Da subito per le vie del paese sento la moto pesante, faccio un po' fatica a tenerla stabile quando vado piano e per questo subito mi prende un sentimento negativo. Ho desiderato tanto tutto questo e ora che sono partito da pochi chilometri già temo di non riuscire? È vero che sono un pochino ansioso (grazie mamma) ma la cosa non va bene e cerco almeno per il momento di accantonare certi pensieri. Scorrono i chilometri in una bella mattina col sole e sono fortunato, per il giorno dopo le previsioni danno pioggia! Giorni prima mi sono "autoinvitato" a pranzo da Roberto, ex coinquilino all'epoca dell'università nonché appassionato motociclista e grande ducatista (nda per Robi: Fatti il mono!). Quindi dopo appena un'ora di marcia mi presento a casa sua, sono quasi 7 mesi che non lo rivedo e mi ha promesso una bella grigliata: tappa obbligata e sosta pranzo. Riparto con Robi che mi dice mi scorterà col suo 748 fino ad Arezzo; e qui ci salutiamo, ora proseguo da solo.
Giusto il tempo di prendere l'autostrada e dopo nemmeno una mezz'ora esco dal casello Valdarno, nuovo stop, ho appuntamento con Francesco, amico tenerista conosciuto un paio d'anni addietro al raduno partireper. Si presenta col suo capolavoro: una "Hypertenerè" 850 completamente personalizzata, a mio avviso uno splendido lavoro. L'altra estate con un supertenerè come il mio è stato a caponord (anche questo bellissimo viaggio da fare. Il suo blog è sognandoriente.vpost.it )
Dopo una bella chiaccherata e foto di rito si sta facendo buio e riprendo la strada per Livorno, da questo momento tutta autostrada, nemica di molti motociclisti ma non mia, sarà che mi basta guidare. Tengo una media dei 110, sono veramente carico, non ho tarato le sospensioni e non voglio rischiare sulle curve veloci, anche se sto prendendoci la mano e non mi sembra più inguidabile, mi sto adattando. Non capisco come mai ma man mano che proseguo verso il tramonto e il cielo si fa sempre più scuro perdo quella paura iniziale. Con il buio che avanza sparisce ogni dubbio o timore, ora ho solo tanta voglia di andare avanti, l'ignoto (quello che sarà per me) mi attira, sono curioso di sapere cosa m'aspetterà. Guido ascoltando la musica, mi tiene compagnia e quando becco quella giusta mi da tanta energia...
Giusto il tempo di prendere l'autostrada e dopo nemmeno una mezz'ora esco dal casello Valdarno, nuovo stop, ho appuntamento con Francesco, amico tenerista conosciuto un paio d'anni addietro al raduno partireper. Si presenta col suo capolavoro: una "Hypertenerè" 850 completamente personalizzata, a mio avviso uno splendido lavoro. L'altra estate con un supertenerè come il mio è stato a caponord (anche questo bellissimo viaggio da fare. Il suo blog è sognandoriente.vpost.it )
Dopo una bella chiaccherata e foto di rito si sta facendo buio e riprendo la strada per Livorno, da questo momento tutta autostrada, nemica di molti motociclisti ma non mia, sarà che mi basta guidare. Tengo una media dei 110, sono veramente carico, non ho tarato le sospensioni e non voglio rischiare sulle curve veloci, anche se sto prendendoci la mano e non mi sembra più inguidabile, mi sto adattando. Non capisco come mai ma man mano che proseguo verso il tramonto e il cielo si fa sempre più scuro perdo quella paura iniziale. Con il buio che avanza sparisce ogni dubbio o timore, ora ho solo tanta voglia di andare avanti, l'ignoto (quello che sarà per me) mi attira, sono curioso di sapere cosa m'aspetterà. Guido ascoltando la musica, mi tiene compagnia e quando becco quella giusta mi da tanta energia...
Giusto l'energia! Manca ormai poco all'arrivo al porto e comincio ad averne sempre meno. Con la sparizione di ogni forma di "paura" è venuta meno anche quella scarica d'adrenalina, sparita la tensione è subentrata la fase relax e se ci mettiamo che ho dormito poco la notte precedente abbiamo una serie di sbadigli tutti di fila, così apro la visiera e lascio che l'aria della notte mi svegli, cosa che non succede. Per fortuna la strada è ormai poca, arrivo al porto, ci metto diversi minuti per capire dov'è l'imbarco per Tangeri, in compenso faccio biglietto e controllo passaporto in un secondo e sono pronto per farmi inghiottire nel ventre della nave. Devo ammettere di esserci rimasto male, l'anno scorso in Tunisia stavo in coda con decine di macchine stracariche, mentre ora sono solo, completamente, infatti mi chiedo il perchè. Speravo di trovare qualcuno in moto come me ma al posto designato per le 2 ruote nuovamente ecco che non c'è nessuno, il supertenerè se ne sta legato solo soletto mentre io salgo le scale per raggiungere la cabina. Sono sorpreso, gli inservienti sono tutti piccolini, minuti e bassi di origine indiana o del Bangladesh? comunque del sud-est asiatico; solo quello della reception sembra essere italiano. Raggiungo la cabina e appena apro scopro di essere stato fortunato: c'è una sola persona, un marocchino mentre l'altro letto basso è libero. Lui dorme, e non si muove nemmeno col casino di me che sistemo la mia roba. Faremo le presentazioni domattina. Il terzo inquilino arriverà molto più tardi, e si vede scocciato per dover dormire sul letto sopra sprovvisto di comodino e presa elettrica (ecco perchè voglio salire presto sui traghetti).
Ora mi lascio cullare dalle vibrazioni tipo terremoto del traghetto in partenza che oltretutto fanno cigolare la porta del bagno in maniera alquanto fastidiosa. Ma penso proprio che non farò fatica ad adormentarmi tra qualche secondo, giusto il tempo di rimettere a posto il tablet. Buonanotte!
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