E si, è giunto il momento di tornarsene in Germania per lavorare. Quest'anno però l'idea è semplice, visto che il mitico raduno dell'Elefantentreffen è quasi per strada per Colonia diciamo che ho voglia di farci un salto, e così che quest'ultimo viaggio abbia inizio.
Ho una settimana di tempo libero prima che debba arrivare a Colonia così ho la possibilità di allungare il percorso, e riesco a trovare l'occasione giusta. Ho un'amica che passerà a Parigi in quei giorni, ne approfitto e mi farò un giretto in Francia, sperando che in tutti quei chilometri non congeli completamente.
E così il 29 gennaio si montano tutti i bagagli, si prende una fila di salsicce e si parte all'avventura.
Il meteo ha messo neve dalle parti dell'Austria per il giorno e spero di riuscire ad evitare il brutto tempo e di salvarmi in extremis.
Faccio una prima sosta dalle parti di Cesena, e qui incontro 2 ragazzi di Castiglione del lago che stanno andando proprio all'elefante. Mi dicono che loro un po' di neve l'hanno trovata e che un matto con l'africa twin li ha sorpassati proprio in quel momento in curva, un azzardo... poi altre chiacchiere, un caffè e ci si saluta. Dal benzinaio incontro altri 2 con 1200gs che mi chiedono se mi voglio unire a loro, volentieri tanto la media che tengono è la stessa mia, 140 all'ora fissi.
Da quel momento è un susseguirsi di incontri per strada, siamo veramente in tanti, ci sono moto ovunque, una cosa che non mi sarei proprio aspettato, ad ogni autogrill minimo ci saranno 4-5 moto, è bellissimo, e ci si saluta di continuo.
Intanto sono fortunatissimo, non c'è un filo di neve e la temperatura è discretamente alta così non ho problemi di alcun genere e macino km in scioltezza.
Dalle parti del Brennero ci fermiamo, c'è un'africa twin parcheggiata, bellissima! Mi viene a salutare il proprietario, Riccardo. Rappresentante per una ditta che vende Grana Padano, me ne offre un po' e non dico certo di no, anzi abbondo :) Di rimando offro salsicce umbre...
In quel momento arrivano anche i 2 di Castiglione, poi mi indicheranno l'africa dicendo: è lui il matto corridore! E' tempo dei saluti, così si riprende la marcia con la speranza di rivedersi in buca (termine usato per dire l'interno del raduno, infatti è una cava e la buca è la parte più a valle).
Quella sera arriverò fino in Germania, ho l'albergo nel primo paese passato il confine. Sono congelato, anche perchè l'Austria anche se sono stato fortunato a non trovare neve me la farò comunque oscillando dai -1 ai 2 gradi. Una doccia bollente e sono come nuovo, una pizzetta e un paio di birre nella birreria dell'albergo e alle 8 e mezza di sera già crollo nel sonno.
Il giorno dopo ho la tappa di soli 260km ma so che non saranno facili, su internet parlano di molta neve e le previsioni ne danno altra in aggiunta, speriamo bene.
Dalle parti di Monaco infatti inizia a nevicare, la strada comincia a coprire, per fortuna che il traffico intenso (si formerà una bella coda) mi obbliga ad andare piano, seguo la striscia libera dalla neve lasciata dalle macchine perchè ho paura persino di cambiare corsia, cosa che mi obbliga nel caso ad andare sulla neve fresca, scivolone assicurato.
Ho un sospetto, ovvero che quella coda l'abbia causata un'altra moto caduta in autostrada. Quando riusciamo ad andare più veloce e la fila comincia a diradarsi ecco che c'è una macchina del soccorso e una moto in corsia d'emergenza. Detto fatto! Devo stare più che attento. Mi metto a 100 all'ora e non mi permetto nemmeno di sorpassare i camion.
Quando esco dall'autostrada iniziano le strade di montagna, sono altri 20km ma è bellissimo, si passa per paesi stile bavarese (grazie, siamo in Bavaria) e boschi. Le strade per fortuna sono messe molto bene, perfette, c'è solo tanta tanta neve a bordo strada.
Riesco a raggiungere il raduno senza complicazioni, non nevica anche se fa qualche fiocco ogni tanto, il termometro è fisso sui -2...
Scendere in buca non è semplice, si scivola ma è divertente e c'è sempre chi ti da una mano. Ora non resta che trovare un posto dove stare.
Mentre sto scendendo mi trovo un tizio che sbraccia, è Riccardo, il matto (in senso buono) con l'africa twin. Mi invita a piazzare la tenda dove c'è anche lui e così in poco tempo riesco ad assettarmi. Vicino a lui c'è il gruppo di Faenza dei winterbikers (ero stato al loro raduno 3 settimane prima) e riuscirò ad unirmi a loro per la serata e metterò tutto il cibo (poco in realtà) che ho in comune, e loro di rimando mi offriranno pranzo e cena.
Quella sera con Riccardo incontreremo Werner, un simpatico anziano del posto che si è fatto tutti i 59 raduni dell'elefante, è uno spettacolo di persona, arzillo e gagliardo... Tutti e 3 ce ne staremo insieme tutta la sera, parlando e bevendo birra (con conseguente congelamento della mano).
C'è gran festa in giro e ognuno ha il suo stile per divertirsi, così puoi trovare matti che girano ignudi cantando sui quad, gente vestita da Borat
e tanta altra bella gente, come ad esempio questi 3 ragazzi che si sono studiati il loro barretto dove ti preparano Coktail, il tutto considerando che li abbiamo incontrati all'1 di notte e con -6 di temperatura
Passo la notte con il rumore della neve sulla tenda, è divinamente rilassante ma anche tanto freddo così non dormirò poi tanto. Ma fa niente.
La mattina è già ora di ripartire, ma il problema ora è la risalita, e senza catene proprio non so se ci riuscirò. Aiuto a spingere la moto di un altro nella mia situazione, mi piace la sfida e quando è il mio turno mi faccio aiutare da Riccardo. In 2 (io in sella a gas spalancato e lui dietro a spinta) riusciamo piano piano ad arrancare.
Proprio a metà salita arrivano in soccorso 2 ragazzi, e sono... quelli di Castiglione, qual buon vento!
in poco tempo sono in cima sulla strada, caffè offerto di ringraziamento, saluti e riprendo la strada, stavolta in direzione Francia, 1000 km mi separano da Parigi anche se stanotte dormirò al confine.
600km in queste condizioni!!! Semplicemente Fantastico.
Che sia di allenamento per un ipotetico Nordkapp a ottobre?
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Dopo questi 2 giorni di neve e freddo arriverò a Parigi tutto felice e pronto a godermi la città da normale turista :)
mercoledì 18 febbraio 2015
Un intermezzo a 4 ruote
Non di sol moto vivo io... Ebbene si, poco dopo il rientro dall'Iran me ne son volato in Islanda ma stavolta in compagnia, sono proprio curioso di vedere come me la cavo come "capo spedizione".
E' il primo dicembre e si parte questa avventura, siamo io, Cecilia, Lucia e Moreno.
Abbiamo 6 giorni a disposizione e visto che è inverno solo 5 ore di luce al giorno. Il giro che ho messo su è il classico, tour del sud dell'isola. Gayser, Ghiacciai, Cascate, Oceano e se la fortuna ci assiste pure un'Aurora Boreale.
Per l'occasione abbiamo noleggiato un 4x4, una bella (e nuova) Dacia Duster che si rivelerà un azzeccato mezzo per girare quel po' di Islanda in pieno inverno.
Giorno 1. Reykjavik - Thingvellir - Geysir - Gullfoss
Giorno 2. Seljalandsfoss - Skogafoss - Ghiacciaio Solehimajokull
La fortuna poi ci assisterà già nella seconda serata, ad un tratto uno sguardo fuori dalla finestra, lo spettacolo più bello a cui poter assistere
Giorno 3. Jokulsarlon Laguna e Iceberg
Giorno 4-5. Reykjavik, Blue Lagoon e rientro a casa
martedì 17 febbraio 2015
Il ritorno a casa
Ormai è finito il tempo e la permanenza in Turchia è ai sgoccioli. Prenoto il rientro via traghetto, o meglio via traghetti, ne avrò 3 in rapida sequenza. Tutto questo per poter risparmiare chilometri, la catena è alla frutta e rischio che mi si spezzi da un momento all'altro e poi ne approfitto per godermi il mare.
Verso l'ora di pranzo mi avvio verso il porto di Cesme, da lì è già possibile vedere l'Europa, infatti l'isola di Chios è a soli 30 minuti di navigazione. Inizialmente trovo delle guardie che mi offrono l'ultimo Chai del viaggio mentre altre poco dopo mi fanno controlli approfonditi, compresa una seconda scannerizzata ai raggi X (alla moto ovviamente).
Le nuvole promettono pioggia e prendo questo primo traghetto pregando che ciò che penso non accada cosa che per fortuna almeno al momento non succederà.
Arrivo in suolo greco che è buio, il prossimo traghetto ovvero quello che mi dovrà far arrivare ad Atene è alle 11 di sera e dovrò aspettare 4 ore, così decido di starmene in un ristorantino proprio davanti a dove la nave dovrà partire.
Cercherò di ingannare il tempo come potrò...
Alle 10 sono seduto sulla sella mentre aspetto che il bestione apra le paratie per far entrare noi piccolini.
Nemmeno a farci apposta, appena iniziano l'imbarco inizia a piovere, quindi mi sono beccato solo una trentina di secondi di pioggia.
Una notte nel sacco a pelo e la mattina sono bello fresco per affrontare gli ultimi 300km che mi separano da Patrasso. Sarà un lento andare, mi godrò paesaggi e quella stessa strada fatta 4 anni prima con il supertenerè e la ragazza di allora.
In città ritrovo pure quei stessi posti dove ero stato, è tutto lì come me lo ricordavo, il parco ecc...
Poco dopo l'ora di pranzo ho sbrigato i controlli, parcheggio nel ventre della nave e sono già con il pc per montare il filmino di questo viaggio. Quando uscirò da qui sarò vicino a casa quindi ormai posso definire il viaggio concluso e ringrazio ancora una volta che sia andato tutto bene, nessun imprevisto e 0 problemi. Anzi, il viaggio mi ha dato tanto e non è una frase fatta. Quanta gente conosciuta che solo per curiosità o per amicizia mi ha offerto ciò che aveva, ho vissuto momenti e spero che possa tornare presto a viverne di così belli.
Per fortuna a casa c'è chi ti aspetta e nuovamente con gli amici ci si rincontrerà per il saluto del rientro :) una delle parti del viaggio che preferisco.
Il viaggio terminerà come al solito nel garage di casa, meta che toccherò alle 10 di sera dell'11 novembre... finalmente (o forse no) A CASA
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