mercoledì 15 novembre 2017

Dehradun - Nuova Delhi


La mattina successiva riparto con la consapevolezza che saranno 230km con tratti di agonia.
Per prima cosa ancora a Dehradun visito un altro tempio buddista, stavolta è grande e ha una scuola all'interno. Costruito per far conoscere la religione è un oasi di pace ed è richiesto silenzio. Solo il custode comunque tirerà un rutto da applauso, ma ho evitato...


Saluto questa regione subito dopo la città.


Per un tratto si costeggia un parco, km di foresta e il letto di un fiume si rivela pieno di vita.


Branchi di scimmie se ne stanno appollaiati sui ceppi in cemento ai lati della strada nel dove far niente, bella la vita!
Proseguendo e passando molti paesi mi accorgono di una cosa bella per il luogo. Come detto i paesini saranno pure fatti di baracche o comunque non case come le intendiamo noi, ma spesso però vicino si può vedere fatto in un bello stile una scuola o un ospedale, strutture che non ti aspetteresti.
Il traffico non darà scampo nei momenti successivi, caldo e inquinamento ne fanno la cornice perfetta. Solo una nota per così dire positiva, la cappa di smog non permette al sole di far arrivare i suoi raggi e per tutto l'ultimo pezzo di strada ci sarà una utile ombra, seppur inquietante come cosa.
Arrivo a Nuova Delhi quasi verso sera. Il mio hotel è in un vicolo anche se non troppo stretto. Qui c'è un via vai di gente, ed è molto caratteristico seppur vicino in condizioni limite. Altarini votivi ovunque ti giri danno un'altra sensazione al posto.

Per i due giorni successivi farò il turista, prediligendo come mezzo di trasporto il tipico Tuk Tuk.


Riconsegnerò la moto non con piacere ma avrò la fortuna di poter dire anche questa volta che tutto è andato bene. Un'esperienza sicuramente da ripetere... 

Uttarkashi - Dehradun

Si riprende la vita verso sud, stavolta facendo una deviazione. Decido di prendere una strada segnalata come più piccola ma che si snoda tra i monti. Sarà una scelta azzeccata, infatti a più riprese mi permette di osservare quelle montagne che tanto avevo sognato e che nemmeno a Uttarkashi ero riuscito a intravederle.


Ad ogni curva il panorama è straordinario, vallate immense e tanti picchi mi costringono letteralmente a parcheggiare, spegnere la moto e rimanere in rigoroso silenzioso ad ammirare, con il solo rumore del vento. 
Ultimo saluto lo darò a quota 2200m prima di tornare nel giro di poco in pianura. 
La giornata ed i chilometri passano tranquilli, mangio sempre per strada, ogni tanto fa capolino una piccola struttura e che è un "ristorantino" lo si riconosce per il piano cottura sempre sporto verso l'esterno. Finora mai avuto comunque problemi di stomaco. La sera arriverò tranquillo a Dehradun, non prima di aver fatto visita ad un piccolo monastero buddista dove si sta celebrando un matrimonio. Mi fermo a guardare la cerimonia qualche minuto, molto rituale e colorato, compresi gli ospiti. Una ragazza sta facendo assistere un parente lontano tramite videochiamata col suo iPhone. 


La sera in paese me ne vado a fare un giro a piedi come sempre. Vedere come la gente vive ai bordi delle strade è veramente impressionante, una delle cose che mi colpisce è come le donne stirino al buio con quei vecchi ferri che vanno a carbone rovente. Non ultimo comunque, ora che sono in una grande città le condizioni della gente più povera. Ma questo è un discorso troppo ampio. 

sabato 11 novembre 2017

Haridwar - Uttarkashi

Dato che non posso andare a vedere le tigri oggi faccio quello che era in programma all'inizio, la città di Uttarkashi, il posto più a nord che toccherò in questo viaggio e con la speranza che da qui si vedano i picchi himalayani.
Parto tranquillo, ho fatto colazione e non mi corre dietro nessuno. Appena la strada inizia a salire vedo con mia somma gioia che la pendenza è alquanto elevata e mi trovo ad affrontare decine di curve che sembrano state messe lì a simulare un circuito. Ci si potrebbe fare una gara in salita. Più che divertente.
Questa parte delle montagne rispetto a ieri (e siamo solo una valle più a sinistra) è un po' diversa. È molto più aperta, la vale sotto è nettamente più ampia quindi lo sguardo riesce ad arrivare molto più lontano. Anche la pianura si può osservare, ma al contrario di questa zona è ricoperta da una cappa di nebbia mista fumo. Devo dire che è da Delhi che io noto, almeno per quello che vedo questa parte di pianura indiana ha sempre un velo sopra, non vedi spesso il cielo totalmente chiaro ma è come se ci fosse una patina bianca. La si nota soprattutto la sera guardando in lontananza.
Qui sulle montagne in compenso inizia subito un frescolino che mi obbliga al giacchino subito.
Da lontano si cominciano a intravedere picchi di roccia e neve sullo sfondo, una visione che manda la testa in lontani pensieri e desideri.
Rubrica Gigi lo zozzo, stavolta tocca a Gigino lo zozzino perché il cuoco è un adolescente. Una baracca 2m x 2m, ogni oggetto li ha visto giorni migliori ed è stato usato per il massimo consentito, così come il wok, la piastra, che nera fuori ha cambiato forma. Mentre ero in marcia mi ha colpito un piattone pieno di pasta gialla, fermato gliene ho ordinata una porzione. Poi un triangolo di pane fritto con dentro? Bo. Insomma un piatto di pasta con all'interno e gliel'ho vista mettere una cipolla bianca e una rossiccia, un sughetto piccante e quel triangolo (mi sono saziato diciamo) 30 rupie considerando che 1€ ne sono 70. Per il bere non ho potuto scegliere, non c'era nulla se non acqua da una brocca, versata su un bicchiere di ferro e una mosca dentro. Tanto non l'avrei bevuta nemmeno senza proteine visto che altrimenti penso i batteri mi avrebbero mangiato vivo e stasera avrei scritto dal bagno (faccia sorridente).
Ps. Quella in basso a sinistra dovrebbe essere la tovaglia.


Riparto pienamente soddisfatto, possibile domani torno per il bis (a Gubbio diremmo: però stavolta il vino lo porto io).

Nemmeno 5km dopo e mi trovo davanti una scena che mai mi era capitata di vedere prima. Avevo detto che non c'erano stati incidenti? Servito. È successo nemmeno 5 minuti fa, un motorino si è scontrato lateralmente con un camion su una curva impolverata. Ci sono due militari che si vede passati li per caso stanno chiamando ambulanza e dottore (peccato che siamo in mezzo al niente e chissà da dove deve partire l'ambulanza). Il tizio a terra, un ragazzo sulla trentina si tocca la gamba e si lamenta ma è cosciente e a occhio non ha danni in vista. Dal jeans una piccola macchia di sangue. Tiro fuori dalla borsa il piccolo kit di garze se dovesse servire, ma un militare mi dice in inglese che non sono capaci e nemmeno servono, poi capirò il perché. Intanto arrivano altri visto che è l'unica strada e si forma una piccola folla, nessuno prosegue. Aiuto a spostare il motorino dal mezzo della strada. Ora vedo meglio. Il jeans si riempie sempre più di sangue e anzi, lo vedo tagliato. Rimango di sasso: poco sotto il ginocchio la gamba è quasi staccata. Rimane solo qualche lembo sotto. Vedo ossa e altro fuori, il sangue esce sempre di più. Mai vista una scena così. A un metro da me. L'ambulanza non arriva nemmeno dopo 10 minuti, così con l'ausilio di un pulmino caricano il malcapitato e lo portano via. Non capisco dove. Riparto con mille pensieri e l'immagine davanti. Ma devo tenermi, meglio concentrati.

Ultimi km per Uttarkashi costeggiando quello che ormai è un torrente di montagna, so che tra meno di 100km quell'acqua scorre sotto un ghiacciaio. La zona però non mi emoziona molto, speravo in qualcosa di più ma c'è da considerare che ancora non ha nevicato e il sole in India ancora di questo periodo picchia forte. Con la neve sarebbero paesaggi splendidi.

Vedo la città di fronte a me, corre lungo la parte destra del torrente mentre a sinistra la parete del monte è rotta solo dal passare della strada, ad una cinquantina di metri dal letto del fiume. Qualche metro prima del paese vedo tante persone affacciate a guardare il burrone. Mi fermo e sotto, vicino al fiume sui ciottoli vedo un gruppetto di persone in cerchio ma non capisco, siamo in alto. Accanto a me un uomo indica ad una donna qualcosa, seguo il dito e vedo proprio sotto la scarpata un motorino semidistrutto. Realizzo nuovamente, non mi ero nemmeno accorto dell'ambulanza in fondo. Ferma. Nessuno laggiù si muove, restano in cerchio su qualcosa o meglio qualcuno. Si è materializzata una delle paure...

Trovo un hotel fuori dal paese, stasera si conclude così. Per domani ho prenotato un albergo a Dehradun.