giovedì 7 novembre 2013

Marrakech-Dades . L'albergo a milioni di stelle

Evito la parte del turista a Marrakech... è un racconto di viaggio allora non ce ne importa del turismo...

Stamattina sono completamente svogliato, mi voglio godere il letto, sono le 9 e ancora non ho sistemato niente. L'idea di oggi è attraversare parte della catena dell'Atlante, andarmene a Ouarzazate e proseguire fino alle gole del Dades, per poi fermarmi a dormire lì.
Parto a mattinata inoltrata e solo perchè devo, me ne starei qui un altro giorno ma ormai il tempo vola e tra 3 giorni devo essere a Tangeri, così se voglio vedere altro del Marocco devo darmi da fare.
Appena passata Marrakech si arriva subito ai piedi delle montagne, il passo che tengo è dolce non ho fretta e mi godo ogni curva, ogni paesaggio che il momento mi offre. Piccoli paesini che si fondono con i lati dei monti e la vegetazione che cambia spesso. Non ci credo, hanno pure le pinete qui! Mi sembra di essere tornato in Gran Canaria...


So che questa strada mi porterà a percorrere il passo più alto del Marocco a 2260m (finora il massimo che avevo raggiunto in moto è stato quello di Campo Imperatore a 2100m) e sono proprio curioso che panorama mi posso godere da lì. La strada sale, svaniscono gli alberi e le cime delle montagne cominciano ad essere sempre più vicine, la strada segue un fiume ed intorno al fiume c'è vita, diverse case molti greggi di animali e molti venditori di fossili e minerali che cercano di attirare l'attenzione su di loro. Ad ogni curva trovo uno con una pietra in mano, prima di colore rosso, poi verde e poi addirittura viola. Arrivo in cima e rimango senza parole, le montagne regalano sempre un emozione, in più fa freschino e mi metto la maglia.


Mancano un centinaio di km da qui per Ouarzazate, famosa per le cascate, e così c'è da aspettare solo paio d'ore, il tempo di scendere di quota e di percorrere un altro pezzo di strada, da queste parti mi sembra ormai di capire che ogni strada costeggi un fiume ed insieme se ne vanno a braccetto per un po'.
E' vergogna dato che mi ritengo un buon navigatore e ne sono pure provvisto ma le cascate non le ho trovate, e poi dato che ho trovato questo non capisco se ho sbagliato strada...


Pazienza, mi godrò di più la prossima tappa, direzione Gole del Dades.
Sto andando abbastanza veloce, prima arrivo e prima mi godo un po' di relax in hotel o una gitarella lungo questa gola, all'orizzonte e poi sempre più vicino vedo un altro motociclista, lo raggiungo e dopo un paio di parole al volo ci fermiamo, dalla targa sembra essere belga e lui si chiama Josh. Parliamo un po' in inglese, mi racconta del suo viaggio, prevalentemente off-road e quasi ogni sera in tenda dove capita, poi io gli racconto il mio, alla fine decidiamo di fare un pezzo di strada insieme.
Per strada mi viene in mente che potrei usare nuovamente la tenda ed andarmene con lui da qualche parte, visto che tanto di programmi non ne ho e lui sembra così simpatico, andata, quando ci fermiamo glielo chiedo.
Appena prima della gola facciamo entrambi il pieno e glielo chiedo: accetta con piacere! Allora, visto che sono le 5 e tra un'ora fa buio e qui fa notte in un attimo decidiamo di cercarci l'alloggio. Prima io ho bisogno di mangiare, non ho pranzato e sento la necessità di mettere qualcosa sotto i denti. Su questo siamo diversi, lui mi dice che fa un pranzo molto abbondante e poi nient'altro per tutto il giorno mentre io non pranzo ma la sera m'abbuffo!
Il tizio del ristorante ci dice che lì vicino c'è una stradina che porta ad un posto dove fanno dei mattoni, lì nessuno ci disturberà se mettiamo la tenda. Ringrazio ed andiamo a vedere, il posto lo troviamo solo che per arrivarci bisogna passare attraverso un letto di un fiume in secca e sulle pietraie il SuperTenerè diventa pesantissimo e quando il davanti si infossa eccomi che mi ritrovo per terra (ero quasi fermo). Io sono in piedi ma la moto è coricata sul fianco e fortuna le borse e i telaietti sono robusti e la ditta ha mantenuto fede al suo nome "Heavy duties" così nessun danno. Da solo ci provo ma la moto non si sposta di un mm, è pesantissima e devo attendere l'aiuto di Josh.
In 2 ci riusciamo ma questo non sembra il posto giusto, torniamo indietro e proseguiamo lungo la strada; nemmeno 10 minuti dopo c'è una stradina sterrata sulla sinistra, la prendiamo e vediamo che s'allarga un po' per poi finire 200m dopo, quello è il posto ideale, ci mettiamo sul bordo ed iniziamo a montare il campo. Intanto il sole è calato e il buio cala velocemente, si fa sempre più fresco ed il mio nuovo amico mi invita a bere del caffè che io da buon italiano accetto. Mi fa: non sarà espresso ma ti devi accontentare. Acqua scaldata dal fornello, Nescafè, latte in polvere e niente zucchero (io lo bevo zuccherato) ma quello, in quella situazione è squisito, non posso e non voglio chiedere di meglio!
Poi durante la cena un piacevole incontro, uno scorpioncino viene a farci visita, è davvero grazioso, piccolo piccolo e con estrema gentilezza lo faccio allontanare, dall'aria non è velenoso ma sapete com'è.

Era la situazione che aspettavo, lontano da ogni fonte di luce, anche se chiuso da due monti posso finalmente fare qualche foto alle stelle, o almeno ci provo.


Sono stupito, esaltato e ogni aggettivo positivo ce lo posso mettere, è una rara visione e posso dirmi felice di esser lì in quel momento anche se avrei voluto fare più foto e il mio amico già sbadiglia!
Si va a nanna, ma sempre con le orecchie tese a sentire se qualcuno o qualcosa passi di lì. In verità un paio di persone passano ma proseguono senza dir nulla. Chissà.
Complice il freddo, la scomodità e le orecchie tese la notte sarà lunga ma non vorrei essere da nessun'altra parte...

1 commento:

  1. Che cocco Josh, ha anche lui una Tenerella! :)
    P.S. Voglio fare anche io le foto alle stelle senza nessuna fonte luminosa che disturbi...

    RispondiElimina