lunedì 26 ottobre 2015

Svezia

Mi alzo con l'unico pensiero: Devo comprare souvenir... Devo comprare souvenir... Devo comprare souvenir.
Il mio pensiero va a tutti i negozietti incrociati lungo la strada, così decido che al prossimo mi fermo, in fondo questa è la via principale da/per Helsinki, figurati se non ci sono qui non vedo perchè trovarne verso Nord.
Immancabile sfortuna vuoi che, come già la premessa annunciava, di negozi nemmeno l'ombra e mi ritrovo dopo 100km passati a guardarmi intorno a Tornio, l'ultima città della Finlandia. Mi fermo, chiedo ma qui non hanno ciò che cerco.
Bestemmiando come un turco, incazzato nero, più per lo smacco che per altro, mi rassegno e passo il confine.

Sarà che non sono d'umore ma sembra che anche il paesaggio sia cambiato, preferivo la Finlandia, qui sono cominciati i campi coltivati, boschi un po' più diradati (non c'è più quel fitto degli alberi come in Lapponia) e l'aria sempre a sua volta diversa.

Non c'è molto da dire su questo paese finora se non quelle tre cose che ho già scritto e così passano i chilometri e da segnalare c'è ben poco. Dopo 650km mi fermo in un bel posticino in riva al lago e me ne vado a letto.

Il giorno dopo c'è una sorpresa ad aspettarmi, è la prima volta da quando sono partito che non c'è una nuvola in cielo, il sole brilla forte e la luce della mattina rende i  colori vivissimi. Ciò mi mette di buon'umore e vedo la Svezia letteralmente sotto un'altra luce.

A ogni curva vorrei fermarmi per una foto, oggi vedo tutto bello, è pieno di laghi (come la Finlandia) e per un po' costeggio il mare, una miriade di piccole casette colorate si affacciano sull'acqua e danno proprio la sensazione di relax, ad ogni folata di vento gli alberi dalle foglie arancioni ne rilasciano un po' e sembra come se piovesse.

Unico neo di questo paese è l'assenza di montagne, non è la stessa cosa senza. Come detto in precedenza iniziano a comparire campi immensi e trattori che stanno dissodando il terreno.
Quello che mi fa impressione è che giorno per giorno riesco a vedere il sole che all'orizzonte nelle ore principali è sempre più in alto, sono partito da Capo Nord che sembrava quasi voler toccare i monti mentre ora è bello alto. Sarà così sempre di più nella discesa verso l'Italia, a pensarla prima ci stavano delle foto per il confronto.

Dopo 500km e la paura di prendere sotto uno scoiattolo che voleva attraversare arrivo a Stoccolma, la prima cosa che si può dire a dispetto di Oslo è l'immenso traffico. Per arrivare in ostello avrò fatto minimo 3/4 d'ora di code.

Vediamo un po' com'è la città!

sabato 24 ottobre 2015

La Finlandia

Ah, per quanto riguarda il guasto al quadro strumenti, alle 11 di sera mi è venuto in mente di non aver controllato la cosa più stupida che può essere, così esco da casa in ciabatte e verifico. Che cretinata non aver controllato prima se la colpa era del fusibile. Infatti è saltato, fortuna ne ho uno di riserva, tutto ok! Era una cavolata...

E' freddo, si, davvero tanto. La mattina riparto sperando non ci sia ghiaccio sulla strada, il tizio di ieri mi fa trovare una buona colazione pronta sul tavolo e mentre mangio mi fa vedere un po' di webcam così da farmi capire come sono le strade.
Quando è l'ora mi immetto nella strada principale e inizio ad andare un po' veloce (i km sono tanti).
La Finlandia in questo primo momento si mostra come un luna park, immaginate, strada dritta che non si vede la fine e tanti sali-scendi belli ripidi e ignoranti tanto da farmi pensare che ad uno posso anche saltare, nei valloni sento il peso scaricarsi sulla sospensione. Divertente.

Arriva però il momento in cui vedo l'asfalto brillare al timido raggio di sole mattutino e mi rendo conto, c'è ghiaccio, aimè devo rallentare e stare molto attento.
Finora la temperatura è stata intorno a 1° mentre col passare del tempo comincia a salire, solo quando arriverò a 3° comincio a stare sicuro e accellerare un po' di più (o non si arriva mai).



Sono in Lapponia e il bosco è cambiato parecchio, qui non c'è l'alternanza di tipologia di bosco o di rocce, qui c'è monotonia di ambiente che si estende fino all'infinito.
Ieri ci sono rimasto, in tutto il percorso ho visto solo una renna, oggi di questo animale ne ho visti diversi esemplari, anzi:
-Sorpasso un camion che mi sta buttando acqua misto a sporco, accellero di parecchio e una volta tornato nella mia corsia mi pulisco la visiera, mi prende un accidente, ci sono due renne che stanno attraversando la strada, non posso frenare di colpo così tento di rallentare e al limite schivarle. Se continuano ad attraversare comunque ci scontriamo. Per fortuna quando mi vedono vicino cambiano direzione e se ne tornando indietro, perfetto. Un po' di paura ma non è successo niente.

Di paesi qui se ne incontrano pochi e per quanto l'ambiente sia di una bellezza rara non vedo l'ora di arrivare, quest'oggi la tappa è di 450km.

La sera me ne girerò per Rovaniemi, nulla di particolare, la città è piena di negozi ma che chiudono alle 6 e così in giro, non essendo nemmeno stagione turistica, non c'è che poca gente. Non essendoci nulla da fare mi vado a riposare, domani è di nuovo impegnativa come giornata.

giovedì 22 ottobre 2015

Capo Nord

Oggi è il gran giorno, non tanto per la meta quanto per il fatto che siamo già al giro di boa, da oggi non si sale più, anzi nei prossimi giorni dovrò guidare sempre con il sole in faccia, con la rotta verso casa.
Saluto tutti e metto in moto, con una sorpresa: il quadro strumenti semplicemente non fa più. Tutto sparito, velocità, km, spie tutto saltato, pure i giri del motore. Una gran bella seccatura, considerando che anche la 12v è andata (si è letteralmente staccato il pezzo in fondo). Il primo che dice che le KTM sono robuste lo picchio! No, ma è che l'impianto elettrico fa ca****.

Sono solo 30 i km da fare per arrivare al famoso globo punto che ci dice che la Norvegia e l'Europa intera finisce in quel punto, siamo al capolinea.

La strada è una serie interminabile di curve e di sali-scendi che assomigliano tanto alle montagne russe, il panorama è il solito che mi sono lasciato ieri alla fine, nulla che cresca più alto di un palmo, muschi che ricoprono ogni superficie piana del terreno e le rocce che coprono il restante spazio. Sulla via incontro sparute case, quasi tutte proprio a ridosso del mare, dimore di pescatori; le posso riconoscere dai vari essiccatoi per merluzzi che se ne stanno vuoti di pesce proprio nel fianco delle case, ormai non è stagione e solo le reti sono li tutte stese. 
Ciò che non manca è il vento, spesso mi ritrovo a guidare di traverso ma non mi da fastidio, sto solo aspettando il momento dell'arrivo. 

Il globo è lì a ridosso del costone di roccia, sotto il mare si infrange in un rumore che sovrasta quello del vento, le nuvole che invece passano svelte e se ne vanno.

Al centro turistico sento se posso andare con la moto sotto al globo e acconsentono, ma svelto però prima che arrivano i turisti in massa. D'accordo faccio in 5 minuti.

Prosegue la visita con un film nel cinema del centro e della stanza delle luci, un simpatico intrattenimento, e anzi a dire la verità quel cortometraggio (che descrive con le immagini caponord nelle varie stagioni) mi commuove un po' ma sono un rude motociclista e quindi trattengo tutto!
Arriva il tempo di ripartire, fra tutto s'è fatto mezzogiorno e ho quasi 300km da fare e sono sempre senza luci (non l'avevo scritto ma da ieri non fanno gli anabbaglianti) così devo arrivare prima del buio e questa sera la meta è la Finlandia.



Prima del confine il paesaggio diventa più tetro, sono boschi interi di alberi spogli e la sensazione è che l'inverno sia già arrivato e tutto sia uno stato di letargo, poche auto in giro e in aggiunta nei vari laghi di fianco la strada si stanno formando lastre di ghiaccio. Infatti pure io sento più freddo di prima, e questo si intensifica con i chilometri. 



Sto per raggiungere il confine quando la strada inizia a dare l'impressione di essere ghiacciata, rallento e solo quando do un colpo d'accelleratore capisco la gravità, mi irrigidisco di paura come uno stoccafisso; la moto in 6a marcia come risposta all'accelleratore fa partire la ruota, non c'è più aderenza, questione di attimi. La ruota posteriore sgomma letteralmente, mi coglie impreparato e la moto sbanda di lato anche se per fortuna di poco, istintivamente rilascio subito la manopola del gas e la moto con un colpo si rimette dritta evitando conseguenze nefaste. Ho il cuore a mille, è successo tutto in una frazione di secondo e ora sono lì bloccato e rigido. Metto giù i piedi e "saggio" l'asfalto, è bello scivoloso, preferisco evitare problemi, da quel momento andrò molto leggero con l'accelleratore. Non sono caduto e mi è andata bene, grazie motina mia!



Arrivo in albergo e quello che trovo mi fa sorridere o forse no visto che non è proprio economicissimo; viene fuori a vedere un signore, basso e grassoccio con un bel bicchiere di vino in mano, ha gli occhi azzurri ed è quasi calvo, mi fa simpatia e prova a dirmi in un inglese stentato: 
-cercavi qualcuno? 
-Ho una prenotazione a nome Moscetti.
Mi guarda e mi dice: -Io non sono il proprietario e comunque è chiuso, non è stagione.
-Ho prenotato con Booking, deve essere.
-Ah, booking, vieni dentro.
Lo aspetto mentre prende una chiave e parla al telefono con il proprietario (non mi è dato sapere se è un amico o un parente). 
Alla fine mi da una camera e mi chiede se ho la colazione l'indomani. Si ce l'ho.
-Ho capito. Mi fa, poi prende le chiavi del furgone e sparisce. 
Lo ritroverò mezz'ora dopo che verrà in camera a portarmi acqua, una banana e una mela e chiedendomi se mi va thè o caffè. 
Gentile!

Intanto vicino a questa casa, non chiamiamolo albergo, scorre pacioso il fiume Roavesavu che divide Norvegia e Finlandia (ma non la terra dei Sami) e sul quale ogni anno a giugno i salmoni risalgono la corrente. Io guardo il fiume e posso solo immaginarmi la scena, da pescatore mi si illuminano gli occhi e vorrei tanto dire a quell'uomo: Si, amico mio... Ho proprio sbagliato stagione!

martedì 20 ottobre 2015

Ci siamo quasi

Quest'oggi sono 600 i chilometri da percorrere, anche troppi ma l'unico albergo con un prezzo decente è l'ostello a 30km da Caponord e così mi metto in marcia per non arrivare troppo tardi.

Diciamocelo, questo ultimo tratto di Norvegia è b-e-l-l-i-s-s-i-m-o!!!
è come stare alle giostre, la strada è un divertimento pazzesco, si sale e si scende dai fiordi di continuo, si costeggia il mare e si riescono a fare pieghe notevoli anche con la strada bagnata dato che l'asfalto è di ottima qualità e senza irregolarità. Inoltre il panorama è magnifico, mare cielo e terra insieme, in un connubio perfetto.

Piccoli paesini si alternano a boschi verdi in un susseguirsi di paesaggi da cartolina, che ad avere tempo verrebbero fuori fotografie da catalogo viaggi.


Un qualcosa mi colpisce la giacca quando sono in movimento, la botta c'è e dallo specchietto vedo una piccola pallina rotolare sull'asfalto. Li per lì non mi va nemmeno di fermarmi ma poi so che me ne pentirei e ritorno indietro, so cos'è stato e non mi sarei sentito in coscienza a non andare a vedere di persona.
Un piccolo uccellino se ne sta sdraiato sulla strada e si sbatte, non riuscendo però nemmeno a reggersi sulle zampette. Lo prendo sulle mani e lo vedo proprio intontino, muove gli occhi e la testa e non capisco se le ali sono rotte come accade di solito. Poi dopo 5 minuti smette di sbattersi e riesce almeno a mettersi in piedi ma non muove le ali.
Poco dopo muove solo una delle due, poi dopo un po' l'altra, bene così non sono rotte!


Non mi va di lasciarlo sulla strada così, dato che c'è una casa poco più avanti, provo ad andare a suonare, magari se ne possono occupare loro. Intanto lui se ne sta sulla mano tranquillo.
Quando sto per arrivare l'uccellino senza aver dato un minimo segno vola via dalla mano e si posa su un albero. Ci rimango un secondo, poi tutto contento per vederlo così senza conseguenze me ne torno alla moto seguendolo con gli occhi. Tempo 10 secondi e lo vedo volare via, non di poco ma per diverso tempo finchè non sparisce, sono soddisfatto... tutto è bene quel che finisce bene.

Verso la fine della giornata lascio i fiordi per l'entroterra e qui mi ritrovo in alto in mezzo ai monti come nella giornata della tappa verso Trondheim, alberi spogli, terreno pieno di rocce con un'infinità di muschi e licheni, uno scenario particolare a vederlo dopo tanto bosco verde.
Una cosa però mi ha lasciato l'amaro in bocca: in ogni video che ho visto di questi posti ci sono sempre branchi di renne che attraversano la strada mentre con me no, non ho visto una solo renna in tutto il tragitto, certo, finita la stagione dei turisti hanno messo via pure gli animali...
Poco prima di arrivare, vicino a Nordkapp il clima cambia e cambia pure il paesaggio. Mi ritrovo dinnanzi a roccia, solo roccia, non c'è un albero, non c'è un po' di verde solo nuda roccia e il vento è abbondante, in certi momenti fatico mentre un paio di volte mi spavento pure. Le nuvole corrono veloci sopra di me, appena vedo in lontananza la pioggia subito questa mi è addosso ma ormai sono arrivato e tutta la fatica della tappa di oggi è passata. In compenso è stato uno spettacolo per gli occhi e posso solo immaginare cosa siano questi posti in primavera ed estate... Wow!

In ostello la sera ci sarà pochissima gente in giro, in compenso faccio la conoscenza di:
-una coppia di anziani brasiliani che girano il mondo su un fuoristrada
-un belga in bici
-2 ragazzi olandesi in mezzi pubblici.
 Ad ognuno il suo metodo!

lunedì 19 ottobre 2015

Tromso

Ho messo la sveglia alle 5, ho voglia di visitare un paio di cose a Tromso e così devo fare alzataccia. Stranamente sono in piedi quasi subito e nel totale buio carico e parto, almeno non piove e in lontananza solo il rumore del mare.

Ho stabilito un nuovo record che scansa il precedente fatto in Tunisia sulla strada per Ksar Ghilane, più di un'ora senza incontrare anima viva per strada nemmeno una macchina, è anche vero però che sono le 6 della mattina stavolta.



Posso dire inoltre che la strada è un paradiso per le motociclette, tutta curve e qualche sali-scendi, veramente divertente anche se ci sono sempre di mezzo questi limiti di velocità, 70-80 che danno ai nervi.
La luce man mano porta con se i contorni sempre più definiti di fiordi, montagne dalla punta bianca e acqua dal colore cristallino; è proprio un gran bel posto.

I 400 km che mi separano dalla città mi occupano 5 ore e verso le 11 e mezza sono già arrivato, non prima di aver preso una bella scarica di pioggia per strada e subito me ne vado in giro per la città.

Prima tappa il polarmuseum dove viene descritta la vita di tutti i giorni degli abitanti del posto, cacciatori ecc... e cosa che mi interessa la descrizione della vita di Amundsen e tra i tanti oggetti ecco l'unico pezzo dell'aereo, il Latham, rinvenuto dai soccorritori.
La città se devo essere sincero me l'aspettavo diversa, come Dakar forse l'avevo un po' mitizzata, per me che ne ho letto solo era nei miei pensieri "romantica" mentre è un poco soddisfacente connubio tra modernità e tipicità norvegese, niente di particolare insomma.

Per concludere il libro che ho letto mi manca ancora una cosa e poi posso dire di aver chiuso il capitolo della storia del dirigibile Italia, c'è una stele, un monumento che Nobile ha fatto erigere in un parco di Tromso con incisa una dedica molto toccante e per chi conosce la storia molto significativo.

Sono venuto qui quasi solo per questo:


La sera arriva presto e la stanchezza del giorno s'è fatta sentire, dopo una birretta e la cena si va a letto presto complice il fatto che domani ci sono un sacco di chilometri da fare!

domenica 18 ottobre 2015

Approfitto: traghetto fino alle Lofoten

E si, seguendo la filosofia "non di sol moto vive l'uomo" ho deciso di approfittare della nave Hurtigruten per velocizzare un po' il percorso visto che il meteo ha dato tempo avverso per tutto il tragitto, così ho optato per la scorciatoia, una buona cabina interna!
A mezzogiorno si parte, moto nella stiva e destinazione Svolvar, Lofoten.

Teoricamente dovrebbe essere una nave simil-crociera, ma complice la bassa stagione ci sono solo qualche vecchietto teutonico e la nave non è che sia tutta sta gran bellezza (magari 30 anni fa lo era). Ma fatto sta che mi posso godere la vista dei fiordi dal lato del mare per un paio di giorni e la cosa non mi dispiace anche perchè come potrò verificare da me: sono bellissimi!



E vedi poi che serve unirsi alle "crociere" qualche volta: la sera dall'autoparlante si sente il capitano che invita tutti i passeggeri a unirsi nel Deck Panorama a gustare le cozze norvegesi, e come no! Volo! Un piacevole intermezzo (visto poi che ci sono solo i pasti a buffet e questo costa 35€ quindi misà che per 2 giorni me ne sto a dieta).

Abbondante però sarà la colazione, anch'essa a buffet ma che nel mio biglietto era compresa. Diciamo che ho fatto schifo eheh!

Che fortuna per certi versi aver preso la nave, c'è un cielo nero, buio e carico d'acqua e io me la godo sdraiato sul letto o sui tavolini del ponte a sistemare le foto. Se ero in moto non so quanto me la godevo ora...
In più Nettuno in persona mi ha dato l'attestato per aver attraversato il Circolo Polare alle 11 di mattina del 17 ottobre (mica però Eolo non s'è disturbato quando l'ho passato con l'aereo) con il rito del ghiaccio sul collo. Diciamo che è stato esilarante vedere un nutrito gruppo di anziani signore sghignazzare (starnazzare) divertite per la cosa.


La giornata passerà in un clima un po' burrascoso, la nave viene cullata e si cammina come fossimo ubriachi ma è divertente ammetto ed è bello andare fuori al vento (forte) e vedere le onde alte che si infrangono sulla nave.


sabato 17 ottobre 2015

Verso Nord

Messo da parte il capitolo Svalbard è ora di riprendere la moto e andarsene belli belli a zonzo per la Norvegia, quindi puntando le ruote verso nord. 
Come ogni buona partenza me la prendo con calma, troppa calma forse, mi sono promesso di arrivare a Trondheim che dista 520km e non sapendo com'è la strada non so quanto ci voglia!
Sono quasi le 10 e arriva il momento di andare, caricato tutto prendo l'autostrada, la E6, presa quella non dovrò mai cambiare strada, molto semplice così mi risparmio la visione del navigatore!
La Norvegia mi da subito il benvenuto, uscito dalla città mi ritrovo nella nebbia e la temperatura varia dai 0 ai 3°, un po' bassina ma per fortuna mi sono coperto per bene anche se per le mani i soli guanti non bastano e dopo nemmeno mezz'ora già ho le dita congelate e non è proprio un piacere!

Del panorama non è che ne possa parlar bene, la nebbia me la sto portando dietro per troppo tempo, è mezzogiorno e ancora non si vede niente, a occhio mi pare sia tutta campagna quella intorno ma non ci giurerei. Solo dopo un po' si dirada e riesco a godermi un po' di bella vista, considerando inoltre che l'autostrada è già terminata e della E6 ne rimane solo una normale strada statale a una sola corsia per ordine di marcia, un disastro visto che ci sono anche diversi camion e mi devo adeguare alla loro andatura. So già che questa tappa sarà di una lunghezza esasperante!

Verso le 2 decido che è ora di tirare fuori la cucina da campeggio e mi preparo dei bei ravioloni italiani con pesto rosso ;) l'uso del fornello non secondariamente è stato quello di scaldarmi le mani, sto mezzo tremando dal freddo e se ne avessi quasi quasi ci starebbe un bel thè bollente.

I ravioli riempono lo stomaco e scaldano anima e corpo (molto meglio del thè siamo sinceri). 
La temperatura si è alzata, di pomeriggio non c'è proprio più nebbia e anche se sono nell'entroterra (il mare lo rivedrò a Trondheim) siamo sui 7-8° una manna davvero.

Una considerazione sul paesaggio: salvo l'architettura del posto a me sembra di guidare in trentino, al momento mi viene da dire "l'eterno trentino", il panorama è suggestivo, un'infinità di laghi più o meno grandi e la strada costeggia così tanti fiumi che rimpiango di avere la moto e vorrei barattarla con una bella canna da pesca. 
Ma lo spettacolo più grande è dato dai colori, da cornice ne fanno il rosso e il giallo delle foglie, sono arrivato ad autunno inoltrato e passando la strada in mezzo ai boschi è un continuo osservare foglie che si staccano dagli alberi ed è uno spettacolo seppur semplice che trasmette una buona serenità (interrotta solo dai camion che puntualmente ho davanti). 
Qui comunque mannaggia ai popoli del nord si rispettano i limiti: 60-70 eddaje che ancora ce ne ho di strada. 
Il bello comunque di guidare verso nord è che ti ritrovi sempre ad osservare la tua ombra bassa sull'asfalto davanti a te!
 
Ad un centinaio di km da Trondheim mi ritrovo in una specie di valle, fa strano a dirlo ma sembra non c'entri nulla con tutto quello che ho visto finora ma credo sia solo un anticipazione alla Norvegia passato il circolo polare: una conca in mezzo ai monti ma molto aperta (mi rievoca certi passaggi nella Turchia centrale) dove la pianura al centro è composta solo da muschi, ci sono pochi alberi e sono tutti piccoli e sembra siano morti, un paesaggio lugubre che non trasmette eleganza o piacere ma un po' di tristezza si. Le cose tornano a cambiare quando la strada prende in discesa e ci si avvicina al mare ma comincia ad essere buio e voglio arrivare.

Arrivo in un quasi squallido motel di un benzinaio dove il receptionista asiatico mi da la chiave della stanza e quella della doccia dicendomi: qui sono 20nok (2€ semplificando) ogni 6 minuti di doccia calda... ma vaaaaf!
Sono lontano dalla città, al posto di uscire me ne sto tranquillo e mi rimetto in pari con il lavoro da fare.



giovedì 15 ottobre 2015

Volo per le Svalbard... seconda parte


Che dire? La mattina so solo che lo spettacolo che ho davanti è questo. Stanotte ha nevicato e ora la bellezza del paesaggio ne ha subito una radicale trasformazione, tutto intorno è bianco e come mi sarei immaginato persino l'atmosfera è cambiata, è semplicemente spettacolare, bellissimo è esattamente quello che cercavo. La notte mi ha fatto un regalo!

Questa mattina voglio proprio isolarmi dal mondo e godermi solo quello che l'occhio può percepire, cuffie nelle orecchie e si parte direzione sud, voglio vedere fin dove arrivano le case e cosa c'è poi. Il navigatore segna un ghiacciaio ad una decina di km ma so che è impossibile da raggiungere quindi a cuor leggero mi dico che arriverò dove posso ma quella meta non è raggiungibile.

Attraverso la città, la gente svolge le normali attività di tutti i giorni, ci sono uomini intenti a preparare dei terreni, gente a spasso con i cani e bambini dell'asilo che con la loro pettorina catarifrangente giocano con la neve nell'atrio della scuola. C'è persino una scuola (media? superiori?), con i finestroni giganti dai quali vedo un insegnante intento a spiegare chissà cosa.

Finito il paese mi ritrovo in una valletta protetta a 360° da tre colline, mi sembra di intravedere un sentiero che sale sulla cima di sinistra ma voglio evitare, sembra abbastanza sassoso e farmi male perchè ripido (e cedevole a occhio) non è nelle mie intenzioni, considerando in più che sono solo.
Sembra banale ma non lo è ;)

Tutto intorno è silenzio! Sento solo il rumore del vento e della neve sotto le scarpe, mi vengono i brividi per me tutto questo si può racchiudere in una parola: speciale. In queste occasioni mi sento fortunato.


Alla mia destra che costeggia il monte c'è un tizio che prosegue lungo il costone in un altro piccolo sentiero che non avevo visto, dista da me un centinaio di metri, lo saluto lui ricambia e continua il suo cammino. Da come va e per la sua destinazione deve essere una guida locale, procede spedito e ha un paio di sci sulla schiena.


Decido così di ritornare per il sentiero battuto dall'altra persona (che per la cronaca sulla foto sopra è quella in basso a sinistra) sono già 2 ore che sono in giro e considerando ancora il tempo per il rientro vado tranquillo che non trovo buio.
Per raggiungere l'altra parte devo "inventarmi" un percorso, in barba alla mia regola di prima mi incammino per le pietraie facendo però mooolto piano. Devo pure guadare un piccolo torrente ma è ghiacciato quindi problemi 0, basta passare sulle roccie. Crack, ecco che l'unico piede messo sul ghiaccio sprofonda e mi fa finire con lo scarpone nell'acqua. Perfetto ora ho pure una scarpa bagnata!
Chissà perchè non sento freddo e continuo a camminare tranquillamente. Per fortuna sono stato veloce nel ritirare fuori il piede, così tra quello e la neve lo scarpone si è in buona parte asciugato da solo.

Un aereo sta passando, ho giusto il tempo di tirare fuori la macchinetta... Una cornice superba! Ad aver avuto il tempo di impostare la foto per bene.


Mi sto sentendo di una leggerezza assurda, il posto è magnifico e le sensazioni che mi sta regalando amplificano il mio star bene, proseguo la camminata con un bel sorrisone da ebete stampato addosso.

Torno in paese che sono le 4, sta cominciando a fare buio così ne approfitto per tornare in camera e asciugare con il phon calzini e scarponi, impresa inutile, ci vuole troppo. Almeno per le scarpe le terrò fuori dalla borsa quando viaggerò con la moto, si asciugheranno in quel modo intanto me le tengo bagnate tanto non danno fastidio.

Sono le 7 e decido di andare a cena fuori, voglio provare l'hamburger che hanno nello SvalBAR di fronte, prendo lo zaino così quando sarò bello rifocillato ho deciso che torno sul monticello a fare un paio di foto!
Al pub stanno passando la musica dei Mumford&Sons, l'atmosfera è piacevole e ad un tratto la sento... t'ho cercato tanto e forse sei quella giusta: Little Lion Man, sta rappresentando ciò che provo ora! Vedremo se sarà utilizzabile. Intanto come tutto qui mi provoca l'ennesima emozione.

Durante la cena do uno sguardo all'Aurora Forecast. Tra 15 minuti è previsto un valore di quasi kp6 (tempesta solare), così mi muovo di colpo, anzi no! Finisco l'hamburger con calma eheh.
Pago ed esco, giusto in tempo, mi ritrovo a correre verso la collina per il fatto che è proprio lì sopra la mia testa, il cielo è completamente sgombero e la luce danzante se ne sta lì come a dirmi: eccomi, mi cercavi? Con il fiatone monto l'attrezzatura velocemente pensando che come l'anno passato duri una decina di minuti. Non so ancora che durerà per più di 2 ore fra tutto, compare e poi scompare... per poi riapparire ancora più bella di prima. Non ringrazierò mai abbastanza l'invenzione delle batterie intercambiabili, la prima è già finita dopo un'ora, la seconda mi durerà per fortuna.

Non faccio altro che scattare foto, dopo parecchio pare che sia tutto finito e direi anche per fortuna perchè sono qui da tanto e sto letteralmente congelando! Decido di non andare in camera ma di "festeggiare" con una bella birretta, torno al pub e me la bevo mentre mando i primi messaggi... che volete, va condivisa tale contentezza.
Quando esco trovo un signore in mezzo la strada con una macchinetta e un treppiedi che guarda in alto. Nuovamente, nel cielo se ne sta una bella luce verde intensa, più di quella di prima. Penso: ecco che ci risiamo e con lo scatto da Usain Bolt sono nuovamente in alto lontano dalle luci ad immortalare la scena mentre schiumo ancora della birra che si agita nello stomaco!
Solo a mezzanotte me ne torno bello soddisfatto e tremante dal freddo in albergo...



Ps. ne ho tante altre!
Pps. La luce sulla seconda foto che cos'è? Il faro di un aereo?

La mattina seguente devo realizzare, questo viaggio è volto al termine, non resta che andare all'aeroporto e tornarmene a Oslo. Come ultimo desiderio voglio incamminarmi a piedi e godermi la costa. In totale sono 6 i km da fare, zaino in spalla e comunque tanta serenità!
Ne ho di tempo per ripensare a questi 2 giorni e sono tanti i pensieri... ma una cosa è certa, tornerò!


Signorsì! Sign.Orsi!

mercoledì 14 ottobre 2015

Volo per le Svalbard... prima parte

La sveglia è pronta e impostata per le 6 ma come al solito alle 5 e mezza sono già con gli occhi spalancati.
Inizia ora il bello del viaggio, mi viene da pensare; Oslo è stata la prima tappa ho trascorso 3 giorni tranquilli lì e dato che non c'è poi così molto da visitare diciamo che mi sono quasi annoiato.
Questione di pochi minuti e sono già a fare colazione, lo zaino è pronto e i bagagli della moto sono riposti al sicuro qui in ostello.

Ultimo sguardo al meteo a Longyearbyen, perfetto... ha messo neve tutti i giorni!
Alle 9 sono seduto sull'aereo ovviamente lato finestrino, guardo fuori e non vedo l'ora di arrivare.

Perchè però le Svalbard?

Mettetemi nella condizione di leggere delle storie, storie che raccontano di avventure, avventure di spedizioni artiche (e antartiche), di uomini, passione, imprevisti, coraggio, solidarietà e tanta umanità. E anche a me viene subito voglia di partire!
Partendo dalla spedizione di Shackleton (libro: SUD) fino tanti altri.

E così il giorno della partenza ho iniziato a leggere:


Racconta le peripezie accadute quasi 100 anni fa di due spedizioni: Norge e Italia (dal nome dei dirigibili) e della conquista del Polo Nord da parte di 3 illustri personaggi della loro epoca (Amundsen, Nobile e Ellsworth). La storia è tratta dal diario di Nobile e vengono descritti per filo e per segno i luoghi da lui visitati, cosicchè io potessi immaginarmeli e riviverli man mano il racconto proseguisse, quindi mi viene da dire che mi sono creato diverse aspettative e in aggiunta una gran voglia di vederli con i miei occhi.

Certo, mi si potrebbe obbiettare che il volo da Oslo l'avessi già prenotato prima e in effetti è vero, però già sapevo di queste Svalbard e per uno che la pensa come me non avrei mai potuto lasciarmi sfuggire un viaggio così, e poi a me il nord profondo piace davvero, e quale miglior cosa andare in uno degli ultimi paesi prima del polo nord?
Comunque sia, la prima volta che ho sentito nominare questo posto è stato dalle parole di Marcone, lui si che se ne intende di avventure e quindi mi era rimasto nella testa!

Forse non mi sono spiegato bene quindi torno sui miei passi, sto per arrivare a Longyearbyen e nel mentre mi ritrovo a leggere di uomini che 100 anni prima stanno facendo lo stesso tragitto intenzionati però a raggiungere un obiettivo, compiere quello a cui nessuno era riuscito prima.
E io stavo lì, con un occhio su quella storia e con l'altro stavo attraversando quei posti, con l'immaginazione potevo vedere fuori dall'oblò dell'aereo più in basso rispetto a me il dirigibile con la scritta Norge sulla fiancata, e comunque io stavo facendo il tifo per loro e ne ero addirittura in apprensione.
Per fare un altro esempio, poco prima di atterrare guardo in basso e se non era per le nuvole avrei potuto vedere l'Isola degli Orsi. So che vicino ad essa è precipitato l'aereo di Amundsen (mai ritrovato) e potevo vedere la scena, l'ho immaginata e quell'isola era là sotto. Da qualche parte in fondo al mare quell'aereo è ancora lì e mi chiedo se mai verrà ritrovato!

Le Svalbard divennero poi il campo base, il punto da dove poi far partire quelle spedizioni, intendo nello specifico la Baia dei Re, distante un centinaio di km da Longyearbyen. Quanto ho desiderato andarci, ma nessuna delle guide ne faceva tappa. Pazienza. In compenso nel libro racconta del momento in cui i dirigibili passano davanti il paese e io lì mi immaginavo questo pallone transitante, le montagne come sfondo e i minatori con lo sguardo all'insù. Non so cosa abbiano pensato in quel momento. Ma fatto sta che potevo vedere quello che il protagonista vedeva. E mi fa riflettere come per le storie che ho letto quei posti erano già una conquista l'esserci arrivati, una vera e propria frontiera mentre io in questo momento ero arrivato con un semplice aereo di linea...

Come scendo dall'aereo vengo investito da un bel vento freddo, ci siamo... sono arrivato e penso che non potrò mai dire diversamente nel punto più a nord che potrò toccare in vita mia.
Fuori dall'aeroporto trovo subito una cosa familiare, questo palo con le indicazioni, molto famoso ma che avevo sempre creduto in un posto meno... centrale.


5 km separano l'aeroporto dall'albergo, il tempo quindi di arrivare, alleggerire lo zaino e sono già fuori a camminare puntando alla collina sulla parte ovest, quella delle cartoline per dire.
Sinceramente ci sono rimasto un po' male, siamo in pieno ottobre e la neve c'è solo sui monti intorno lasciando alla parte bassa e nel paese solo un colore marrone di terra, ma ha promesso una nevicata e le nuvole basse fanno presagire che la prima neve di stagione sta per giungere.
In alto la collina si vede gran parte della baia, a sinistra in lontananza il mare libero mentre a destra è tutto immobile sotto uno strato di ghiaccio, non so però quanto sia spesso.



Vado poi alla ricerca di qualche attività per il giorno dopo: ottobre è un mese morto, non ci sono le attività estive ma nemmeno quelle invernali. La scelta ricade fra un tour in barca (170€) e una passeggiata Hiking di 5 ore (70€). Alla fine... di starmene un giorno in barca non ne ho voglia, voglio muovermi in questi posti mentre 5 ore di camminata sono troppe per me quindi niente, me ne andrò a spasso per conto mio, la città a sud viene stretta dalle montagne e quindi quel sentiero che ho sulla carta del navigatore deve portare in qualche bel posto.

Il pomeriggio quindi lo passo così, un giro qui e un altro lì, stare fermo mi è impossibile.






 Quando sono a cena verifico le previsioni sull'aurora, tra pochi minuti segna un valore di kp5, una buona occasione ma le nuvole spesse che mi hanno accompagnato tutto il giorno non mi danno speranza, considerando pure che ha messo neve tutti i 2 giorni quindi credo proprio che mi accompagneranno fino alla fine. Comunque sia ho intenzione di uscire e andarmene dove non ci sia luce, magari uno spiraglio si può sempre aprire.

Ora è buio, è ancora più freddo di prima e quando alzo gli occhi... apriti cielo, nel senso che effettivamente sembra si stia aprendo, vedo una stella, poi dopo una paio di minuti 2 e così via, il cielo si sta aprendo come fosse una sorta di regalo. Resto una mezz'ora ma niente, non si vede niente e così congelato me ne vado a letto, per stasera niente Aurora Boreale. So di aver perso un occasione, il cielo sgombero era davvero un regalo considerando che le nuvole come detto per tutto il giorno arrivavano a metà monte.

Proseguo con la storia del dirigibile Italia ma dopo pochi minuti devo smettere. Domani mi aspetta una bella scarpinata!

sabato 10 ottobre 2015

Inizia un nuovo viaggio

Finalmente eccoci nuovamente in sella, era da tanto che aspettavo il momento ed ecco che la strada torna a scorrere sotto di me.
Per quest'anno ho deciso di abbandonare la rotta che prendo più o meno ogni anno e di spostarla completamente, questa volta il NORD sarà la mia meta.
Lo scopo del viaggio principalmente è uno: riuscire a vedere di nuovo l'aurora boreale, me ne sono innamorato l'anno passato a dicembre nel tour islandese e da allora smanio per rivederla.

E così questa volta ho voluto chiamare il mio giro Northern Lights Experience 2015


Della serie: mi faccio l'in bocca al lupo da solo!

Intanto sono partito: al momento sono a Oslo, dopo una giornata di 550km da Colonia fino a Kiel sono arrivato un po' bagnato, il maltempo si è fatto vivo per quasi tutto il viaggio e il nuovo completo in Goretex si è subito dimostrato non troppo adatto a certe condizioni atmosferiche; ma niente paura.
Una menzione vorrei farla al traghetto, ho preso traghetti per Grecia, Tunisia e Marocco ma questo Kiel-Oslo è stato fantastico, oltre ad una cabina esterna con oblò gigante (avevo pagato per una interna) la galleria della nave era fornita di negozi, bar, ristorante, spa, un pub con musica dal vivo e e pure un musical nel teatro! Un piacevole soggiorno di meno di 24h!

Per il momento dunque mi godo questi 3 giorni da buon turista a Oslo, per poi fare una deviazione rispetto al viaggio in moto. Ho prenotato un volo per Longyearbyen, isole Svalbard! Sinceramente non vedo l'ora, è uno dei posti più vicini al polo nord su cui si possa soggiornare e anche se sono fuori stagione voglio vedere questa parte di mondo, fino a 100 anni fa poco esplorata (ma che ora è raggiunta da un volo di linea).

Mancano ancora 2 giorni!