mercoledì 13 novembre 2013

Sono a casa!

Mi fa strano essere di nuovo qui, aver tolto tutti i bagagli e già distribuito quei pochi souvenir ad amici e famiglia.

Sono stati 8000km intensi, ho provato una serie infinita di stati d'animo: sono passato dalla felicità alla delusione, dalla voglia di proseguire al dirmi chi me l'ha fatto fare, ho avuto anche ansia, soprattutto all'inizio e in fondo penso sia normale, puoi leggere quanto ti pare ma viverli certi posti, affrontare ogni giorno quello che per te è ignoto mette un po' d'agitazione, ogni mattina mi chiedevo cosa avrei incontrato lungo la strada, poi quando ci sei dentro la vivi con gioia, stai facendo quello che ti piace e allora prosegui serenamente.

Ho avuto un motto durante il viaggio, m'è venuto in mente nei primi chilometri da casa, dopo aver aspettato, immaginato, informato sul viaggio per mesi e ora ero lì a viverlo e non mi sembrava vero:
...Non svegliatemi, sto sognando...
era quello che mi ripetevo ogni mattina, ogni volta che ero di buon umore, mi dava l'idea della realtà del momento, ero lì solo e stavo realizzando ciò che desideravo, il mio modo di interpretare la libertà, non avrei potuto ne voluto chiedere di più.

Sono rimasto impressionato dalla vastità del deserto, dalle tante tonalità della sabbia lungo il percorso, dal silenzio, dalla solitudine che porta stare lì e dalla bellezza di tutto nonostante a volte la monotonia dell'orizzonte era opprimente.
L'incontro con i primi alberi, la natura che procedendo sempre più a sud del Sahara si riappropriava del territorio fino ad incontrare il fiume Senegal, uscito dal nulla e grandissimo che ti apre le porte all'africa nera e ad un totale cambiamento di clima e paesaggi, in una parola: Magnifico.

Nel viaggio basta un solo incontro sbagliato per rovinarti tutto, non so chi devo ringraziare ma per fortuna è sempre andato tutto bene, l'impressione che ho avuto della gente è stato positivo, c'è sempre stata una sorta di rispetto verso di me che in quel momento ero un viaggiatore, non so come spiegarlo perchè anche se la gente sapeva che ero lì per mia scelta capiva che non è facile, che le distanze sono grandi e quindi c'è bisogno di un aiuto, anche se solo morale. Quegli incontri fatti lungo la strada hanno contribuito chi in un modo chi nell'altro ad arricchire il viaggio stesso, incontri dei nuovi amici oppure gente che scelto di viaggiare in maniera bizzarra e quindi l'incontro ti mette allegria, trovi matti che sono più matti di te di mille volte (in senso buono) e che ti danno la carica. Insomma non ci si annoia.

I primi giorni mi sembrava che la strada non finisse mai poi tutto d'un colpo ho realizzato l'arrivo e che stavo già risalendo. L'ultima dogana, tra Mauritania e Marocco mi son chiesto: ma sono già a casa? Avevo paura di tutte quelle frontiere e l'avevo già passate tutte. Ormai mancava poco!

Il rientro è sempre un duro colpo, ma si ringrazia il cielo di avere una bella famiglia e un gruppo di amici che nei momenti belli della vita ci sono, così insieme riescono ad addolcirti le pillole più amare e così l'arrivo è stato un momento di festa e non uno di tristezza.

La voglia di ripartire c'è, ma al momento godiamoci casa, metabolizziamo ciò che è stato e sentiamoci più ricchi.

Finalmente un albergo a 5 stelle, casa è sempre casa, finalmente ritorno a dormire sul mio letto, comodo, amico e privo di difetti. Si dorme bene finalmente, chiudo gli occhi realizzando che la mia piccola sfida personale, il mio sogno s'è concluso nel migliore dei modi, tutto è andato bene e ne sono contento...

Arriva la mattina, sento che qualcuno con una mano mi sta scuotendo, mi sveglio ma tengo ancora gli occhi ancora chiusi, dalla voce riconosco la mamma. Con tono basso mi fa:
Daniele...
...svegliati


1 commento:

  1. daniele...svegliati. E MUOVITI FORZA, a STUDIARE cammina vagabondo!

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