Arriva mattina, sul tetto dell'albergo mi gusto la colazione e il panorama, a poche centinaia di metri c'è la grande moschea, girandosi dall'altra parte il mare, alcuni gabbiani volano e garriscono molto rumorosamente. Vado in centro, inizia ora il mio momento turista... e ovunque mi giri ci sono colonne infinite di turisti: Aya Sofia, Cisterna, Moschea Blu e Palazzo Tokapi. è una vera invasione e l'idea di mettermi in fila, metri e metri di coda non mi attira proprio. Per come sono fatto decido comunque che la prima cosa che farò è visitare il museo archeologico della città e per fortuna qui non c'è un filo di coda, tutti i gruppi sono nelle principali attrazioni di mattina, meglio così.
Mannaggia a me che ho lasciato il mio archeologo di fiducia a casa. Per informazioni andate su internet ;)
Anche in tarda mattinata le file non si placano e così tocca aspettare. La cisterna, 10 e lode anche se non vale. Con le carpe qualsiasi posto diventa bellissimo.
E la moschea blu
La sera inizia a piovere ma rimango a fare qualche foto e dopo cena mi chiama Giampiero (altro motoviaggiatore incallito) che sta per arrivare in piazza. Alla fine si fermerà sul mio albergo e mi darà buoni consigli per l'Iran.
Il giorno successivo è la volta di riprendere la strada per Goreme, si parte dai 20° di istanbul, bellissimo il passaggio sul ponte del Bosforo, ora sono passato dall'Europa all'Asia. Proseguo per un po' con le nuvole che minacciano pioggia a destra e l'azzurro del cielo limpido a sinistra. La linea è netta e io ci sto proprio in mezzo. In autostrada un tizio col rimorchio e una moto da enduro sopra mi fa cenno di seguirlo e vuole che accosti, ovviamente lo faccio e mi dice solo che i suoi amici sono i proprietari di ktm istanbul e se avessi problemi (mi tocco) mi può aiutare con pezzi o altro. Mi lascia il numero, lo saluto e riparto. Inizia l'altopiano anatolico e me ne accorgo perchè sto congelando, in cima ad un passo sono a 3,5° e mi devo fermare al primo autogrill a mangiare e imbottirmi il giacchino. Mentre sono al tavolo dentro un turco che stava al tavolo di fronte alla moto si alza e la va a vedere da vicino, non sono in allarme ma lo tengo d'occhio. Guarda dentro e mi accenna un sorriso, lo vedo che gira la manopola del gas e poi mi guarda. Se ne va e quando torna ha con sè uno straccio. inizia a pulirmi il cupolino, gli specchietti e addirittura il casco, effettivamente erano pieni di moscerini e altri insetti indefinibili oramai. Finisco di mangiare e lo raggiungo, sembra soddisfatto. Lo ringrazio e gli chiedo se vuole un Chai (thè) o un caffè. Si mette la mano sul cuore e poi mi da la mano. Insisto, lui pure. Non aggiungo altro.
Dopo molta strada e diverse ore arrivo all'albergo consigliato da Giampiero, Happydocia con i due proprietari un sacco "mattacchioni" di una simpatia più unica che rara.
La sera proverò ad andare in giro ma non c'è nessuno e la temperatura è prossima allo 0, giusto il tempo di andare a mangiare. L'aria mi ricorda tantissimo il freddo che c'era a casa dei nonni sulle dolomiti, appena uscito dall'albergo m'è venuto questo flash.
Il giorno dopo è dedicato alla Cappadocia, è semplicemente meravigliosa. E farla a piedi per ore anche se non sei allenato non ha prezzo. Continua ad essere freschino anche se c'è il sole ma va benissimo, finchè non piove...
Che cocco il turco che t'ha pulito i moscerini <3
RispondiEliminaIl turco che ti ha pulito il casco ha fatto sbudellà dalle risate il babbo! ;)
RispondiEliminaDai, che almeno fai un pelino di attività fisica, ciccione! <3