dall'inizio alla fine un ragazzo mi fa mille domande e quando sto per ripartire mi dice: vuoi mangiare? Lo ringrazio ma gli dico di no. Un Chai almeno? Ma si dai, senza disturbare vada per il Chai. Mettiamola così: con tutte le storie sull'Iran paese di terroristi non vuoi seguire un estraneo (meglio, 2, padre e figlio su un furgone) per le vie di un paese a caso? Ovvio che si.
Sto per imparare la lezione dell'ospitalità iraniana. Il ragazzo parla giusto qualche parola di inglese, gli altri nemmeno quelle. Ci sono i due fratelli del padre, una signora anziana, una donna (la moglie), il fratello quindicenne e una bambina che mi diranno avere 4 anni (ma mi ha fatto vedere il libro di scuola mah).
La casa è un seminterrato, ottimo per l'estate ed è come fosse composta da 3 cubi vuoti, c'è la cucina, il soggiorno e un altro spazio dove ci sono i giochi, il tutto ricoperto da tappeti.
Beviamo il thè e senza darmi possibilità iniziano ad apparecchiare (per terra) e in un lampo mi ritrovo il piatto pieno di riso, una scodella di zuppa di carne e bottiglia di pepsi.
Mi tocca mangiare, ma questo mi riesce sempre bene...
Finito e sparecchiato riportano il Chai (il thè ndr) e dai che si beve ancora. Non contenti portano e mi spezzano davanti un melograno. Basta pietàààà, anche i buzzi hanno un fondo.
La bambina fa la spola dall'entrata alla stanza (una rampa di scale) per dire ai vicini e ai bambini di non toccare la moto. Per darmi tranquillità addirittura prendono un tv piccolino, lo mettono nel soggiorno e con un cavo lunghissimo portano una telecamera fuori cosicchè possa vedere con i miei occhi la situazione, premurosi fino in fondo non ho parole.
Dopo qualche tempo hanno pure il coraggio di portarmi una ciotola piena di una specie di arachide che io sgranocchierò tutto intero facendo ridere tutti. No, va addentato, si rompe il guscio e dentro c'è il buono. Che figura!
Accendono la tv e mettono vecchi video Divx di trasmissioni iraniane girate ad Antalia (turchia) perchè in Iran non possono, sto parlando di trasmissioni di danza e ci sono avvenenti donne senza velo in balli tradizionali. Il regime li mette in condizioni di non fare niente ma loro hanno tutti una scappatoia, quando il governo smetterà sta pantomima per me gli iraniani ne godranno tantissimo.
Lo zio è attratto dalla mia tuta, inizieranno a ridere come matti (nuovamente) quando gliela farò provare (il giubbotto) con i stivali e il casco. Per provare le protezioni iniziano a dargli cazzotti sulla schiena e lui giù a ridere!
Mi inviteranno a rimanere anche la notte ma non voglio osare oltre e verso le 5 dirò che ho diversa strada da fare e che proprio devo andare.
Ultimo gesto di questi pazzi estremisti. La bimba prende dal suo portafoglio una banconota da 5000 rial e me la porge, il padre annuisce contento mentre io non so che dire, non accettare sarebbe uno sgarbo perchè lo stanno proprio facendo col sorriso, accettare un dono così da una bambina però mi sembra troppo. Il padre mi fa cenno di prenderli e dice: iranian money. Allora io apro il portafoglio, ringrazio e prendo a mia volta una banconota e porgendola alla bimba dico: italian money. Felici tutti e 3 ce ne stiamo lì. Poco dopo è giusto davvero il momento dei saluti. Un abbraccio lungo e un bacio è il saluto finale, ce l'hanno messa tutta per dare ospitalità e io non ho saputo come contraccambiare, veramente non ci sono parole per descriverlo, non ci sono proprio stavolta. Ospitalità allo straniero.
La sera arriverò a Kashan, trovo un albergo molto elegante, me la rischio e vado a sentire quanto vogliono. 680.000 rial, ottimo direi a giudicare dalla hall che sembra quella di un 4-5 stelle. In camera mi dovrò ricredere, quella della hall era tutta apparenza, la porta di chiude male e la carta da parati sta per venire via ma in compenso è pulito e comodo. Il letto dell'albergo di ieri era una tavola, quello di oggi ti fa sprofondare, che belle sensazioni! Alla reception sento delle persone chiacchierare, sono un gruppo di Firenze e dopo qualche battuta ci salutiamo, io me ne rimango un po' su internet che in camera non c'è il wifi.
Vorrei aggiornare il blog quando uno dei tuttofare dell'albergo mi piazza davanti e mi fa: Mister (in iran ti chiamano tutti così) posso vedere le foto del viaggio e di dove vivi in Italia? L'Iraniano in generale è curiosissimo, vuole vedere da dove vengono gli ospiti e capire come la pensi tu sul loro paese. Per gentilezza mi porterà una bottiglia d'acqua, un Chai e un bicchiere di aranciata. Io gli faccio vedere le foto del viaggio e di Gubbio. Rimane impressionato dall'albero di Natale sul monte ma non capisce bene che è per la festività "Christmas" nemmeno quando gli spiego che è la nascita di Gesù. boh.
Starà seduto con me un paio d'oretta buone e ringrazia davvero per la compagnia, mi prega addirittura di non andare via l'indomani prima che lui attacchi con il turno di lavoro. Certo! Basta che non arrivi tardi, domani mi aspetta la ChakChak!
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