mercoledì 14 ottobre 2015

Volo per le Svalbard... prima parte

La sveglia è pronta e impostata per le 6 ma come al solito alle 5 e mezza sono già con gli occhi spalancati.
Inizia ora il bello del viaggio, mi viene da pensare; Oslo è stata la prima tappa ho trascorso 3 giorni tranquilli lì e dato che non c'è poi così molto da visitare diciamo che mi sono quasi annoiato.
Questione di pochi minuti e sono già a fare colazione, lo zaino è pronto e i bagagli della moto sono riposti al sicuro qui in ostello.

Ultimo sguardo al meteo a Longyearbyen, perfetto... ha messo neve tutti i giorni!
Alle 9 sono seduto sull'aereo ovviamente lato finestrino, guardo fuori e non vedo l'ora di arrivare.

Perchè però le Svalbard?

Mettetemi nella condizione di leggere delle storie, storie che raccontano di avventure, avventure di spedizioni artiche (e antartiche), di uomini, passione, imprevisti, coraggio, solidarietà e tanta umanità. E anche a me viene subito voglia di partire!
Partendo dalla spedizione di Shackleton (libro: SUD) fino tanti altri.

E così il giorno della partenza ho iniziato a leggere:


Racconta le peripezie accadute quasi 100 anni fa di due spedizioni: Norge e Italia (dal nome dei dirigibili) e della conquista del Polo Nord da parte di 3 illustri personaggi della loro epoca (Amundsen, Nobile e Ellsworth). La storia è tratta dal diario di Nobile e vengono descritti per filo e per segno i luoghi da lui visitati, cosicchè io potessi immaginarmeli e riviverli man mano il racconto proseguisse, quindi mi viene da dire che mi sono creato diverse aspettative e in aggiunta una gran voglia di vederli con i miei occhi.

Certo, mi si potrebbe obbiettare che il volo da Oslo l'avessi già prenotato prima e in effetti è vero, però già sapevo di queste Svalbard e per uno che la pensa come me non avrei mai potuto lasciarmi sfuggire un viaggio così, e poi a me il nord profondo piace davvero, e quale miglior cosa andare in uno degli ultimi paesi prima del polo nord?
Comunque sia, la prima volta che ho sentito nominare questo posto è stato dalle parole di Marcone, lui si che se ne intende di avventure e quindi mi era rimasto nella testa!

Forse non mi sono spiegato bene quindi torno sui miei passi, sto per arrivare a Longyearbyen e nel mentre mi ritrovo a leggere di uomini che 100 anni prima stanno facendo lo stesso tragitto intenzionati però a raggiungere un obiettivo, compiere quello a cui nessuno era riuscito prima.
E io stavo lì, con un occhio su quella storia e con l'altro stavo attraversando quei posti, con l'immaginazione potevo vedere fuori dall'oblò dell'aereo più in basso rispetto a me il dirigibile con la scritta Norge sulla fiancata, e comunque io stavo facendo il tifo per loro e ne ero addirittura in apprensione.
Per fare un altro esempio, poco prima di atterrare guardo in basso e se non era per le nuvole avrei potuto vedere l'Isola degli Orsi. So che vicino ad essa è precipitato l'aereo di Amundsen (mai ritrovato) e potevo vedere la scena, l'ho immaginata e quell'isola era là sotto. Da qualche parte in fondo al mare quell'aereo è ancora lì e mi chiedo se mai verrà ritrovato!

Le Svalbard divennero poi il campo base, il punto da dove poi far partire quelle spedizioni, intendo nello specifico la Baia dei Re, distante un centinaio di km da Longyearbyen. Quanto ho desiderato andarci, ma nessuna delle guide ne faceva tappa. Pazienza. In compenso nel libro racconta del momento in cui i dirigibili passano davanti il paese e io lì mi immaginavo questo pallone transitante, le montagne come sfondo e i minatori con lo sguardo all'insù. Non so cosa abbiano pensato in quel momento. Ma fatto sta che potevo vedere quello che il protagonista vedeva. E mi fa riflettere come per le storie che ho letto quei posti erano già una conquista l'esserci arrivati, una vera e propria frontiera mentre io in questo momento ero arrivato con un semplice aereo di linea...

Come scendo dall'aereo vengo investito da un bel vento freddo, ci siamo... sono arrivato e penso che non potrò mai dire diversamente nel punto più a nord che potrò toccare in vita mia.
Fuori dall'aeroporto trovo subito una cosa familiare, questo palo con le indicazioni, molto famoso ma che avevo sempre creduto in un posto meno... centrale.


5 km separano l'aeroporto dall'albergo, il tempo quindi di arrivare, alleggerire lo zaino e sono già fuori a camminare puntando alla collina sulla parte ovest, quella delle cartoline per dire.
Sinceramente ci sono rimasto un po' male, siamo in pieno ottobre e la neve c'è solo sui monti intorno lasciando alla parte bassa e nel paese solo un colore marrone di terra, ma ha promesso una nevicata e le nuvole basse fanno presagire che la prima neve di stagione sta per giungere.
In alto la collina si vede gran parte della baia, a sinistra in lontananza il mare libero mentre a destra è tutto immobile sotto uno strato di ghiaccio, non so però quanto sia spesso.



Vado poi alla ricerca di qualche attività per il giorno dopo: ottobre è un mese morto, non ci sono le attività estive ma nemmeno quelle invernali. La scelta ricade fra un tour in barca (170€) e una passeggiata Hiking di 5 ore (70€). Alla fine... di starmene un giorno in barca non ne ho voglia, voglio muovermi in questi posti mentre 5 ore di camminata sono troppe per me quindi niente, me ne andrò a spasso per conto mio, la città a sud viene stretta dalle montagne e quindi quel sentiero che ho sulla carta del navigatore deve portare in qualche bel posto.

Il pomeriggio quindi lo passo così, un giro qui e un altro lì, stare fermo mi è impossibile.






 Quando sono a cena verifico le previsioni sull'aurora, tra pochi minuti segna un valore di kp5, una buona occasione ma le nuvole spesse che mi hanno accompagnato tutto il giorno non mi danno speranza, considerando pure che ha messo neve tutti i 2 giorni quindi credo proprio che mi accompagneranno fino alla fine. Comunque sia ho intenzione di uscire e andarmene dove non ci sia luce, magari uno spiraglio si può sempre aprire.

Ora è buio, è ancora più freddo di prima e quando alzo gli occhi... apriti cielo, nel senso che effettivamente sembra si stia aprendo, vedo una stella, poi dopo una paio di minuti 2 e così via, il cielo si sta aprendo come fosse una sorta di regalo. Resto una mezz'ora ma niente, non si vede niente e così congelato me ne vado a letto, per stasera niente Aurora Boreale. So di aver perso un occasione, il cielo sgombero era davvero un regalo considerando che le nuvole come detto per tutto il giorno arrivavano a metà monte.

Proseguo con la storia del dirigibile Italia ma dopo pochi minuti devo smettere. Domani mi aspetta una bella scarpinata!

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