sabato 8 novembre 2014

Pamukkale, Hierapolis e ultima tappa turca

Ormai non manca molto alla fine, le tappe si fanno più corte e posso dedicare più tempo per me e alle visite.
La tappa per Pamukkale è di soli 300km, in 4 ore penso di sbrigarmela.
Parto dalla città di Antlya con 23° con la felicità di colui che non ha tolto l'imbottitura invernale sulla tuta. La strada che prendo è una superstrada che va incontro alle montagne, già da pochi km uscito dal paese comincio a salire, il panorama e la strada sono uno spettacolo, in mezzo ai monti mi inerpico pennellando curve veloci, con il kappa è davvero divertente, non si scompone mai!

Il programma è di fare un giro a Pamukkale e la mattina dopo vedere la città di Hierapolis, arrivo di pomeriggio appena iniziato così penso che si, posso fare così.
Trovato l'albergo, sistemato tutto e presa la macchina fotografica posso andare: faccio il biglietto e mi dicono che vale sia per la risalita a piedi sul bianco del calcare che per il sito di Hierapolis.

Appena arrivi inoltre ti fanno togliere le scarpe e così salgo sulla rupe (c'è un dislivello di 160m) e lì capisco perchè il biglietto è singolo. La città venne costruita proprio al di sopra e appena si arriva in cima si può vedere tutto il sito di fronte.

Sono le 3 e quindi posso visitarmelo con tutta la calma di questo mondo, ormai ho preso a camminare e me la giro tutta da nord a sud.


Al centro della vecchia città c'è una stazione termale dove centinaia di turisti si godono un bel bagno rilassante, sono tentato ma non ho nemmeno il costume, cacchio dovevo comprarlo in paese! Va bè, mi consolo con la pedicure, come i vecchi :D



La sera andrò a fare un giro, i turisti del giorno non ci sono più e il posto è un deserto, fa freddo e così tornerò in albergo. Lì di fianco la mia ci saranno altre 2 moto, da enduro 250, a cena scoprirò che sono di 2 tedeschi che le hanno noleggiate ad Antalya e ora se ne vanno a zonzo per i boschi della turchia. Riusciremo a capirci comunque!

Il giorno successivo è la volta di Cesme, da lì poi il traghetto che mi porterà in Grecia. Mi godo la strada sapendo che sarà l'ultima per questo viaggio, o meglio l'ultima in Turchia e ringraziando il cielo che finora è andato tutto liscio come l'olio.
Da qui in poi non c'è molto da dire, mi godo un po' di mare fuori stagione, il sole non spacca le pietre  e c'è un po' di vento. Un po' è noioso, non c'ero abituato a star fermo.


Degna di nota invece è il paesino vicino a quello dove ho l'albergo: Alacati, è semplicemente splendido, sono tutti piccoli vicoli con sanpietrini e tanti locali, ristoranti e alberghi, musica che risuona per le strade in un atmosfera davvero romantica, dovrò tornarci in futuro quando sarò in compagnia.

Peccato non aver con me la macchina fotografica...

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