sabato 8 novembre 2014

Pamukkale, Hierapolis e ultima tappa turca

Ormai non manca molto alla fine, le tappe si fanno più corte e posso dedicare più tempo per me e alle visite.
La tappa per Pamukkale è di soli 300km, in 4 ore penso di sbrigarmela.
Parto dalla città di Antlya con 23° con la felicità di colui che non ha tolto l'imbottitura invernale sulla tuta. La strada che prendo è una superstrada che va incontro alle montagne, già da pochi km uscito dal paese comincio a salire, il panorama e la strada sono uno spettacolo, in mezzo ai monti mi inerpico pennellando curve veloci, con il kappa è davvero divertente, non si scompone mai!

Il programma è di fare un giro a Pamukkale e la mattina dopo vedere la città di Hierapolis, arrivo di pomeriggio appena iniziato così penso che si, posso fare così.
Trovato l'albergo, sistemato tutto e presa la macchina fotografica posso andare: faccio il biglietto e mi dicono che vale sia per la risalita a piedi sul bianco del calcare che per il sito di Hierapolis.

Appena arrivi inoltre ti fanno togliere le scarpe e così salgo sulla rupe (c'è un dislivello di 160m) e lì capisco perchè il biglietto è singolo. La città venne costruita proprio al di sopra e appena si arriva in cima si può vedere tutto il sito di fronte.

Sono le 3 e quindi posso visitarmelo con tutta la calma di questo mondo, ormai ho preso a camminare e me la giro tutta da nord a sud.


Al centro della vecchia città c'è una stazione termale dove centinaia di turisti si godono un bel bagno rilassante, sono tentato ma non ho nemmeno il costume, cacchio dovevo comprarlo in paese! Va bè, mi consolo con la pedicure, come i vecchi :D



La sera andrò a fare un giro, i turisti del giorno non ci sono più e il posto è un deserto, fa freddo e così tornerò in albergo. Lì di fianco la mia ci saranno altre 2 moto, da enduro 250, a cena scoprirò che sono di 2 tedeschi che le hanno noleggiate ad Antalya e ora se ne vanno a zonzo per i boschi della turchia. Riusciremo a capirci comunque!

Il giorno successivo è la volta di Cesme, da lì poi il traghetto che mi porterà in Grecia. Mi godo la strada sapendo che sarà l'ultima per questo viaggio, o meglio l'ultima in Turchia e ringraziando il cielo che finora è andato tutto liscio come l'olio.
Da qui in poi non c'è molto da dire, mi godo un po' di mare fuori stagione, il sole non spacca le pietre  e c'è un po' di vento. Un po' è noioso, non c'ero abituato a star fermo.


Degna di nota invece è il paesino vicino a quello dove ho l'albergo: Alacati, è semplicemente splendido, sono tutti piccoli vicoli con sanpietrini e tanti locali, ristoranti e alberghi, musica che risuona per le strade in un atmosfera davvero romantica, dovrò tornarci in futuro quando sarò in compagnia.

Peccato non aver con me la macchina fotografica...

mercoledì 5 novembre 2014

Gobekli tepe e costa sud

La mattina mi alzo con l'intento di portare qualcosa ad Hasan. La pasticceria che avevo visto ieri sera è chiusa ma c'è un negozietto di frutta secca lì di fianco, opto così per un sacchetto di roba mista che so che gradirà perchè la sera precedente l'avevo visto sgranocchiarla di gusto. Provo a cercare casa, non è semplice non mi ricordo, era buio con i negozi chiusi mentre ora è tutto aperto. Provo a bussare su quello che mi sembra il portone giusto, busso per un po', lo chiamo ma del vecchietto non vi è traccia. Con rammarico lascio il presente attaccato alla porta e me ne vado.

Imposto il navigatore e segna 20km per il sito che da tanto aspetto di vedere. Al posto di seguire il navigatore guardo i cartelli che segnano Gobekli tepe lungo la via.

Imbocco una delle vie principali della città e da lontano noto il centro Yamaha, proprio quello del biglietto da visita che mi aveva dato Kemal (non Jamal sorry). Quando lo sto passando chi ti trovo sulla porta? Kemal, lui che quando mi vede è sorridente e mi viene incontro, subito mi offre un Chai, la colazione già l'ho fatta e rifiuto un altro lauto pasto da quel che vedo. Provo a spiegargli che è stato un caso ma il suo inglese lascia un po' a desiderare, ci capiamo però con qualche gesto in più. Provo a raccontargli pure del mio intento mattutino, capisce e mi dice: lavora fino alle 2-3 di notte con le moto e sicuro ora dorme. Insomma il contrario dei vecchietti tradizionali.
Di tutti i viaggi che mi diceva ieri ne sono testimone, su facebook mi fa vedere tutte le foto con i vecchi BMW in Kazakistan, favoloso! Allora è peggio di me...
(Kemal è quello alla mia sinistra, dietro c'è il boss e poi dietro ancora penso sia il buon Fabio turco)


Qui il video di Hasan in Vespa: http://www.youtube.com/watch?v=0Uo8gZzpWD0

Dopo pochi minuti si esce dalla città e per 5 lire turche (se non mi sbaglio) si entra nel sito di Gobekli Tepe, il più antico complesso templare dell'umanità, datato sui 10000 anni fa. Non è chissà poi cosa, è piccolo, in meno di mezz'ora si è fuori ma non è lì per competere con città romane ma è straordinario se si pensa da quale età ne sia uscito. Ne è valsa la pena!



Finita la visita prendo l'autostrada e punto le ruote ancora verso ovest.
Passa tutta la giornata e non sono stanco, così mi dico che voglio guidare anche un po' di notte, sto per arrivare alla costa, la vedo, finalmente sono tornato a vedere il mediterraneo.
Verso le 5 entro in un paese, ad un tratto si forma un po' di coda, mi faccio largo e mi trovo davanti ad un incidente, solo che c'è un ragazzo a terra che non si muove più e una macchina con il frontale segnato dall'incidente. C'è già la polizia ma niente ambulanza, nessuno dei presenti compreso il poliziotto si avvicina al ragazzo steso sull'asfalto, spero di non aver capito ma se ho capito la cosa non è piacevole. Non so se fermarmi o no, non sono tipo da fare il guardone e così opto per un lento allontamento. Fra me e me comunque ripenso alla scena e alla finaccia che secondo me quel ragazzo ha fatto. Me ne starò 10 minuti in silenzio a ripensarci.

è ormai buio quando la strada si discosta dal mare e sale per i monti, non ci voleva, ora voglio fermarmi e non c'è più un albergo, prima la costa ne era piena.
Verso le 6 e 30 trovo un paesino e mi ci fermo, per 50 lire trovo un bell'albergo. Sono stanco e dopo cena vado a dormire.

L'indomani scopro che non era il solito paesino sperduto e tetro come mi era sembrato dalle poche luci ma di nuovo mi trovavo vicino al mare, bellissimo, non c'è una nuvola e i riflessi creano begli effetti.


La strada poi diventa tutta curve ed è veramente divertente. Se pure l'asfalto fosse buono come il panorama.
Dopo una curva vedo una motoretta carica e il tizio è vestito di tutto punto, mi fa segno di venire lì e io mi fermo. Un saluto a te straniero.
è un vecchietto tutto arzillo, non parla inglese ma... parla tedesco, bene uguale, ha lavorato tanti anni in Germania, in più è maestro di arti marziali, fuma come un turco e gli piacciono le donne tanto da avere una seconda vita con una un po' più giovane, capito il vecchio ;)


La strada da fare oggi non è molto lunga però con tutte quelle curve bisogna andare lenti e ci sto mettendo troppo tempo. Quando voglio arrivare mi spazientisco e da lì a breve mi ritroverò alle porte di una grande città turistica, ogni chilometro un semaforo che sti stro**i fanno diventare rossi proprio per fermare le macchine di continuo, mi innervosisco così ma devo contenermi, ho la voglia matta di passare con il rosso comunque.
Ad Antalya arriverò senza problemi e la sera riuscirò pure a trovare una (ehm molte) birra.

Mi piace la Efes!

domenica 2 novembre 2014

Sanliurfa

Come al solito prima che faccia buio riesco a trovare un albergo, sono a Sanliurfa e contrattando sono riuscito a scendere a 80 lire dalle 100 che mi chiede. Parcheggio semiprivato e wifi e una bella camera, sono soddisfatto.
Ho bisogno di fare un po' di ordinaria manutenzione, devo tirare la catena. ingrassarla e vedere il livello dell'olio. 
Nel mentre un signore si mette a guardare la moto, stava bevendo Chai vicino all'albergo e mi ha visto arrivare. Inizia a parlare, dice di avere un GS (bmw) ma vecchio e che con il suo amico viaggia spesso per l'europa dell'est e mi racconta di quanto sia bello il Kazakistan. Ho qualche dubbio ma dei particolari nel racconto li conosco quindi anche se in principio non ci credo alla fine penso sia vero. 

Mi manca una chiave (del 13) per la catena e così visto che è lì gli chiedo se me la può procurare, tutto contento annuisce e discute con l'amico che mi inviterà nell'officina Yamaha a prenderla (mi ha dato il biglietto da vista con il logo yamaha). Penso comunque che sia troppo il disturbo per una sola chiave, poi ci penso e inizio a cercare nella borsa, bingo! ma io la chiave del 13 ce l'ho. Li ringrazio per la gentilezza ma alla fine come cotto e mangiato ho fatto tutto da solo, dal problema (inesistente) alla soluzione. Che pirla però che sono!

Dopo una doccia rilassante scendo per fare 4 passi e li ritrovo sempre vicino all'albergo a parlare, c'è un miniminimini ristorantino e sono amici con il padrone. Per l'aiuto gli dico che voglio offrire un Chai, caffè o comunque qualcosa da bere. Sono contenti e dicono che mi portano in un bel posto. 
Mi sembrano tipi apposto e per non accettare caramelle dagli sconosciuti ovviamente li seguo!

Non molto lontano prendono per un vicolo, non sono in allarme però son pur sempre da solo con 2 estranei anche se hanno l'aria chiacchierona e curiosa più che ostile e a dire la verità in questo viaggio mi sono detto di dire si nel limite del possibile a queste situazioni. Qualche metro dopo bussano ad un portone e mi dicono: Hassan House! Sono sicuri che gradirò.
Nell'atrio inizio col vedere 2 Vespe mezze smontate, si si proprio Vespe Piaggio.
A sinistra mi fanno entrare in una specie di seminterrato/cantina dove c'è un vecchietto, vedo subito che è bello arzillo e gli occhi sono vivi, non sembra un anziano qualsiasi. 
Dall'altra parte della stanza un telo grande, sotto la sagoma di altre 3 Vespa. 
Si presenta: Hasan. Parla un po' di inglese e qualche parola di tedesco, iniziamo a parlare e mi racconta della sua passione, la Vespa appunto. E dei viaggi, ancora adesso viaggia in vespa, mi racconta dei viaggi nei Balcani, quasi non ci credo e mi sembra assurdo. In più mi dice: hai già un albergo? perchè io ospito gente, ho couchsurfing. COSA???? avrà più di 70 anni. Eppure il computer ce l'ha, c'è un portatile vicino a lui. Devo rifiutare l'invito perchè l'albergo già l'ho preso.

Nota: proprio ora sto controllando... c'è sul sito. è un couchsurfer con 30 referenze positive. Mamma mia. 

E' davvero un piacere parlare con lui, gli si legge passione negli occhi ed è orgoglioso di quello che fa, poi con me che sono italiano in mezzo a mezzi del genere ci va perfetto.
Mi porta in un tour dei suoi mezzi e mi racconta di tutto, giuro che non mi aspettavo minimamente una cosa del genere, sono rimasto a bocca aperta.




Comunque quella della foto è una BMW non so di quanti anni fa...

Alla fine ci salutiamo e sono così contento che dico ai 2 accompagnatori (Jamal e non ricordo il nome dell'altro) che vorrei ringraziarli offrendogli qualcosa come avevo detto prima. Accettano, davanti all'albergo c'è quel locale!
Prima però mi fanno fare un tour intorno la cattedrale. C'è uno dei due che si vede è appassionato di storia ed è felice che la sua città come dice lui: ha origini romaniche. Ogni 3 metri si ferma e mi dice: Historical. Historical. è tutto storico, l'ho capito! 
Raggiungiamo il locale e prendiamo nuovamente Chai, non mi fanno pagare... Provo allora io a fare qualcosa, è ora di cena e ho fame, di fianco c'è l'ennesimo kebabbaro e ordino per 3, mi fermano ringraziando tanto ma uno dice di essere vegetariano e l'altro dice di non aver fame, parlando di storia e roma mi fa: non ho fame, sto sognando Roma (??? vuole venire in viaggio in moto in Italia mi dirà). Mi dite come cacchio faccio a sdebitarmi? Proprio ieri ho detto al turco al posto di blocco che gli iraniani sono ospitali come nessuno, con la sua risposta che fa: e i turchi no? Pare quasi che stia pagando "l'affronto". 
Rimaniamo a parlare ancora un po' e poi si congedano, è ora di tornare a casa. Li saluto e li ringrazio non poco per la serata. 

Mi sembrava di aver pregato ieri che il viaggio non fosse finito e avrei voluto vivere altre esperienze... Diciamo che anche oggi mi è stata servita su un piatto d'argento!


sabato 1 novembre 2014

Sguardo a occidente

è ora dei saluti, le nostre strade si dividono e la mia avventura in terra persiana è al capolinea.
Un grande abbraccio e siamo tutti nuovamente in strada...


Mentre sono in strada e sto per raggiungere il confine ripenso a questi giorni, a cosa mi hanno dato e alle esperienze vissute, faccio un check della situazione e mi sento bene, carico non penso di aver potuto desiderare niente di meglio, ho avuto TUTTO.

Saluto per l'ultima volta il volto che mi accompagnato in ogni paese e in ogni casa



Così corre la strada, la dogana è abbastanza veloce e indolore, nessuno mi chiede un soldo e in men che non si dica sono in Turchia. Dell'argentino nemmeno l'ombra.
Nemmeno 10km dopo inizia a piovere, poco ma piove. Mi fermo e prendo l'impermeabile. Nemmeno un minuto più tardi verrà giù davvero tanta acqua e devo procedere piano visto che la strada è tutta curve e si snoda tra le montagne. Arrivo a quota 2600m e qui trovo questo:


Indescrivibile

Raggiungo la città di Yuksekova, avevo immaginato sempre questa città dato il nome come un paese della steppa siberiana ed ecco che è perfettamente come me l'ero immaginato. A me sembra proprio uscita da lì, dal nome alle case all'ambiente è siberia, c'è neve e ha piovuto, ho sbagliato strada e sono finito in Russia! Assurdo. Poi è la prima città dove le donne non sono più coperte, meglio così.

Poco dopo la strada si biforca, a sinistra si va in Iraq e a destra prosegue per Van. Lì c'è un posto di blocco militare e tò chi si incontra! Passo il posto di blocco e vado a salutare l'argentino. Parliamo e poi vogliamo farci la foto, c'è un piccolo corazzato e sarebbe bello ma ci danno un categorico NO e quindi bisogno allontanarsi di qualche centinaia di metri. Qui foto di rito e tante chiacchiere, è un tipo davvero simpatico e quello che sta facendo è semplicemente WOW!


Per me è sempre una specie di onore, un piacere parlare con queste persone... entusiasmante!

Purtroppo il tempo è tiranno, lui viene da Tatvin e deve andare ad Urmia, io l'esatto opposto. Ci salutiamo!
Rientro nel posto di blocco e il ragazzo dice che devo aprire la borsa, parla inglese e mi sembra solo un pretesto per attaccar bottone. Mi dice che è un ingegnere di Istanbul e che obbligatoriamente deve fare leva di 6 mesi lì in quel posto, dall'altra parte della Turchia. Parla bene inglese, mi sembra un tipo sveglio e molto curioso. Mi chiede come sono gli iraniani: il popolo più ospitale finora incontrato. Lui: Più di noi turchi? ehm! In turchia ci sono stato troppo poco. ok.
Mi chiede: hai mangiato? No, ancora non ho mangiato. Anche noi siamo ospitali. Mi porta nel baracchino dove altre 5 persone stanno mangiando e mi offre un panino dei loro con frittata e salsiccette. Poi mi da del Chai, sono tutti contenti, salutano e sorridono. Unico limite che mi da è di non entrare, ci sono armi e non mi posso avvicinare, ovviamente comprendo e ringrazio. Ospitalità.

Dopo molta strada riuscirò ad arrivare al paese prefissato un attimo prima che faccia buio, mi va di lusso 30€ ma albergo a 4 stelle! Penso che stasera mangerò un boccone in un ristorante e mi metterò in pari col blog. Esco, trovo l'ennesimo locale che fa il kebabi, non c'è altro in giro e per 10 lire (3€) me ne daranno uno. Sto per uscire e il padrone inizia a parlare inglese, cerca il dialogo e ne sono contento. Rimarremmo a parlare per almeno un ora, si comincia a fare tardi, grazie per le tante parole ma devo rimettermi in pari. Devo, che parolone, voglio... Meglio dire così.

è mezzanotte e ci sono riuscito, quindi in diretta vi do la buonanotte, a domani! Anche se sono in fase di rientro non significa che l'avventura è finita, o almeno spero che non sia così, quindi vediamo il viaggio cosa ci riserva ancora...

Hossein Guesthouse

Per cena ce ne andiamo fuori noi 3 a mangiare un kebab e per il dopocena Hossein ci chiede se vogliamo presenziare ad una funzione in moschea, per noi va bene (pensiamo: se ci lasciano entrare).
è la ricorrenza della morte del 3° imam Hossein e c'è una cerimonia diversa dalla solita preghiera, siamo curiosi e così con macchina fotografica andiamo nella moschea vicino casa del nostro amico.

Capisco ora il senso di comunità che ruota intorno alla moschea, sono tutti amichevoli e sono tutti contenti di stringerci la mano e curiosi di sapere di dove siamo. Italiano e tedesco, Welcome!!!
Ci passano del Chai al quale non possiamo dire di no, e non diciamo di no.
Una vita che non vado in chiesa e qui me ne sto quasi 2 ore a sentire una funzione in farsi in moschea. Non mi sto convertendo tranquilli...



A fine serata ci offriranno, a noi come al resto della comunità merendina e succo di frutta.
Quando è ora di andare via proprio non riusciamo, ci vorrà mezz'ora in più del previsto per uscire da quel luogo... Continuiamo a stringere mani, con tutti che chiedono chi siamo e da dove veniamo, è uno spettacolo. Io, diciamo tra virgolette, conosco la trafila ma per Tobias è la prima sera in Iran, si diverte un casino e mi chiede: ma è sempre così? Si, preparati, è sempre così. Dopo mezz'ora e dopo aver conosciuti tutti, dal boss dei boss al ragazzino, fatto mille foto riusciamo a tornare a casa!

Per il giorno successivo devo fare una premessa.

In Iran è proibito ai locali di guidare moto sopra i 250cc, non chiedetemi il perchè proprio perchè una motivazione non c'è, ho provato a chiedere in lungo e in largo ma le risposte per quanto vaghe convergono tutte in un: non so ma è così.
C'è un però... e anche qui non trovo una spiegazione logica e razionale ma neanche lontanamente immaginabile. Il venerdì loro possono farlo, cioè è permesso guidare moto di grande cilindrata. Ma c'è un ulteriore questione. Tali grandi moto non sono vendibili in Iran e devono essere importate illegalmente (da Dubai mi diranno). Insomma ricapitolando. Loro non possono guidare moto grandi, anzi si, ma solo di venerdì e solo moto importate illegalmente perchè di legali non ne esistono visto che non ne vendono. Così chi ce l'ha non ha ne targa ne numero del telaio, nulla. Come dirà Tobias, puoi guidarle, toccarle ma non vederle.
E in tutto questo la polizia: saluta! si esatto, non dice nulla, è tutto legale, ehm non legale, non ci capisco nulla, diciamo permesso.
Ah si, un'ultima cosa, posso fare sta cosa solo nella loro città, cioè non possono "sconfinare" in altre.

Ok, possiamo continuare.
La mattina dopo con la nuova moto di Hossein possiamo incontrare quella che definirò la scatenata dozzina.
C'è un solo club di moto a Urmia e io e Tobias stiamo per diventarne special guest per un giorno.
Ci si incontra in un piazzale sotto gli occhi dei passanti attoniti nel vedere questa rarità, ovvero è già difficile vederne una ma tante insieme è moooolto raro.


Mettete nelle mani di ragazzi in astinenza da una settimana moto del genere e capite cosa può venirne fuori. Delirio di motori!
Ce ne andremmo per tutta la mattina in giro, a me sembra così strano che si permetta a tutti loro di girare senza targa e senza nulla ma è uno spettacolo (e la sera rideremo come dei beoti pensando alla scena) vedere la polizia che quando passi fa ciaociao con la mano come i bimbi! è tutto permesso, tutto tollerato! Io personalmente non perdo occasione per farlo, straordinario!
Non penso di aver fatto mai così tante foto, io a loro, loro a noi, io sulle moto degli altri e gli altri sulla mia. Il kappa ha anche riscosso un notevole successo. L'hanno provata e ne sono rimasti colpiti (e giù di altre migliaia di foto). Uno di loro mi farà pure il pieno dicendo che offriva lui! (va bè 1,25€ :) )


Una delle giornate più enigmatiche ma divertenti che ho mai passato, non finirò mai di dire come tutto questo quadretto sia diciamo semplicemente strano! Quando la realtà supera la fantasia! Io ne sono rimasto strabiliato. Mille domande ma alla fine mi sono goduto il tutto con la consapevolezza che difficilmente la rivivrò... 10 e lode

La sera usciamo di nuovo e quello che avevamo visto in moschea nella serata odierna è per strada. A distanza di poche centinaia di metri c'è la stessa funzione, come fosse del quartiere e ne vedremo 3 diverse.

Con malinconia il tempo a nostra disposizione sta per terminare, domani si riparte, io verso ovest e Tobias verso est, il bello e il brutto del viaggio è questo. L'incontro, la condivisione e poi nuovamente ognuno per la propria strada ma con una differenza: un amico in più!

Inoltre Hossein mi dirà che domani per strada facilmente incontrerò un altro viaggiatore. è Martin, argentino e sta facendo il giro del mondo!

Nota: verso l'ora di pranzo uno dei ragazzi chiede a Tobias: -Ma non è noioso viaggiare in moto da solo? M'è rimasta impressa perchè la penso allo stesso modo precisamente e la prima parte della risposta sarà: No, perchè così ho incontrato te...


Ali Sadr e aimè l'ultima tappa


Alle 8 sono già davanti la biglietteria e con piacere noto che non c'è nessuno, giro per l'ufficio turistico (lì dietro) e mi faccio fare il ticket da uno svogliato commesso che se ne esce al freddo con il Chai in mano per venirmi ad aprire.

Le grotte sono molto particolari, si tratta della più grande al mondo con lago sotterraneo e infatti là sotto è pieno di barche, sogno di farmela in pedalò ma arriva il mio Caronte con il barca con il motore elettrico :( uffa!



Il percorso come detto inizia con un attraverso in barca per poi proseguire a piedi lungo un tratto più o meno di 500m che si snoda tra diverse "stanze". Caronte mi aspetta da un'altra parte, alla fine di questo percorso. Non passa molto che finisco e devo riprendere la barca, trovo così il traghettatore insieme ad altri "lavoratori" intenti a fare colazione con pane, marmellata e l'immancabile Chai. Vuoi che voleva finire o vuoi che lo fanno per gentilezza mi invitano al banchetto e visto che dire no non si può faccio la seconda colazione dentro la grotta. Sono davvero di una gentilezza unica sti iraniani! Alla fine mi fa: Go! e si torna al punto di partenza. Ringrazio ed esco.

Sono le 10 e sono tranquillo, devo fare 480km di strada normale ma sono tranquillo perchè non devo cercarmi un Hotel, quando sarò nei pressi di Urmia (la mia ultima tappa) dovrò solo chiamare Hossein e lui mi porterà a casa sua.

La zona che costeggia il confine iraniano è caratterizzato da un cambiamento nelle montagne, sono più alte e diverse rispetto a quelle delle altra zone del paese. Con esse cambia pure l'abbigliamento delle persone, gli uomini hanno dei vestiti che mi ricordano tanto il vecchio Saddam. Dovrò approfondire, so che qui vivono anche i curdi e forse è il loro abbigliamento ma devo verificare.

La strada è soggetta a diversi cantieri e non raramente mi devo fare qualche pezzo di strada sterrata come deviazione. All'ennesimo sento un botto forte... i primi 10 millesimi di secondo sono sicuro di essere sbiancato, ho pensato: che c-a-z-z-* è successo? Poi guardo dallo specchietto e vedo rotolare LA BORSA LATERALE. Si è sganciata sta str***! Torno indietro e verifico i danni, niente, si è davvero solo sganciata, la rimonto e posso ripartire. Danni 0 ma ora è tutta rigata e in condizioni estetiche non certo eccellenti, pazienza, non ci posso fare niente.

Arrivo finalmente ad Urmia (Orumieh), mi ero accordato con Hossein e lui mi aspetta all'entrata della città. Lo vedo subito, in troppe foto ho visto quel giacchetto e lo riconosco da distante. Tanti saluti, lo conosco su facebook da un anno e più e troppi viaggiatori ho visto passare da lui. Mi porta a casa e smonto i bagagli, da lui resterò 2 notti. Mi dice che sta per arrivare un tedesco che condividerà la stanza con me per le 2 notti, mi va benissimo e lo andiamo a prendere.

Tobias è un ragazzo sulla trentina, è da 3 mesi in viaggio e si è fatto l'est Europa con Russia, Georgia e Armenia, ora inizia il suo tour iraniano, con piacere scoprirò che è pure di una simpatia unica!

Isfahan e rotta verso nord

Isfahan è davvero un perla, è una città moderna e anche se una delle più grandi dell'Iran non è molto caotica (rispetto ai loro standard), si viaggia sempre su bei viali alberati e non da l'impressione di oppressione.
Imam square è un posto unico, una piazza immensa e tenuta in perfetto ordine con famiglie che si rilassano sdraiate sul prato, una moschea con decorazioni uniche, il ponte sul fiume che di notte è ancora più elegante. Insomma non sto a fare la guida ma posso affermare con tranquillità che è la città persiana più bella.
Incontro anche diversi italiani, un gruppo mentre sto entrando nella moschea, ci salutiamo e partono le domande: perchè sei solo, ecc... Mi fanno stare con loro, o meglio mi intrufolo visto che hanno la guida e così mi becco pure la spiegazione gratis :D
Passerò la giornata così, a fare il turista fai da te cercando di camminare il più possibile (ne ho bisogno) e godendomi la tranquillità di questa città.




Quando è la volta di ripartire la bussola segna NORD e ho da fare 500km che mi separano dalla prossima meta: grotte di Ali Sadr nei pressi della città di Hamedan.
La strada scorre tranquilla per tutto il giorno, mi ritrovo ad un certo punto anche a costeggiare una base militare con aeroporto, vedo per tutto il tempo atterrare e ripartire aerei da guerra in formazione di 2, dopo che due di loro atterrano poco tempo dopo altri 2 ripartono. Segno che l'Iraq non è molto lontano e il controllo delle frontiere non è un discorso semplice. La strada inizia a salire e io di conseguenza inizio a sentire freddo, sempre di più, alla fine arriveremo a toccare i 2000m di altitudine. Arriverò per fortuna prima che faccia buio, l'hotel è a 100m dall'entrata delle grotte ma siamo fuori stagione e non c'è anima viva, almeno però è aperto. Fuori un freddo tremendo e me ne starò a guardare con il receptionist a vedere un film cinese (poliziesco) in lingua farsi. Non ho nemmeno internet, pazienza.
Alle 8 già sarò sul letto, meglio dormire presto così domattina posso andare appena aprono. Ho anche molta strada da fare e non posso perdere tempo...