lunedì 27 ottobre 2014

Persepolis

Prima di arrivare al sito di Persepolis faccio una capatina a Pasargade, ad una cinquantina di km di distanza, mi è di strada quindi va benone una piccola deviazione.
In questa località si trova la tomba di Ciro il Grande, c'è poco altro e la visita si concluderà in pochi minuti (da profano lo dico).
Giusto il tempo di farmi sgridare dalla guardia, per la foto ho portato la moto vicino il monumento e da buon italiano gli dico: una foto e vado via.



Al distributore incontro un pulmino di italiani, solite domande e complimenti mentre la guida mi fa: di dove sei? Gubbio, Perugia. -Uh, la conosco. Salutami i Colajacovo e i Cappuccini (espressione mia -.-)
Arrivo a pomeriggio inoltrato a Persepolis, c'è un hotel esattamente ad 1km di distanza. Sono le 4 e la guida dice che il sito è aperto fino le 19 così scarico tutto, prendo la moto e mi avvio. Proprio all'entrata dell'hotel incontro una coppia di austriaci che mi dicono che la chiusura invece è alle 5. perfetto, allora la visita salta a domani.

La mattina sarò davanti la biglietteria alle 8, cioè appena aperta così da evitare le flotte di turisti pullman muniti che di solito arrivano un po' più tardi. La scelta è azzeccata, solo quando io avrò finito le masse cominceranno ad arrivare.
La visita ha pienamente soddisfatto la mia curiosità, il sito è ben conservato e devo dire che mi è piaciuto davvero. Per info c'è sempre internet ;)




Appena esco incontro un ragazzo e ci mettiamo a parlare, e alla fine se ne esce con il discorso della politica e della religione, mi dice un po' di nascosto e a bassa voce che lui non è credente e come lui molti altri ma che non si espongono, in più mi dice di come la pensa sul governo usando l'espressione: crazy, crazy, crazy!
Sono le 11 e devo ripartire, voglio arrivare a Isfahan prima di sera, e ci riuscirò tranquillamente, avevo fatto male i conti, oggi erano solo 380km.
L'hotel lo becco al primo colpo e così dopo una doccia posso godermi la città di sera. Da quello che ho potuto notare in poco tempo Isfahan è una perla... vedremo col sole!


sabato 25 ottobre 2014

Chak Chak

Mi ritrovo la mattina dopo colazione con il ragazzo dell'albergo, ancora ringrazia per ieri, credo che la curiosità della gente derivi dal fatto che non possono viaggiare come vorrebbero, sono affascinati da ciò che è diverso e vorrebbero saperne di più. L'Europa è un sogno per molti e lo capisco per questo mi sento fortunato.


Quando arrivo alla moto vedo un qualcosa attaccato al manubrio. è una cartina dell'Iran e su c'è scritto:
Buon Viaggio 
Maria da Venezia
Questi sono quei piccoli gesti che mi mettono davvero il buonumore.
Dopo 300km arrivo nei pressi della grotta Chak Chak, una ventina prima inizia la strada verso le montagne, dopo tanta pianura andarci in mezzo fa impressione, sono montagne di roccia di uno spettacolo inaspettato, mi piacciono davvero. Quando la strada 5km prima di arrivare fa una deviazione mi fermo, faccio due foto e mi gusto il silenzio che appena spenta la moto è assoluto. Poco dopo si accosta una macchina, proprio non mi ero accorto che stava arrivando qualcuno, la moto è quasi in mezzo alla strada. Si ferma e un vecchietto mi fa: Mister, problem? Lo ringrazio per la premura ma gli dico che sto solo facendo due foto. Lui: Wait... e tira fuori da una busta un pacchetto di patatine, poi consultata la donna di fianco mi da tutta la busta!!! Non ci credo, un dono così dal nulla. Senza parole nuovamente, come sempre. 

Per quanto riguarda la grotta e una descrizione vi rimando a questo sito: http://www.nikonphotographers.it/natale_de_risi/index.php?module=site&method=reportage&id=11151

E comunque per quanti pochi gradini abbia quel posto, sono arrivato in cima con un fiatone assurdo, complice il caldo 28° e i calzoni della moto.



Arriverò a Yazd nel primo pomeriggio e me lo dedicherò ad aggiornare il blog, fare piccole manutenzioni alla moto e al riposo. Domani si arriva a Persepolis, meta finale del viaggio che segna il giro di boa del tour iraniano...

Full immersion nel paese

Metto la moto in strada di prima mattina, cerco ma non trovo più il caricatore del cellulare, a voler essere maligni direi che il padrone dell'hotel mi ha aperto il cassettino e s'è preso l'unica cosa che ha trovato o forse non lo trovo semplicemente anche se la cosa mi puzza. Bah!
La strada dove avevo mangiato è piena di negozi ed è pure di fianco all'albergo così casco sotto al braccio vado in cerca, tanto sono pochi metri e qui non lo mette nessuno. Pochi metri e mi rendo conto che è un senso unico e così mi fermo dopo nemmeno 20 metri e inizio a guardarmi attorno, da un lato ci sono 2 poliziotti che mi fanno cenno di andare lì... alè, adesso approfittano che sono senza casco.
Partono invece le solite domande, sono affascinati dalla moto e vogliono sapere che giro faccio, poi uno dei due tira fuori il blocchetto delle multe, mi sembrava troppo bello!!! invece... strappa il cartoncino dietro e ci scrive il suo nome, vuole l'amicizia su Facebook. Sono uno stronzo e con l'aria innocente gli faccio notare: is not forbidden in Iran Facebook? Il suo volto cambia espressione, ha capito che lui, autorità pubblica, si è esposto troppo e in teoria non dovrebbe ne dirlo ne farlo, c'è rimasto male così rimedio, gli prendo il cartoncino, sorrido e gli dico: in europa non è proibito. Lui si rasserena.
Il paesaggio dall'autostrada è sempre lo stesso, l'Iran è un deserto, non c'è sabbia ma roccia e polvere quasi monotono se non fosse per delle colline che ogni tanto appaiono e devo dire danno un tocco di "belvedere".
[Quarto stereotipo iraniano da sfatare: Se hanno qualcosa da mangiare te lo regalano col sorriso. E' VERO] Io proseguo per l'autostrada e ad ogni sorpasso c'è chi saluta o da un colpo di clacson o chi accenna alle solite domande stavolta a 120 all'ora. All'ennesimo sorpasso di una macchina questa rallenta e mi fa cenno di affiancarla. Ne spunta un braccio con un pacco di biscotti tutto per me. In piena corsa vale la pena rischiare per prenderlo :) mi metterò a ridere come un deficiente.

E' l'ora di pranzo e mi fermo come ogni 150km devo fare, stessa scena di curiosi intorno alla moto, dall'inizio alla fine un ragazzo mi fa mille domande e quando sto per ripartire mi dice: vuoi mangiare? Lo ringrazio ma gli dico di no. Un Chai almeno? Ma si dai, senza disturbare vada per il Chai. Mettiamola così: con tutte le storie sull'Iran paese di terroristi non vuoi seguire un estraneo (meglio, 2, padre e figlio su un furgone) per le vie di un paese a caso? Ovvio che si.

Sto per imparare la lezione dell'ospitalità iraniana. Il ragazzo parla giusto qualche parola di inglese, gli altri nemmeno quelle. Ci sono i due fratelli del padre, una signora anziana, una donna (la moglie), il fratello quindicenne e una bambina che mi diranno avere 4 anni (ma mi ha fatto vedere il libro di scuola mah).
La casa è un seminterrato, ottimo per l'estate ed è come fosse composta da 3 cubi vuoti, c'è la cucina, il soggiorno e un altro spazio dove ci sono i giochi, il tutto ricoperto da tappeti.
Beviamo il thè e senza darmi possibilità iniziano ad apparecchiare (per terra) e in un lampo mi ritrovo il piatto pieno di riso, una scodella di zuppa di carne e bottiglia di pepsi.
Mi tocca mangiare, ma questo mi riesce sempre bene...
Finito e sparecchiato riportano il Chai (il thè ndr) e dai che si beve ancora. Non contenti portano e mi spezzano davanti un melograno. Basta pietàààà, anche i buzzi hanno un fondo.
La bambina fa la spola dall'entrata alla stanza (una rampa di scale) per dire ai vicini e ai bambini di non toccare la moto. Per darmi tranquillità addirittura prendono un tv piccolino, lo mettono nel soggiorno e con un cavo lunghissimo portano una telecamera fuori cosicchè possa vedere con i miei occhi la situazione, premurosi fino in fondo non ho parole.
Dopo qualche tempo hanno pure il coraggio di portarmi una ciotola piena di una specie di arachide che io sgranocchierò tutto intero facendo ridere tutti. No, va addentato, si rompe il guscio e dentro c'è il buono. Che figura!
Accendono la tv e mettono vecchi video Divx di trasmissioni iraniane girate ad Antalia (turchia) perchè in Iran non possono, sto parlando di trasmissioni di danza e ci sono avvenenti donne senza velo in balli tradizionali. Il regime li mette in condizioni di non fare niente ma loro hanno tutti una scappatoia, quando il governo smetterà sta pantomima per me gli iraniani ne godranno tantissimo.

Lo zio è attratto dalla mia tuta, inizieranno a ridere come matti (nuovamente) quando gliela farò provare (il giubbotto) con i stivali e il casco. Per provare le protezioni iniziano a dargli cazzotti sulla schiena e lui giù a ridere!





Mi inviteranno a rimanere anche la notte ma non voglio osare oltre e verso le 5 dirò che ho diversa strada da fare e che proprio devo andare.
Ultimo gesto di questi pazzi estremisti. La bimba prende dal suo portafoglio una banconota da 5000 rial e me la porge, il padre annuisce contento mentre io non so che dire, non accettare sarebbe uno sgarbo perchè lo stanno proprio facendo col sorriso, accettare un dono così da una bambina però mi sembra troppo. Il padre mi fa cenno di prenderli e dice: iranian money. Allora io apro il portafoglio, ringrazio e prendo a mia volta una banconota e porgendola alla bimba dico: italian money. Felici tutti e 3 ce ne stiamo lì. Poco dopo è giusto davvero il momento dei saluti. Un abbraccio lungo e un bacio è il saluto finale, ce l'hanno messa tutta per dare ospitalità e io non ho saputo come contraccambiare, veramente non ci sono parole per descriverlo, non ci sono proprio stavolta. Ospitalità allo straniero.

La sera arriverò a Kashan, trovo un albergo molto elegante, me la rischio e vado a sentire quanto vogliono. 680.000 rial, ottimo direi a giudicare dalla hall che sembra quella di un 4-5 stelle. In camera mi dovrò ricredere, quella della hall era tutta apparenza, la porta di chiude male e la carta da parati sta per venire via ma in compenso è pulito e comodo. Il letto dell'albergo di ieri era una tavola, quello di oggi ti fa sprofondare, che belle sensazioni! Alla reception sento delle persone chiacchierare, sono un gruppo di Firenze e dopo qualche battuta ci salutiamo, io me ne rimango un po' su internet che in camera non c'è il wifi. 
Vorrei aggiornare il blog quando uno dei tuttofare dell'albergo mi piazza davanti e mi fa: Mister (in iran ti chiamano tutti così) posso vedere le foto del viaggio e di dove vivi in Italia? L'Iraniano in generale è curiosissimo, vuole vedere da dove vengono gli ospiti e capire come la pensi tu sul loro paese. Per gentilezza mi porterà una bottiglia d'acqua, un Chai e un bicchiere di aranciata. Io gli faccio vedere le foto del viaggio e di Gubbio. Rimane impressionato dall'albero di Natale sul monte ma non capisce bene che è per la festività "Christmas" nemmeno quando gli spiego che è la nascita di Gesù. boh. 
Starà seduto con me un paio d'oretta buone e ringrazia davvero per la compagnia, mi prega addirittura di non andare via l'indomani prima che lui attacchi con il turno di lavoro. Certo! Basta che non arrivi tardi, domani mi aspetta la ChakChak!

venerdì 24 ottobre 2014

Parte il: Discover Iran

La mattina puntuali ci si vede e facciamo colazione insieme. Parte la chiaccherata che protrarrà fino all'1 dopodichè purtroppo le nostre strade si devono separare (per ora spero). Scendiamo e mentre ci prepariamo, io con la moto e lui con il carretto siamo circondati da una folla di curiosi. [Primo stereotipo iraniano da sfatare: Folla intorno alla moto. E' VERO] Stavolta le attrazioni sono 2, un signore sulla quarantina è quello che parla più inglese di tutti e inizia a fare domande, su di me, su Mattia e sui viaggi. Il suo risultato convinto sarà: Daniele è intelligente perchè va in moto e Mattia è pazzo perchè è a piedi, il suo monito sarà: COME ON!!! a dire, smetti che non ha senso! Scena irripetibile.




Ho più poco tempo e la strada sarà corta. Da Tabriz inizia l'autostrada [Secondo stereotipo iraniano da sfatare: Autostrada gratuita a stranieri in moto. E' VERO]. Mi era stato detto ma volevo vederlo di persona. Al casello la prima cosa che ti chiedono: Where are you from? ITALIA, e si passa con un sorriso.

Si perchè mi sono dimenticato di dire di un altro stereotipo [Terzo stereotipo iraniano da sfatare: Ti salutano tutti e tutti sono curiosi e ti fanno le stesse domande. E' VERO]. Che tu sia fermo, al semaforo, in coda, dal benzinaio o a 120 in autostrada il copione è lo stesso con solo la variante finale: Where are you from? ITALIA Opzione 1: Welcome in Iran Opzione 2: Thank you (?) Sorriso finale e saluto.
è un'altra cosa che ti fa apprezzare questa gente, ma seriamente e profondamente.


La sera arriverò in un paesino dove dormirò con 12€ e andrò a cena in un locale (dove o prendi quello o niente) che con 2 bottigliette d'acqua e pane e carne (e 1/4 di cipolla cruda???) spenderò 75000 rial, meno di 2€.
Non avrò internet ma va bene così! Non pretendiamo ogni volta tutto!
L'Iran si sta aprendo di fronte a me e sono proprio curioso di cosa altro mi potrà regalare! intanto GRAZIE

Alle porte dell'Iran

Il giorno successivo faccio colazione insieme ai tedeschi e ai proprietari di Happydocia e quando avrò caricato tutto oltre ai saluti e foto di rito (che andranno perdute causa scheda non presente) posso partire.
L'altopiano anatolico l'ho paragonato alla piana di Castelluccio, ma elevata all'ennesima potenza, vallate immense ma che ti regalano panorami immensi perchè sovrastati da montagne sui 4-5000m di questo periodo con tanto di neve per metà. Uno spettacolo che ti si apre ad ogni cambio d'orizzonte.
La sera già con il buio arriverò a Erzurum, il panorama è lo stesso e ti ritrovi una schiera di montagne sulla destra coperte di neve e una vallata coperta di milioni di luci, siamo a quota 1800m ed è abbastanza freddo e non vedo l'ora di fare una doccia calda. Dopo diversi tentativi e strade prese trovo un albergo che mi offre wifi anche se devo lasciare la moto sul marciapiede sorvegliata dalla telecamera dell'entrata. Alla fine il conto sarà di 40 lire turche (15€) e la stanza nemmeno brutta. A cena trovo in un vicolo un localino che mi offre quello che ha più una pepsi a 18 lire, una differenza dai luoghi turistici abissale.

La notte passerà tranquilla sia per me che per il kappa!

Riparto con la convinzione di arrivare a Tabriz anche se la distanza è di 600km. Per strada mi si affianca una moto, sono in 2, ci fermiamo e mi dicono di essere iraniani che tornano a teheran dopo aver comprato una moto da 1000cc (poi la caricheranno su un bus che a loro è proibito guidarle, vi dirò meglio).
Gli dico: tra un po' fermiamoci a fare benzina che vi offro la colazione. Appena compriamo biscotti e preso il Chai uno mi blocca e l'altro paga al posto mio, non serve chiedere per favore visto che io ho invitato loro, la risposta rimane Sei tu nostro ospite... se queste sono le premesse!!!
Una delle tappe del viaggio è il monte Ararat, conto i km, non vedo l'ora di vederlo. Sono sotto di lui, è una vera emozione, è imponente maestoso e metteteci tutti gli aggettivi che conoscete. Desideravo vederlo e ora ne sono davanti... un groppo in gola


La strada che porta in Iran è di una bellezza unica, il panorama comincia a stringersi e si passa in mezzo a canion costeggiando un fiume che non ha nulla da invidiare ai nostri torrenti di montagna. Arrivo in dogana alle 12 e ne uscirò solo un paio d'ore dopo. Non sapevo e nessuno mi aveva avvertito che dovevo passare la moto ai raggi X (addirittura). Ci metto un po' a trovare il posto, poi il tempo di fare i documenti e sono fuori. La città appena uscito dalla dogana è bruttissima, traffico e polvere. Avevo un'altra idea dell'Iran e al momento quello che vedo non mi piace, anche se ogni città di frontiera è così. Comunque sono consapevole che le cose cambieranno.

è buio quando arrivo a Tabriz, sono riuscito a fare la strada che volevo e riesco pure a trovare al primo colpo l'albergo con wifi a 800.000 rial (20€) niente male.
E' ora di cena e vado al ristorante, lo trovo al secondo piano e resisto alla tentazione di andarmene fuori, mi metto seduto e mi portano il loro piatto standard, carne (kebabi?) con riso in bianco (una costante ultimamente). Dietro di me sento un ragazzo al telefono e parla italiano. Aspetto la fine e poi mi avvicino al suo tavolo. Mi fa accomodare e iniziamo a parlare.
Potrei star qui a raccontare e raccontare ma dico solo di aver trovato uno dei ragazzi con più "spirito", voglia di vivere e godersi il mondo, allegria, serenità, umiltà e luminosità che io abbia mai visto. E stiamo parlando alla pari, è veramente un onore e un piacere stare lì e scambiarsi pareri, vicende e sensazioni del Viaggio. Faremo serata insieme e penso che sia stato uno di quegli incontri che ti cambiano, sono felicissimo, sono lì in quel momento e non vorrei essere da nessun'altra parte. Ora che ci penso mi sono dimenticato di dire chi è. Andate a vederlo, il suo nome è Mattia Miraglio (http://www.mattiamiraglio.it/) e sta facendo il giro del mondo A PIEDI...

Si è fatto davvero tardi, ci si da appuntamento la mattina seguente per colazione e vado a dormire...

lunedì 20 ottobre 2014

Istanbul e Cappadocia

Arriva mattina, sul tetto dell'albergo mi gusto la colazione e il panorama, a poche centinaia di metri c'è la grande moschea, girandosi dall'altra parte il mare, alcuni gabbiani volano e garriscono molto rumorosamente. Vado in centro, inizia ora il mio momento turista... e ovunque mi giri ci sono colonne infinite di turisti: Aya Sofia, Cisterna, Moschea Blu e Palazzo Tokapi. è una vera invasione e l'idea di mettermi in fila, metri e metri di coda non mi attira proprio. Per come sono fatto decido comunque che la prima cosa che farò è visitare il museo archeologico della città e per fortuna qui non c'è un filo di coda, tutti i gruppi sono nelle principali attrazioni di mattina, meglio così.


Mannaggia a me che ho lasciato il mio archeologo di fiducia a casa. Per informazioni andate su internet ;)

Anche in tarda mattinata le file non si placano e così tocca aspettare. La cisterna, 10 e lode anche se non vale. Con le carpe qualsiasi posto diventa bellissimo.


E la moschea blu


La sera inizia a piovere ma rimango a fare qualche foto e dopo cena mi chiama Giampiero (altro motoviaggiatore incallito) che sta per arrivare in piazza. Alla fine si fermerà sul mio albergo e mi darà buoni consigli per l'Iran.

Il giorno successivo è la volta di riprendere la strada per Goreme, si parte dai 20° di istanbul, bellissimo il passaggio sul ponte del Bosforo, ora sono passato dall'Europa all'Asia. Proseguo per un po' con le nuvole che minacciano pioggia a destra e l'azzurro del cielo limpido a sinistra. La linea è netta e io ci sto proprio in mezzo. In autostrada un tizio col rimorchio e una moto da enduro sopra mi fa cenno di seguirlo e vuole che accosti, ovviamente lo faccio e mi dice solo che i suoi amici sono i proprietari di ktm istanbul e se avessi problemi (mi tocco) mi può aiutare con pezzi o altro. Mi lascia il numero, lo saluto e riparto. Inizia l'altopiano anatolico e me ne accorgo perchè sto congelando, in cima ad un passo sono a 3,5° e mi devo fermare al primo autogrill a mangiare e imbottirmi il giacchino. Mentre sono al tavolo dentro un turco che stava al tavolo di fronte alla moto si alza e la va a vedere da vicino, non sono in allarme ma lo tengo d'occhio. Guarda dentro e mi accenna un sorriso, lo vedo che gira la manopola del gas e poi mi guarda. Se ne va e quando torna ha con sè uno straccio. inizia a pulirmi il cupolino, gli specchietti e addirittura il casco, effettivamente erano pieni di moscerini e altri insetti indefinibili oramai. Finisco di mangiare e lo raggiungo, sembra soddisfatto. Lo ringrazio e gli chiedo se vuole un Chai (thè) o un caffè. Si mette la mano sul cuore e poi mi da la mano. Insisto, lui pure. Non aggiungo altro.
Dopo molta strada e diverse ore arrivo all'albergo consigliato da Giampiero, Happydocia con i due proprietari un sacco "mattacchioni" di una simpatia più unica che rara.
La sera proverò ad andare in giro ma non c'è nessuno e la temperatura è prossima allo 0, giusto il tempo di andare a mangiare. L'aria mi ricorda tantissimo il freddo che c'era a casa dei nonni sulle dolomiti, appena uscito dall'albergo m'è venuto questo flash.

Il giorno dopo è dedicato alla Cappadocia, è semplicemente meravigliosa. E farla a piedi per ore anche se non sei allenato non ha prezzo. Continua ad essere freschino anche se c'è il sole ma va benissimo, finchè non piove...






venerdì 17 ottobre 2014

in Turchia

Il traghetto parte in orario e io mi spaparanzo sul sul divanetto lungo del salone. Quest'anno ho optato per il passaggio ponte, in fondo sono solo 24h di traversata, e così me ne sto lì sdraiato a guardare canale 5 in lontananza e non sentendo una parola perchè sono circondato da bulgari e autostrasportatori di ogni nazionalità che se ne stanno a vociare dispersi a gruppetti su tutti i tavolini. Non c'è un turista o almeno uno con la faccia che ricordi il genere. Pazienza. L'unico con la voglia di chiaccherare è un signore sulla cinquantina, dice di essere Macedone e mi dice che è contento perchè sono l'unico che parla italiano (???). è da 25 anni in Italia e se ne sta tornando al paese in quanto a quell'età ha perso il lavoro. Alla fine della traversata mi farà l'in bocca al lupo per il viaggio.

Di tante previsioni fatte non immaginavo che il traghetto ritardasse tanto l'arrivo. Dalle 10 siamo passati alle 3 e mi trovo fuori dal porto con un ritardo pazzesco.


Poco male, mi sento sicuro sono in Europa ancora così decido che la sfida del confine, o meglio arrivare quasi al confine, è comunque aperta, è il primo giorno e sono fresco. Guido un paio d'ore col buio e verso le nove e mezza sono ad Alessandropoli.
Check di mezz'ora prima. Mi fermo a fare le foto in autostrada, metto la moto sul cavalletto e bum, falso piano e la moto stratata sulla corsia d'emergenza. E mò chi cacchio la rialza. Ringraziando il baricentro basso e il "poco" peso delle borse riesco puntando i piedi a tirarla su. E bum, sull'altro lato -.- ... stavolta le valigie la fanno stare a 45°, grado più grado meno...


La sera davanti ad un paio di birre e una partita di basket me ne sto con il proprietario dell'albergo a parlare in inglese (comincio a carburare, non ci ero più abituato).
Il giorno dopo mi alzo con calma e alle 10 sono al confine, giusto il tempo di un timbro e con un: Ciao Daniele del poliziotto sono in Turchia.


La Turchia ti accoglie con un mix di terra brulla, tante capre e un asfalto che assomiglia a quello di casa (leggasi E45), per poi passare nel giro di pochi km a boschi ancora verdi anche se per poco tempo, c'è persino un burger king dove non ti aspetteresti. La strada spesso costeggia il mare e l'odore di salsedine è molto forte, stiamo per arrivare al canale del bosforo e l'attività di navi più o meno grandi è in continuo aumento. A pochi km da Istanbul addirittura hanno costruito un quartiere con case stile americano, tutte villette come si vedono nei film, totalmente fuori dal contesto e rispetto a ciò che si vede lì intorno, diciamo che se la gioca con il paese svizzero del Marocco dell'anno scorso.

A Istanbul arrivo a pomeriggio inoltrato, Ne sono piacevolmente colpito, a parte il traffico (mezz'ora per fare 5km) è una città moderna, i tram sono nuovi, i servizi sembra ci siano e scorre tutto con "calma". Faccio un piccolo giro per la città ma sono stanco e tra poco vado a dormire, il tempo di fare il turista me lo dedico domani...


mercoledì 15 ottobre 2014

Si riparte...

Si riparte si, quest'anno ho deciso di fare la cavolata e non c'è più il fido SuperTenerè con me, in compenso mi "accontento" del Kappa. Mi sono permesso un bel KTM 990 adventure sperando di trovare lo stesso feeling che aveva caratterizzato la vecchia accoppiata. Questo però è solo il mezzo, per quanto riguarda la scelta dei luoghi stavolta questa è toccata all'Iran.
Una lunga percorrenza che mi porterà a scoprire questo paese dalle grandi contraddizioni ma dalla bellezza infinita. Se l'anno scorso avevo puntato "alla natura" quest'anno il tema è la storia, attraversare una terra così antica mi porterà a toccare città e siti come Istanbul, Goreme, Gobekli tepe (quest'ultima meta probabilmente salta per via della vicinanza alla Siria) il monte Ararat, Teheran, Isfahan e Shiraz con quest'ultima città che offre lo spettacolo della monumentale Persepolis, meta finale che segna il giro di boa del tour.


Diciamo che in linea di massima la strada sarà questa, sud turchia a parte (vedremo come si evolverà la vicenda isis).
Non credo di riuscire a star dietro al blog più di tanto però vedrò di raccontare qualcosa di bello come l'anno passato. Ho messo nuovamente la mappa così da capire dove sarò.

Domani si parte, sperando di finire di caricare la moto in tempo perchè sono molto indietro. Per il momento visto che è mezzanotte e mezza: Buonanotte


Ps. Come ogni anno per il logo ti devo ringraziare Beba!

Discover Turchia-Iran 2014 è cominciata...