La mattina sono nuovamente in forma. Partenza presto, alle 8 sono via per strada. Non piove più ma anzi c'è un bel cielo azzurro, per il sole devo attendere però che essendo in una gola beneficerò dei suoi raggi tra parecchio. È fresco e devo mettere per forza gli scarponi che ancora sono in po' bagnati (devo scrivere a quecha, per 50€ di prezzo sono stati un affarone, l'anno scorso hanno resistito a 10km sotto la neve, stavolta hanno resistito ugualmente) mentre i guanti ancora fradici li metto attaccati dietro al vento. La strada del ritorno è quella di ieri ma oggi me la faccio con più tranquillità, mi fermo a fare foto e mi diverto sulle curve.
Per quanto mi sto divertendo ogni tanto compare un avvertimento che mi ricorda che comunque sono sulle montagne dove il pericolo può trovarsi in qualsiasi momento e quindi di tenere sempre il cervello acceso.
I paesi che incontro oltre a dire che sono vivissimi cioè pieni di gente e mezzi che sfrecciano ovunque hanno anche qualcosa di particolare con il mercato sempre presente in centro con i carretti e le botteghe. L'odore invece mi ha stupito, ok lo smog, quell'odore di fumo di scarico ma appena si passa vicino a qualcuno che vende qualche cibarie si viene letteralmente investiti di un profumino invitante, e si, ci mangerò spesso per strada. Più avanti la rubrica da "Gigi lo zozzo".
La cosa che mi stupisce pensando alla guida è come un 3 giorni non abbia visto un solo incidente. Lo reputo un caso davvero strano, ma... meglio così certo.
Nel primo pomeriggio sono nuovamente in città ad Haridwar, stavolta ho preso un bell'albergo sulle rive del Gange,ho il rumore del fiume che scorre proprio sotto la finestra. La sera mi metterò a scrivere sul blog proprio seduto sul terrazzino con la vista e i rumori tipici dell'india. Senza essere troppo romantico per rumore intendo clacson clacson e clacson tutto il tempo...
Verso le 5 mi metto in cammino verso la manifestazione. Esco proprio quando stanno passando un gruppo di fedeli tutti in tunica arancione, mi metto in mezzo loro sanno dove andare. Dopo un po' mi defilo, ho fame e quindi preferisco passare per il mercato. Ho scoperto quanto economico sia il cibo da strada qui. Sono tutte piccole porzioni ma con meno di un euro sei quasi sazio. Arrivo dove faranno il tutto è vengo assalito da quelli che cercano contributi per la manifestazione. C'è scritto che è una donazione libera e facoltativa ma praticamente sei obbligato, il quanto però lo decidi tu. Poi una volta che hai la ricevuta se lo richiedono gliela fai vedere, loro ringraziano e vanno via. La cerimonia inizia, la gente è presa e partecipa, alzano le mani, cantano. È una bella scena. Si accendono fuochi e poi il tutto piano piano scema fino a tornare alla normalità. La gente, e ce n'è davvero tanta, prende le vie esterne e se ne va.
Finalmente ci sono riuscito a vederla.
Torno in albergo, mi metterò a scrivere sul blog.
Poi ammetto un altro grosso errore. Ero convinto fosse aperta la riserva delle tigri qui nell'uttarakhand e invece: apertura 15 novembre. Alè, autofregato!
Va bè, non volevo più fare troppi km in moto ma se così deve essere sì va verso Uttarkashi. Sinceramente ho guardato un posto dove si può pescare ma così all'ultimo non ho trovato niente intorno, sarei dovuto andare a più di 200km. Il non poter andare a fare quel safari che volevo per 3 giorni di differenza mi deprime. E ora basta col dire: va bè una scusa per tornare... Balle
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