domenica 27 ottobre 2013

Hotel Barbas-Nouakchott . Chapeau? No, chameau

Ebbene, ieri sera non ho cenato... proseguiamo

Apro gli occhi e controllo sul telefono, segna le 5 e mezza, manca un'ora alla sveglia allora manco mi rimetto a dormire visto che già in partenza sono in agitazione per oggi, controllo i messaggi di ieri sera visto che ci sono e passo il tempo. M'accorgo invece che avevo letto male l'orologio, infatti sono le 3 e mezza, questa non ci voleva e poi sono sveglio quasi del tutto. Provo a riaddormentarmi e stranamente ci riesco, svegliandomi poi alle 6 stavolta visibilmente assonnato. Maledetto questo mio corpo!

Preparo tutto ed esco che non sono nemmeno le 7, e aprendo la porta scopro che ancora è semibuio, ancora il sole non s'è alzato. Vado a fare colazione con un rumore assordante di uccelli, ce ne saranno stati a centinaia; stamattina non sono così fortunato come ieri, però non è nemmeno andata male, cappuccino, pane e finalmente mi portano la marmellata. Cominciavo a pensare fosse proibita come la birra.
Per il confine ho un'ottantina di chilometri, mi metto in marcia godendomi il sole che dietro di me comincia a venir fuori e guido per quest'oretta che mi separa dalla Mauritania.
Sono stranamente calmo, forse ho già scaricato tutta la tensione accumulata nei giorni scorsi, anche se c'è ancora qualcosa che mi turba, in fondo ne ho sentite tante su questo paese ed in più sti 5 chilometri di terra di nessuno non riesco proprio a visualizzarli. Ho visto video di macchine insabbiate, c'è chi m'ha detto di sgonfiare le gomme, di tenermi sulla strada perchè intorno è minato, di seguire i camion e non accettare aiuti da nessuno visto che sono tutti li come avvoltoi pronti a cogliere una caduta per rimediare dei soldi, insomma le premesse non sono buone ma aspetto di vedere con i miei occhi.
Ho cercato di informarmi il più possibile su questo pezzo ma tutto quello che ho trovato non m'è servito molto, come detto prima aspetto la verifica sul posto.
Arrivo in perfetto orario, sono le 8 e manco 5 minuti dopo che sono arrivato aprono i cancelli, anche se davanti a me ho una decina di auto me ne resto quieto aspettando il mio turno.
Passa intanto un ragazzo che mi chiede se voglio cambiare dei soldi a nero, accetto perchè così mi son fatto un amico e in questi posti gli amici possono tornare utili.


Cambio 50€ e attendo. Il ragazzo dei soldi mi dice che visto che ho la moto nessuno s'offenderà se "salto la fila" ed effettivamente quando metto in moto e cambiando fila passo qualche macchina nessuno fiata.
Primo controllo: mi chiedono se ho la fiche, rispondo si (effettivamente quante ne vuoi) e mi lasciano passare.
Al secondo cerco di capire come funziona, c'è un gruppo di persone davanti ad un ufficio e penso sia lì il prossimo step, oppure devo prima farmi controllare la moto? Mi si accosta un signore, francese, un po' anzianotto con passaporto della Guinea Bassau incuriosito dalla moto, provo a scambiarci qualche parola, mi dice che è stato pure lui un motociclista, ha fatto un gran bel viaggio con un Virago ma non mi ricordo ne dove ne quando. Vede che non so precisamente cosa fare e prova ad aiutarmi spiegandomi la procedura. In poche parole l'ufficio è "aperto al pubblico" solo grazie ad un feritoia laterale della finestra a scorrimento lasciata una decina di cm aperta, chi arriva primo lascia il passaporto davanti l'addetto e a seguire tutti i passaporti sulla sinistra, così che quando il poliziotto prende il primo gli altri scorrono. Nessuno sgarra, tutti sanno che fare.
Il francese mi chiede della fiche e quando gli tiro fuori la mia mi dice che non vogliono quella ma devo ritirarla al primo checkpoint! E allora corri a chiederla, il tempo di compilarla ma ormai il mio passaporto ha perso il turno e devo rifare la fila. E qui di nuovo l'aiuto, il signore (scusate ma appena mi dicono i nomi già me li sono dimenticati) mette il mio passaporto in coda col suo così che in 10 minuti ho il timbro d'uscita.
Terzo step il controllo della moto e dei documenti, tutto regolare, penso che ormai posso andare, manca solo il poliziotto anziano che hanno messo per ultimo, penso sia fatta, è la terza volta che mi vedono il passaporto, ma questo mi rimanda qualche metro indietro e mi dice che devo fare un ultimo timbro per i documenti della moto. Maledetta burocrazia!
Dopo quest'ultima attesa ho tutti gli OK e sono fuori dal Marocco! Ora mi trovo: nella terra di nessuno, dove anche google la chiama Nobody land. Sono arrivato nel punto che mi metteva ansia, quello che finora avevo solo immaginato come fosse e l'immagine che avevo non era positiva.
Opto per non seguire il consiglio di sgonfiare le gomme, spero non ci sia troppa sabbia. Decido inoltre di mettere la gopro sul casco e di filmare.
Si accostano subito 3 tizi (di quelli che avrei dovuto evitare) che mi chiedono se voglio cambiare soldi ma appena dico che ho già fatto mi salutano. Tutto qui?
Mi accodo ad una macchina, dove va lei di sicuro andrò anche io, ma resisto diciamo per 3 secondi (ho il video, non mento) e inizio ad andare per conto mio.
Strada facendo m'accorgo che non è come me l'avevano descritta, ed in effetti... mi sto divertendo un mondo!
E si, è tutta pietre con un po' di sabbia ma quella non è mai un problema, mentre per le prime sono grandi e molte abbastanza acuminate ma per una maxienduro che ha dietro una gomma dura e alta come la k60 scout non è un problema. Se però avessi avuto le valigie della Givi e non queste toste della Heavy Duties sarebbero rimaste con il telaietto spezzato. Nonostante le pietre non riesco ad andare piano e dietro sento i bagagli che soffrono, è troppo divertente per andare col morto.


Mi fermo un po' prima della frontiera per staccare la telecamera dal casco quando mi si avvicina un altro ragazzo e comincia a raccontarmi della sua storia, ha lì un camion con altri due giovani, sono stati respinti dal Marocco e non hanno il visto per tornare in Mauritania e così in attesa di soluzione se ne stanno obbligatoriamente nel limbo. Non conosco i dettagli della storia ma mi sembra sincero, ha l'aria di chi non vuole disturbare ma deve e allora gli chiedo che posso offrigli. I soldi mi sembrano la prima cosa ma lui comincia col dirmi: acqua.
Gli do tutta l'acqua di cui dispongo, in fondo ci sarà qualche bar nel primo tratto, posso sempre comprarla e non credo morirò di sete.
Gli viene fuori un sorriso grande come una casa, ringrazia, mi ricordo di avere una scatoletta di manzotin, è ben poca roba ma è tutto quello che ho a livello di cibo e acqua.
Veramente, vi giuro e me ne vergogno tantissimo ancora adesso è che solo dopo qualche ora mi ricorderò di avere quelle 2 bottigliette di riserva dietro la valigie, sul momento mi sono proprio sfuggite, avrei dato volentieri anche quelle. Gli ho detto: è tutto quello che ho e dopo magari m'ha visto allontanarmi con l'acqua dietro.
Comunque sia se la sua storia è vera lo ritroverò sempre lì anche al mio ritorno, sperando che per lui si sia sbloccata la situazione, è stato veramente simpatico.
Per finire mi chiede se può montare sulla moto, era davvero contento e quando tiro fuori la macchina fotografica mi dice che devo assolutamente mandargliele via mail o su facebook (addirittura). Poi ci salutiamo

Arrivo in dogana, anche qui ne avevo sentite abbastanza su polizia corrotta ecc... e invece, al primo controllo entro nella prima baracca, ci sono due funzionari in divisa con gli ak47 poggiati al muro (è la prima volta che li vedo dal vivo) mettono il timbro in un baleno e mi invitano a fare il foglio "enagement sur l'honneur" ovvero la dichiarazione che non venderò la moto in suolo Mauro.
E' in questo secondo ufficio che mi si accosta un altro ragazzo che mi dice m'aiuterà con le pratiche. Sapevo della loro esistenza, privati che per arrotondare fanno questi servizi così gli chiedo quanto vuole, mi premunisco e lui mi risponde che basta che cambio da lui un po' di soldi.
Compiliamo la dichiarazione e il funzionario mi chiede 10€, perfetto, mi sembrava aver letto che era l'unica cifra che andava sborsata in dogana che non fosse un "cadeux" ma l'unico modo per esserne sicuri è: ricevuta. Me la compila senza battere ciglio, confermo, è tutto normale.
Seguirà poi il controllo col cane antidroga e la perquisizione. Questo str*** di poliziotto m'ha visto prima rimontare lo zaino con i lacci (che prima tenevo sulle spalle) per poi iniziare il controllo dalla borsa rossa; infatti mi dice: aprila! E no!!! ci metto 10 minuti a smontare e rimettere tutto apposto, glielo faccio capire provando anche a mimargli tutti i passaggi e dicendo che m'aveva visto prima e poteva fermarmi. Mi chiede che c'è e ovviamente dico la verità: vestiti. Però le valigie laterali le vuole aperte e su questo non ho problemi, subito aperte. Controlla e mi chiede a che serve la metà della roba. Per mangiare, pezzi di ricambio e quando arriva alle salviette umide per wc gli mimo a che servono lui ride, risponde che non le usano qui e così facciamo terminare il controllo.
Incontro il francese, anche lui sta facendo la mia trafila e quando io entro in qualche ufficio lui se ne sta di guardia alla moto, gentile. Se comunque non era per lui ancora stavo al lato marocchino a capire che fare.

Dopo pochi minuti ho già finito tutta la trafila, manca solo l'assicurazione per la moto ma a quella ci pensa il mio aiutante, così senza stress lo aspetto all'ombra del bar appena fuori la dogana. Alla fine considerando il cambio e quanto ha voluto per l'assicurazione (per 3 giorni) gli avrò lasciato 10-15€. Eccolo


Per sdebitarmi col francese gli dico che al massimo posso offrigli da bere, e lui come se mi avesse letto nel pensiero mi risponde: grazie ma per la birra dovremmo aspettare!
Gli offro una Coca Cola, non sarà lo stesso ma basta il gesto. Lo saluto, parto.
Già dai primi metri la Mauritania la trovo diversa rispetto al Marocco, gli edifici hanno lasciato spazio alle tende, si vede che c'è più povertà ma anche l'ambiente è diverso. Sembra un altro deserto ed in più tira il vento, tanto vento e devo guidare di traverso, cosa non piacevole soprattutto considerato che la sabbia da fastidio. Ho ancora 350km per Nouakchott, qui non si trova niente, ne benzinai nè ristorantini e così proseguo imperterrito, vento non vento, sole non sole. Si, perchè oggi fa molto più caldo dei giorni scorsi, mi sto allontanando un po' dall'oceano e si sente, nel corso della giornata arriveremo a punte di 41°.
Il paesaggio cambia spesso, intravedo qualche albero, una prateria immensa poi d'un tratto diventa desertica con dune bianche e poco dopo torna ad essere radura con terra rossa o con dune sempre rosse. In più si cominciano a vedere sempre più spesso dromedari al pascolo ai bordi della strada, ed è uno spettacolo quando ti attraversano davanti. Non sono l'unico a soffrire le raffiche di vento, molte casette in legno qui sono piegate tutte da un lato e sono uniche nel loro genere. Ogni 100km circa un controllo, tutti estremamente gentili, nessun problema, basta dire: J'ai la fiche e sono contenti.
Ho bisogno anche di diverse soste lungo la strada, ad un certo punto decido che è ora del pranzo così mi fermo, tiro fuori la tazza, 2 compresse di Multicentrum, un po' d'acqua ed ecco il pranzo è servito. Spesso inoltre mi fermo e mi bagno il corpo con l'acqua perchè comincio a soffrire il caldo di brutto.


Gli ultimi 10km inizio ad imprecare, voglio solo arrivare e ad ogni chilometro un posto di blocco, ne conto 4 e sono stufo, voglio solo arrivare. Il disappunto è mitigato solo dal fatto che la temperatura dai 35-40 è tornata di colpo sui 27, la cosa si sente e mi piace, riesco a guidare con la visiera alzata senza sentirmi un phon sugli occhi.
Con molta fatica, accaldato e sudato entro a Nouakchott, anche qui mi aspettavo un traffico pazzesco e invece tutti abbastanza corretti nella guida; unico neo è che la strada in molti punti è ricoperta di sabbia, devo stare attento in piena città a dove metto le ruote.
Cerco un albergo, dalla mappa so che c'è un gruppo di alberghi vicini e così punto su loro. Provo col primo 85€, provo col secondo 110€, provo col terzo 70€. Ma che razza di prezzi sò?
L'ultimo è in linea con i prezzi precedenti e così educatamente saluto. Riaccendo la moto quando quello che pare essere il proprietario mi ferma e mi dice che un incontro col prezzo lo si trova. Era quello che aspettavo, in fondo non siamo a Venezia e 80€ per un albergo qui è davvero troppo, non mi stupirei di trovarli tutti vuoti. Considerando poi che ad ogni angolo ci sono capre che pascolano (siamo in città ricordo) mangiando di tutto un po', anche tra i rifiuti non mi possono dire che siamo nella zona vip del paese.
Alla fine mi accordo con la ragazza della reception per una stanza a 45€. Si, è tanto ma è già il quarto che giro e sono stanco. Immaginate di aver guidato una moto per 450km per la maggior parte con 40°, il vento traverso e non aver pranzato, non c'è da fare gli schizzinosi se poi vi offrono una camera climatizzata.
Per rimanere viziato poi mi godo un bel bagno standomene a mollo una mezz'ora ascoltando musica e standomene su internet grazie al Sony Xperia impermeabile.
La sera mi rifaccio del pranzo a base di Multicentrum, a cena si mangia un piatto di spiedini di gamberoni a 7€ buonissimi oltretutto.
Domani mi raccomando, si entra in Senegal! Ma per il momento... buonanotte



2 commenti:

  1. Insomma è andata liscia come l'olio per adesso! A proposito, il problema con l'olio? Risolto?
    P.S. Poraccio il ragazzo che non può rientrare in Marocco…
    P.P.S. Ho dovuto chiedere a google cosa fossero gli ak47, lì per lì ho pensato fossero delle moto, ma il fatto che erano appoggiati al muro non mi convinceva molto :)...
    P.P.P.S. Ho riso due ore immaginandoti che mimi la scena delle salviette umide…

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  2. daje che tra poco appiccicamo un altro stemma alla moto..:)!!!

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