Pensavo di dormire di più, questo hotel è uno dei migliori in cui ho pernottato e visto che finora il sonno ha vacillato avrei pensato che finite le dogane e potendomi rilassare un po' anche il sonno sarebbe venuto di conseguenza. Sono le 7 di mattina e puntuale mi sveglio, eppure il letto è comodo, ho il climatizzatore eppure sono con gli occhi aperti, subito il problema, un ronzio fastidioso intorno agli orecchi, maledetta zanzara, anzi maledette visto che mi viene da grattarmi. E così, col prurito anche stamattina alzataccia.
Parto da Nouakchott col saluto del guardiano, un tipo simpatico, un vecchietto ma sembra tosto ancora.
La Mauritania non è come me l'aspettavo, m'era stata descritta in tutto un altro modo, all'inizio ne avevo quasi il timore ed invece eccomi qui, sto quasi per salutarla e già mi manca. A paesaggi non è seconda alla Tunisia, ha delle bellissime dune, un territorio selvaggio e l'ambiente varia ogni tanto, non è monotono se non per il fatto che è pianeggiante per la maggior parte (almeno questo tratto).
Incrocio 2 francesi sulle nuove Tenerè, rallento, ma loro passano solo con un saluto. Ma come, ci si incontra nel mezzo della Mauritania e nemmeno un secondo per un saluto? Francesi, appunto.
A meno di un km dalla frontiera per il Marocco una folata di vento gelido sembra farmi capire che da lì si cambia storia, è strano, è un confine stupido, in mezzo al nulla ma in un attimo cambia paesaggio e clima, passo infatti dai 40° ai 30 con vento fresco e dalla sabbia alla roccia.
Arrivo in dogana e compro subito una bottiglia d'acqua, se quel che m'aveva detto è vero dovrei reincontrare il ragazzo "intrappolato" nella terra di nessuno e così gliela voglio dare.
Nemmeno il tempo di rimontare in sella per andarmene ai controlli e lo vedo arrivare, ha un po' di pane sotto braccio e quando mi vede mi viene a salutare. Gli dico che ho preso l'acqua per lui e ne è contento, ma come mai sei nel lato Mauritano? Mi risponde che per qualche minuto lo lasciano passare per comprare da mangiare.
Sinceramente vista da fuori non mi sembra una storia vera, è tanto irreale quanto strana, però lui è sempre lì e a contrario di altri non chiede soldi.
Timbri, timbri, compila qui, compila là sono dentro il Marocco, di nuovo, ormai ho il passaporto pieno di timbri e il libretto della moto me l'hanno massacrato, appena torno dovrò riempirlo di scotch.
Mancano 80km che mi separano all'hotel, tiro la moto perchè non ne posso più, sono stanco, però sono anche soddisfatto di quello che ho vissuto finora, guardo la mia ombra prolungarsi mentre si fa sera e penso che fra poco finirà il viaggio, mi viene una nota di malinconia...
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